Alessandro Treves: È la realtà e non un sogno le donne fanno la pace

 
 
 
Alessandro Treves
17 min ·
È la realtà e non un sogno
le donne fanno la pace
è successo ieri e ieri l’altro
e può succedere anche oggi

 Può succedere, ma la strada sembra essere ancora piuttosto lunga. Al tratto della marcia della pace da Modi’in a Neve Shalom, oggi vigilia di Sukkot, sono arrivate circa trecento persone, in prevalenza donne, ‘di centro, destra e sinistra, ebree e arabe, laiche e religiose’, come continua la canzone, piene di buona volontà. Alcune delle partecipanti hanno fatto tutta la strada da Rosh HaNiqra, al confine con il Libano. Oltre a Mira, che canta meglio di tutti, si vedono altre giovani donne arabe, alcune con l’hijab. Può darsi che ci sia anche chi si autodefinisce “di destra”, ma anche se non ci fosse è il desiderio della sua presenza che dà il tono alla marcia. Come mai nessuno parla di Palestina? Chiede la mia figlia italiana. E’ tutta lì la cosa, le risponde la figlia israeliana, parli di Palestina e un’iniziativa del genere muore sul nascere. Invece così abbiamo i saluti del vicesindaco di Modi’in, contento di rivolgersi ad un pubblico ‘di destra, di sinistra e di centro’, e di ricordare gli amici arabi della sua infanzia a Lod. E così possiamo marciare, vicino alla Linea Verde ma rigorosamente in territorio israeliano, fino a Gerusalemme, per la manifestazione del 19 davanti alla residenza del Primo Ministro. Toccando con mano quanto spazio aperto ci sia ancora nella valle dell’Ayalon, bianca per i campi cotone prima ancora che si scorgano le magliette bianche delle marciatrici.
Ossè shalom bimromav... ha cantato un giovane arabo, accompagnato da ebrei con la kippà e la chitarra, e quando ha sostitituito nel verso finale al col israel con al col ioshvei tevel abbiamo apprezzato, l’unico passetto oltre i confini della trasgressione.


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