L'ex premier olandese definisce Netanyahu un criminale di guerra



di Adri Nieuwhof
The Electronic Intifada, 09.09.2016
https://electronicintifada.net/blogs/adri-nieuwhof/netanyahu-war-criminal-says-former-dutch-pm 
L'era dell'"amicizia incondizionata" tra Israele e Paesi Bassi è finita,
titola il giornale conservatore olandese De Telegraaf, commentando
le manifestazioni di protesta che  Benjamin Netanyahu ha dovuto
nel corso di una visita di due giorni nei Paesi Bassi per discutere di cooperazione
economica.
In un momento simbolico, catturato in un video, il deputato olandese
Tunahan Kuzu si è rifiutato di stringere la mano al premier israeliano
nel corso di un incontro con i legislatori olandesi.
Alcuni gruppi di solidarietà con la Palestina avevano presentato una petizione ai
parlamentari, firmata da oltre 7500 persone, sollecitando sanzioni
contro Israele per le sue "politiche di oppressione, di
discriminazione, appropriazione di terra e mancato rispetto delle
risoluzioni ONU."
La gente inoltre è scesa in piazza per protestare contro la visita di Netanyahu.
E più di un migliaio di persone hanno scritto ai propri rappresentanti,
chiedendo loro di boicottare il previsto incontro in parlamento con
Netanyahu.
Rik Grashoff, un deputato del Green Left Party, ha
annunciato su Twitter la sua non partecipazione alla riunione poiché
non avrebbe cambiato "la politica disastrosa" di Israele nei confronti dei
palestinesi.
Grashoff a invece invocato una maggiore pressione su Israele, sanzioni comprese.
Kuzu, uno dei due parlamentari del partito DENK, ha invece deciso di
partecipare alla riunione per affrontare Netanyahu.
Indossando un bottone con la bandiera palestinese, Kuzu ha accennato
un saluto, ma non ha ricambiato la stretta di mano offerta da
Netanyahu. Il primo ministro israeliano è apparso sorpreso e ha
esclamato: "Oh, ok," prima di passare oltre.
"Propaganda"
Kuzu ha spiegato che il suo gesto era una risposta ai commenti di
Netanyahu nel corso di una riunione a porte chiuse con i membri del
comitato per gli affari esteri del Parlamento, che Kuzu ha bollato come
"propaganda".
Kuzu ha detto di aver affrontato Netanyahu con le immagini della
distruzione di Gaza fatta dagli israeliani, chiedendo al primo
ministro israeliano se si riferisse a questo quando parlava  di
promozione della democrazia, di tecnologia e sicurezza.
Netanyahu non ha dato "nessuna risposta", secondo Kuzu.
"Mentre le strade di Gaza sono diventate rosse per il sangue dei bambini
nell'estate 2014, qui si stendono tappeti rossi" ha
scritto Kuzu su Facebook. "Questo non merita una stretta di mano, ma un
riferimento a #FreePalestine."
In risposta a questa presa di posizione, il demagogo anti-islamico Geert
Wilders ha chiesto l'espulsione di Kuzu, che è di origine turca, dal
Parlamento, accusandolo di "doppia fedeltà".
Wilders, che ha ricevuto finanziamenti da parte di alcuni dei più
noti gruppi islamofobi degli Stati Uniti, sostiene gli
insediamenti israeliani nella Cisgiordania occupata e ha messo in
discussione l'esistenza stessa della Palestina.
Tuttavia, anche altre voci importanti del mondo della politica
olandese si sono unite al coro di critica contro Israele.

"Tutti sono colpevoli del conflitto tranne Israele..." ha commentato
ironicamente su Twitter il parlamentare laburista Michiel Servaes.
Prima della riunione, Servaes ha annunciato che avrebbe chiesto a
Netanyahu di "porre fine le sue politiche distruttive di occupazione
e di non scappare di fronte ai colloqui di pace. Solo allora potremo
sostenere il vostro paese."
Harry van Bommel del Partito Socialista ha twittato che Netanyahu avrebbe
citato l'esistenza di enclave belge all'interno dei Paesi Bassi per
giustificare gli insediamenti israeliani nella Cisgiordania occupata.
Netanyahu si riferiva a piccole isole di territorio belga
che sono residui di epoca medievale.
Tuttavia non vi è alcun parallelo: non esiste alcun disaccordo tra Belgio
e Paesi Bassi sulla sovranità della terra, mentre gli insediamenti
di Israele nei territori occupati, su terra sequestrata con la forza
ai palestinesi, violano il diritto internazionale.
"Criminale di guerra"
L'ex primo ministro dei Paesi Bassi Dries van Agt ha deplorato il fatto
che il governo del primo ministro Mark Rutte abbia srotolato il tappeto
rosso per Netanyahu.
Il Partito Popolare (centro-destra), a cui Rutte appartiene,  
guida un governo di coalizione che include il partito laburista.
Parlando alla televisione nazionale, van Agt ha definito Netanyahu un
"criminale di guerra" che dovrebbe essere inviato a giudizio alla
Corte penale internazionale dell'Aia.
Nel frattempo, Amnesty International ha utilizzato la visita di
Netanyahu per protestare contro la pratica della detenzione
amministrativa in Israele.
Attualmente, più di 700 palestinesi sono detenuti senza accusa né
processo, una pratica che Israele ha mantenuto dal periodo del dominio
coloniale britannico in Palestina.
Nel corso della conferenza stampa congiunta con Netanyahu, il primo
ministro Rutte ha ribadito la posizione del suo governo riguardo alla campagna di
boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS), che è "protetta
dal principio di libertà di espressione e di libertà di riunione."
Pur sostenendo il diritto di boicottare Israele, Rutte ha dichiarato
che il suo governo si oppone al BDS.
L'osservazione di Rutte suggerisce che Netanyahu abbia nuovamente provato a
fare pressioni per delegittimare il movimento BDS.
"La costruzione di insediamenti deve essere fermata, e così le
demolizioni e l'incitamento", ha dichiarato Rutte.
Nonostante queste critiche, la cooperazione economica tra i Paesi
Bassi e Israele continua indisturbata.
Ma gli eventi della settimana hanno dimostrato che la stretta relazione tra i due
paesi deve ormai affrontare una decisa e crescente resistenza.

Adri Nieuwhof è una attivista per i diritti umani basata in Olanda,
 già esponente anti-apartheid presso il Comitato Olandese sul Sud
Africa.
Twitter: @steketeh

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