Ben White : il doppio standard di Israele riguardo all’uso di scudi umani
il
doppio standard di Israele riguardo all’uso di scudi umani
TOPICS:GazaMargine Protettivoscudi umani Posted By: carlo settembre 15,
2016 Ma’an News, 8…
zeitun.info
Ma’an News, 8 agosto 2016
di Ben White
Nonostante
il fatto che le fonti ufficiali israeliane abbiano ripetutamente
sostenuto che nell’estate 2014 [durante l’operazione militare “Margine
protettivo” contro Gaza. Ndtr.] le fazioni palestinesi hanno
metodicamente fatto ricorso a scudi umani, ci sono scarse prove, se non
nessuna, che questo crimine, come definito dalle leggi internazionali,
sia stato commesso da Hamas e da altri gruppi.
Anche se fosse stato così, ciò non assolverebbe Israele dalla sua responsabilità di rispettare le leggi.
Ci
sono prove che non siano state prese sufficienti precauzioni riguardo
al fatto di aver lanciato attacchi nelle vicinanze di non combattenti –
benché lo stesso esercito israeliano abbia dichiarato che solo il 18%
dei razzi sono stati sparati “da strutture civili”. Quindi, dato il
ricorso della propaganda israeliana a questo cliché, la scarsità di
prove che i palestinesi abbiano fatto ricorso a scudi umani è
sorprendente.
Nel
contempo, tuttavia, c’è un’attendibile ed abbondante documentazione del
fatto che le truppe israeliane hanno utilizzato scudi umani per molti
anni. Come elencato dall’ong israeliana B’Tselem, durante la seconda
Intifada, iniziata nel settembre 2000, “l’esercito israeliano ha
utilizzato civili palestinesi come scudi umani” come “applicazione di
una decisione presa da alti gradi dell’esercito.” Secondo fonti
ufficiali, fin quando nel 2005 la Corte Suprema israeliana non ha
dichiarato questa prassi illegale, l’esercito israeliano ha seguito la
procedura degli scudi umani in 1.200 occasioni nei 5 anni precedenti.
Eppure,
nonostante la decisione della corte, ci sono stati numerosi esempi
documentati della persistenza di questa pratica. Nel novembre 2006 i
soldati israeliani hanno utilizzato un palestinese come scudo umano
durante un’operazione militare a Betlemme. Nel 2007 B’Tselem ha
documentato 14 casi di uso di scudi umani – compresi due bambini a
Nablus. Nell’ottobre 2007, l’attuale vicecomandante dell’esercito
israeliano, Yair Golan [che nel maggio 2016 durante una commemorazione
dell’Olocausto Golan ha tracciato un parallelo tra il clima politico in
Israele e la Germania degli anni ’30. Ndtr.], è stato oggetto di un
semplice “biasimo” per aver ordinato ai soldati di utilizzare scudi
umani. Quando due soldati sono stati arrestati per aver usato un bambino
palestinese come scudo umano durante l’operazione “Scudo protettivo”,
sono stati condannati a tre mesi con sospensione condizionale della pena
e degradati.
Questo
tipo di impunità è stato condannato nel giugno del 2013 dal Comitato
ONU sui diritti del bambino, che ha citato 14 casi di “bambini
palestinesi” utilizzati come “scudi umani ed informatori” dal gennaio
2010 alla fine del marzo 2013. Nonostante la condanna internazionale,
gli esempi sono continuati: nell’aprile 2013 i soldati israeliani hanno
usato ragazzini palestinesi ammanettati come scudi umani mentre
sparavano contro manifestanti in Cisgiordania, mentre nel luglio 2014 i
soldati “hanno obbligato i membri di una famiglia ad accompagnarli”
durante un’irruzione in una casa a Hebron.
In
realtà, tutte le accuse fatte dai portavoce israeliani contro le
fazioni palestinesi- con scarse o nulle prove a sostenerle, tranne
creative vignette o infografiche – hanno un parallelo nei crimini
documentati dell’esercito israeliano. Utilizzare case per operazioni
militari? L’esercito israeliano ha occupato e trasformato in avamposti
case palestinesi, mentre i residenti sono stati confinati in alcune
parti delle loro proprietà. Mascherarsi da non combattente per
commettere attacchi violenti? Nel novembre 2015 le forze di occupazione
israeliane si sono vestite con abiti civili – compreso un travestimento
da donna incinta su una sedia a rotelle- durante un’irruzione in un
ospedale di Hebron dove hanno ucciso a sangue freddo un uomo.
Le
forze israeliane hanno utilizzato scudi umani anche durante le
invasioni di Gaza. Nel luglio 2006, per esempio, a Beit Hanoun alcuni
soldati hanno tenuto sei civili, compresi due bambini, “all’ingresso di
stanze in cui i soldati si sono piazzati, per circa 12 ore,” durante
“un’intensa sparatoria tra i soldati e palestinesi armati.” Il rapporto
Goldstone ha documentato incidenti anche durante l’operazione “Piombo
fuso”, in cui civili “sono stati bendati e ammanettati e sono stati
obbligati ad entrare in alcune case davanti ai soldati israeliani.” La
commissione d’inchiesta ONU che ha stilato il rapporto ha concluso che
“questa pratica rappresenta un uso dei civili palestinesi come scudi
umani,” e che “non sarebbe difficile concludere che si è trattato di una
prassi ripetutamente adottata…durante l’operazione militare a Gaza.”
L’operazione
“Margine protettivo” non è stata un’eccezione nelle attività
dell’esercito israeliano che provano l’uso di civili palestinesi come
scudi umani. In base a un resoconto registrato da “Difesa Internazionale
dei Bambini- Palestina”, alcuni soldati israeliani “hanno usato
ripetutamente” un 17enne palestinese “come scudo umano per cinque
giorni,” obbligandolo sotto la minaccia delle armi a “cercare tunnel”, e
sottoponendolo a maltrattamenti fisici. Il direttore esecutivo dell’
Ong, Rifat Kassis, ha sottolineato come “fonti ufficiali israeliane
abbiano mosso accuse generiche (che i combattenti di Hamas utilizzassero scudi umani ) mentre i soldati israeliani hanno adottato una condotta che rappresenta un crimine di guerra.”
La
Commissione d’inchiesta ONU sul conflitto a Gaza del 2014 ha segnalato
“informazioni sull’uso di scudi umani (da parte di soldati israeliani)
nel contesto di operazioni di perlustrazione” sul terreno a Gaza. La
commissione ha citato un caso in cui le forze israeliane “hanno sparato
da dietro.. uomini nudi, utilizzandoli come scudi umani” per ore. Agli
uomini “era stato detto dai soldati che erano stati piazzati davanti a
una finestra per impedire ai combattenti di Hamas di rispondere al
fuoco.” La commissione ha concluso che “il modo in cui i soldati
israeliani hanno obbligato civili palestinesi a stare in piedi davanti
alle finestre, a entrare in abitazioni/ in zone sottoterra e/o a
svolgere funzioni pericolose di natura militare, costituisce una
violazione del divieto dell’uso di scudi umani contenuta nell’articolo
28 della IV convenzione di Ginevra e può rappresentare un crimine di
guerra.”
Ben
White è uno scrittore, giornalista, ricercatore e attivista inglese
specializzato in Palestina e Israele. Quello che segue è un estratto
tratto dall’ultimo e-book di White, “La guerra del Gaza del 2014: 21
domande e risposte.” Ulteriori informazioni si possono trovare qui
Le
opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore e non riflettono
necessariamente la politica editoriale dell’agenzia Ma’an News.
(traduzione di Amedeo Rossi)
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