Lo scontro di civiltà tra l’Occidente cristiano e la Turchia musulmana
Lo
scontro di civiltà tra l'Occidente cristiano e la Turchia musulmana -
Di Faisal al-Qasim. Al-Quds al-Arabi (30/07/2016). Traduzione e sintesi
di Irene Capiferri.…
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Faisal al-Qasim. Al-Quds al-Arabi (30/07/2016). Traduzione e sintesi di Irene Capiferri.
Spesso sbagliamo ad analizzare le
relazioni internazionali esclusivamente da una prospettiva marxista
materiale, che considera i rapporti tra gli Stati costruiti su base
puramente economica, dimenticando che ci sono altri fattori importanti
che determinano le relazioni e le alleanze internazionali. È vero che
l’Occidente sembra capire solo il linguaggio degli interessi materiali, e
che spesso li privilegia rispetto ad altri interessi nei suoi rapporti
con altri Stati, ma ciò non significa che abbia del tutto dimenticato la
propria identità culturale e ideologica: nei momenti critici torna a
far leva improvvisamente sull’identità culturale e religiosa, e questo
nonostante la maggior parte degli occidentali sia oggi atea.
Il recente referendum sull’uscita
britannica dall’Unione Europea mostra che gli inglesi sono diventati
insofferenti nei confronti della folla di immigrati stranieri, anche se
europei cristiani. Essi ritengono i paesi dell’Europa orientale una
minaccia per l’identità nazionale e culturale e che sia necessario
fermare il flusso di migranti da Polonia, Romania e Bulgaria. É vero che
c’è un aspetto economico in ciò, a causa della concorrenza degli
europei orientali nella ricerca del lavoro e nei servizi di educazione,
sanitari e sociali, ma esiste anche un aspetto culturale non
trascurabile. Se ci sono europei cristiani che discriminano altri
europei cristiani su base etnica dunque, è naturale che discrimino i
seguaci di altre religioni e civiltà: la teoria dello scontro di civiltà
di Huntington è forse scomparsa dai mass media negli ultimi anni, ma è
ancora viva nella realtà.
È vero che l’Occidente ha accolto milioni
di musulmani e l’Islam è diventata la seconda religione in paesi come
ad esempio la Francia. Tuttavia i francesi stanno ora esprimendo il loro
risentimento nei confronti della presenza islamica in maniera aperta.
Molti ricercatori ritengono che la crescente ostilità occidentale nei
confronti della Turchia da alcuni anni sia una forma di conflitto
culturale del genere. Ciò è dovuto all’emergere di un modello di civiltà
islamica nel paese con l’arrivo al potere del partito islamista
Giustizia e Sviluppo (AKP). Ma già gli europei avevano rifiutato
categoricamente l’adesione della Turchia all’Unione Europea, e ciò
nonostante i grandi vantaggi economici che avrebbe apportato.
La scelta di accettare l’adesione di
paesi economicamente a terra come la Grecia e rifiutarne uno in pieno
sviluppo economico come la Turchia, ha chiare motivazioni religiose e
culturali: un paese che avrebbe potuto portare beneficio all’economia
europea, soprattutto da quando la Turchia sotto Erdogan si è spostato
alla sedicesima posizione nell’economia globale, non ha ricevuto
l’ammissione europea perché non è cristiano. Ciò conferma che le
alleanze internazionali sono alleanze ideologiche, anche se il lato
economico ha grande importanza. L’Occidente vuole conquistare il mondo
intero con il pretesto della globalizzazione, ma non permette a
qualsiasi altra cultura di penetrare la propria società, o di
distinguersi in ambito internazionale.
Faisal al-Qasim è uno scrittore e giornalista siriano.
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