Dall’Iraq ai cinesi di Prato, l'Asia in campo per aiutare i terremotati italiani

 

Dall’Iraq ai cinesi di Prato, l'Asia in campo per aiutare i terremotati italiani


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Ricordiamo a chi straparla che in questo momento operano nelle zone terremotate
1 organizzazioni volontarie francesi, arabe, cinesi senza bisogno di enfatizzare questo
2 immigrati volontari
3 palestinesi volontari
4 organizzazione volontaria israeliana ,
Qundi perché svendere il tutto banalizzando e e trasformando in propaganda , eufemismo , solo il punto 4 ?


1 il governo italiano ha rifiutato gli aiuti provenientida Stati esteri
2 ha accettato la presenza di organizzazioni straniere di volontari
3 stanno operando insieme senza problemi: cinesi, arabi, israeliani, palestinesi , francesi
4 Partiamo da questo. Non credo che chi viene salvato provi un così moderato interesse per religione, etnia, pelle, colore . La vita è più importante del videogame che si legge in giro e della propaganda . Ogni cosa ha il suo tempo



Cinque camion con generi di prima necessità inviate nelle zone colpite dall’enclave cinese di Prato e di Firenze, mentre la comunità filippina a Roma raccoglie denaro e medicinali. Il presidente del Parlamento del Tibet scrive a Mattarella: “L’Italia è una grande amica del mio popolo in esilio, faremo il possibile”. E gli sfollati iracheni dei campi profughi di Erbil raccolgono fondi con una colletta.
Roma (AsiaNews) – I profughi della piana di Ninive, sfuggiti alla follia omicida dello Stato islamico e oramai da anni costretti a vivere in tendopoli e campi profughi, hanno lanciato una raccolta fondi da destinare alle vittime e ai sopravvissuti del terremoto che lo scorso 24 agosto ha devastato il centro Italia. La conferma viene dal vescovo Bashar Warda, che ha comunicato l’iniziativa al direttore di Caritas Italia don Francesco Soddu.
Una volta conclusa la colletta, i soldi saranno destinati ad Amatrice, Accumoli e Pescara del Tronto devastati dalla scossa di grado 6,4 che alle 4 di notte ha fatto collassare decine di edifici. Le vittime accertate sono oramai quasi 300, mentre gli estratti vivi dalle macerie sono circa 250. I soccorritori sono ancora all’opera e non si fermeranno fino a che l’elenco delle persone presenti sul luogo durante il terremoto non sarà completo. Il gesto dei profughi dell’Iraq, commenta don Soddu, “commuove nella sua generosità. Fossero anche dieci euro, quei fondi danno un aiuto che non saprei commisurare”.
Ma la solidarietà asiatica non si ferma all’Iraq. Dalla comunità cinese di Prato e da quella di Firenze sono partiti circa 20 giovani, che lo scorso 27 agosto hanno fatto una spesa alimentare all’ingrosso e raccolto materassi e coperte tra le fabbriche cinesi di Campi Bisenzio e Osmannoro. Hanno noleggiato cinque furgoni, contattato la Misericordia della Toscana e preparato un mega striscione di solidarietà. Arrivati sui luoghi del disastro hanno iniziato a distribuire i generi di prima necessità: hanno tutti una maglietta bianca con su scritto “Fiorentini cinesi per Amatrice. Pray for Amatrice”.
La comunità filippina a Roma ha invece iniziato una raccolta fondi e di medicinali per aiutare i superstiti. Il cappellano del gruppo, p. Ricky Gente, spiega: “Tutto quello che raccogliamo è destinato alla Caritas della capitale italiana. Speriamo di fare abbastanza”. Da Manila il card. Luis Antonio Tagle, arcivescovo della capitale e presidente di Caritas Internationalis, ha espresso il suo dolore per l’accaduto: “Invito tutti i filippini a unirsi a me nella preghiera per quanti soffrono”.
Il presidente del Parlamento tibetano in esilio ha invece scritto da Dharamsala una lettera al presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella: “A nome dei tibetani nella regione e della diaspora, esprimo tutta la nostra vicinanza e le nostre condoglianze alle vittime e ai sopravvissuti di questo devastante terremoto. Ricordo con gratitudine l’impegno del vostro Paese per la causa tibetana: vi siamo grati per il sostegno. In questo periodo di dolore, la nostra solidarietà è con lei e con il suo popolo”.
Anche AsiaNews ha ricevuto messaggi di condoglianze da personalità cristiane, indù, musulmane, buddiste in tutta l'Asia assicurando la loro preghiera per il popolo italiano colpito dal terremoto.





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