joimag.it Né Ashkenaziti né Sefarditi: gli Ebrei italiani sono un mistero - JoiMag Ashkenaziti, Sefarditi, Mizrahim, ma anche Bukhari, Falashà e Romanioti. Sono numerosissimi i gruppi che compongono la Diaspora ebraica. Tuttavia gli Ebrei italiani, gli Italkim, rappresentano un’eccezione unica e con una grande storia. Spesso si sente parlare di due categorie di Ebrei: Ashkenaziti e Sefarditi . Alcuni alludono anche a un terzo gruppo, i Mizrahim , per indicare gli Ebrei che vivevano in quei territori che oggi sono Iraq, Siria, Yemen, Iran, Georgia e Uzbekistan. Ma questa divisione in gruppi può risultare molto più complicata di quello che può sembrare a un primo sguardo. Ci sono tre modi di intendere la classificazione degli Ebrei; uno di questi si basa sulla geografia. Questo approccio applica l’etichetta “Ashkenazita” agli Ebrei che hanno gli antenati che provengono dal territorio che nella letteratura rabbinica medievale era chiamato
Muri di campagna. Bilal Jado è un ragazzo palestinese di 21 anni, alto e forte. Vive in una fattoria alle porte di Betlemme, in mezzo alla campagna e agli animali, dove la sua famiglia risiede da generazioni. Il viso di Bilal s’illumina quando mostra orgoglioso le terre coperte di ulivi dove è nato, ma s’incupisce quando indica il muro. Alto, freddo, grigio. Il muro di separazione che il governo israeliano ha cominciato a costruire nell’estate del 2002 è apparso all’improvviso nella vita di Bilal e della sua famiglia. “Ovviamente, sapevamo quello che stava succedendo, ma non pensavamo che sarebbe arrivato così presto”, racconta Bilal. “Una mattina sono venuti qui alcuni uomini in abiti civili. Hanno annunciato alla mia famiglia che i lavori per la costruzione della barriera stavano per cominciare nella campagna attorno a casa nostra. Hanno offerto un indennizzo per abbandonare la terra dove tutti i miei familiari ed io stesso siamo nati. La sera mio padre ci ha riuniti tut
Tag : ebrei americani sintesi personale Il cosmopolitismo ha un problema di immagine. C'è quella rivista, nota per i suoi consigli sul sesso e sulla moda.Q uando ci riferiamo alle persone come "cosmopoliti", in genere evochiamo le persone che sanno in quali hotel alloggiare a Davos. Il termine, in questi contesti, suggerisce raffinatezza ,purtroppo accompagnata da un sorrisetto condiscendente verso quelli meno sofisticati. Diogene il cinico , il filosofo greco del IV secolo a.C., fu il primo a dichiararsi cosmopolita - cioè un "cittadino del mondo" - respinse la convenzione sociale e n essuno lo avrebbe definito sofisticato. Gli stoici del I e II secolo d.C ., che elaborarono l'idea cosmopolita in una più ampia dottrina etica, non miravano a sostenere la gerarchia ,ma ad espandere le nostre simpatie morali, riconoscendo sia che tutte le vite hanno un significato morale ,sia che nutriamo preoccupazioni particolari per coloro con i
Hasbara: Why does the world fail to understand us? Ho usato la parola "Hasbara" abbastanza liberamente da poco e così fanno sempre più persone senza fermarsi a spiegare che cosa significa realmente. L'uso di questo termine è stato diffuso in ebraico israeliano da molti anni, di solito con un significato positivo, anche se non sempre in un contesto positivo . Esiste un dibattito senza fine sul "fallimento della Hasabra" - ma spesso mi chiedo se persone fuori di Israele in realtà ne conoscano il significato ecco qui alcune spiegazioni sul termine Hasbara . Hasbara è una forma di propaganda diretto in primo luogo, ma non esclusivamente, ai paesi occidentali. Essa è destinata a influenzare le discussioni in modo da far apparire positiiva la politica di Israele non solo quella attuale , ma anche quella del passato . Spesso, l' Hasbara punta a dare un ritratto negativo degli arabi e dei palestinesi in particolare. Il significato e
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