Palestina : Rapporto Ocha sulla settimana 5- 11 luglio 2016

coloni manifestanti
Il 9 luglio, secondo i media israeliani, sulla strada 356, nei pressi del villaggio di Tuqu’ (Betlemme), un colono israeliano è stato ferito da spari provenienti da un veicolo con targa palestinese.
Il sospetto autore dell’attacco, secondo quanto riferito, sarebbe fuggito verso il villaggio di Sa’ir (Hebron). Dopo l’attacco, le forze israeliane hanno bloccato tutti gli ingressi e le uscite del villaggio ed hanno avviato operazioni di ricerca-arresto nella zona; nel corso di tali operazioni due palestinesi sono rimasti feriti. Inoltre, il 6 luglio, vicino allo snodo stradale Neve Daniyyel (Betlemme), in un sospetto attacco con auto, un palestinese ha investito un veicolo militare israeliano, ferendo tre soldati. Anche il sospetto autore è rimasto ferito ed è stato successivamente arrestato dalle forze israeliane. Infine, il 5 luglio, una 17enne palestinese è stata ferita dalle forze israeliane con armi da fuoco: secondo una videoregistrazione, avrebbe minacciato i soldati con un coltello ad una fermata d’autobus vicino ad Haris (Salfit).
Il 7 luglio, un palestinese è morto per le ferite riportate nel maggio 2015, quando fu colpito con armi da fuoco dalle forze israeliane nei pressi della recinzione perimetrale di Gaza.
In Cisgiordania, 50 palestinesi, tra cui 14 minori, sono stati feriti nel corso di scontri con le forze israeliane. Quasi tutti i ferimenti sono riferibili ad operazioni di ricerca-arresto, la più ampia delle quali ha avuto luogo nella città di Dura (Hebron), in cui si sono avuti 38 feriti. In totale, in Cisgiordania, questa settimana, le forze israeliane hanno condotto 98 operazioni di ricerca-arresto ed hanno arrestato 95 palestinesi; il governatorato di Hebron registra il più alto numero sia di operazioni che di arresti.
Nella striscia di Gaza, a sud-est di Rafah, il 10 luglio le forze egiziane ha aperto il fuoco verso il territorio palestinese, ferendo una ragazza palestinese 13enne.
Continuano, da parte delle forze israeliane, i blocchi di diversi snodi stradali che collegano villaggi e città palestinesi del governatorato di Hebron; il 2 luglio, dopo l’uccisione, in due distinti episodi, di due coloni israeliani, sulla zona è stata imposta una chiusura generale che intralcia pesantemente l’accesso ai servizi e ai mezzi di sostentamento dei circa 400.000 palestinesi residenti. Il 12 luglio, nel corso di una informativa al Consiglio di Sicurezza, il Segretario generale dell’ONU ha dichiarato che “gli autori dei recenti attacchi terroristici devono assolutamente essere ritenuti responsabili. Tuttavia, le chiusure – come quelle messe in atto in Hebron – così come le demolizioni punitive e la revoca generalizzata dei permessi penalizzano migliaia di palestinesi innocenti e si configurano come punizioni collettive”.
Il 7 luglio, l’Alta Corte di Giustizia israeliana ha respinto una petizione volta ad evitare la demolizione punitiva della casa di un palestinese di Qabatiya (Jenin) che fu arrestato per aver collaborato, secondo quanto riferito, ad un accoltellamento mortale avvenuto a Gerusalemme Est nel febbraio 2016. Il 25 giugno, l’UN Relief and Works Agency per i Rifugiati di Palestina (UNRWA), ha invitato le autorità israeliane a porre fine alla pratica delle demolizioni punitive.
A Gaza, in almeno sette occasioni, le forze israeliane hanno aperto il fuoco nelle Aree ad Accesso Riservato (ARA) di terra e di mare; non sono stati segnalati feriti, ma pescatori ed agricoltori palestinesi hanno dovuto interrompere il lavoro. In quattro occasioni, le forze israeliane sono entrate nella Striscia di Gaza, hanno spianato il terreno ed effettuato scavi.
Nella zona H2 di Hebron, si è verificato un caso di vandalismo contro proprietà palestinese, ad opera, secondo quanto riferito, di coloni israeliani. Inoltre, ancora in questa settimana, ci sono state due manifestazioni di coloni armati che, per protesta contro i recenti attacchi palestinesi contro israeliani, si sono riuniti [nel primo caso] all’ingresso del villaggio di Bani Naim (Hebron) impedendone l’accesso e [nel secondo caso] hanno marciato dall’insediamento di Haggai fino all’insediamento di Otniel (Hebron), intimidendo i palestinesi presenti
Sono stati segnalati tre episodi di lancio di pietre, ad opera di palestinesi contro veicoli israeliani, nei pressi di Beit El (Ramallah), presso l’insediamento di Kiryat Arba (Hebron) e nella città di Hizma (Gerusalemme) con conseguente ferimento di tre israeliani e danni a tre veicoli. In altri due episodi, verificatisi vicino a Betlemme e ad Hebron, palestinesi hanno lanciato bottiglie incendiarie contro veicoli israeliani; non sono stati segnalati danni.
Durante il periodo di riferimento, il valico di Rafah, sotto controllo egiziano, è stato chiuso in entrambe le direzioni. Dall’inizio del 2016, il valico è stato parzialmente aperto per soli quattordici giorni. Secondo le autorità palestinesi di Gaza, oltre 30.000 persone sono registrate ed in attesa di attraversare.
¡
Ultimi sviluppi (fuori dal periodo di riferimento)
Il 12 luglio, nella città di Ar Ram (Gerusalemme), durante una operazione di ricerca-arresto, un 22enne palestinese è stato ucciso e altri due (entrambi di 20 anni) sono stati feriti da soldati israeliani. Secondo i media israeliani, le forze israeliane, ritenendosi in pericolo, hanno aperto il fuoco. Secondo fonti palestinesi locali, le vittime stavano viaggiando ad alta velocità e non si sono resi conto della presenza dei soldati israeliani che hanno sparato contro di loro. Uno dei feriti è stato arrestato dai soldati israeliani.
Il 12 e il 13 luglio, in Area C (nella città di ‘Anata e presso la confinante comunità beduina di Nord ‘Anata Bedouins) e in Gerusalemme Est (Jabal Al Mukabbir), a causa della mancanza di permessi di costruzione israeliani, le autorità israeliane hanno demolito 23 strutture, sfollando 43 persone, tra cui 25 minori.
nota 1:
I Rapporti ONU OCHAoPt vengono pubblicati settimanalmente in lingua inglese, araba ed ebraica; contengono informazio-ni, corredate di dati statistici e grafici, sugli eventi che riguardano la protezione dei civili nei territori palestinesi occupati.
sono scaricabili dal sito Web di OCHAoPt, alla pagina: https://www.ochaopt.org/reports/protection-of-civilians
L’Associazione per la pace – gruppo di Rivoli, traduce in italiano (vedi di seguito) l’edizione inglese dei Rapporti.
sono scaricabili dal sito Web della Associazione per la pace – gruppo di Rivoli, alla pagina:
nota 2: Nella versione italiana non sono riprodotti i dati statistici ed i grafici. Le scritte [in corsivo tra parentesi quadre]
sono talvolta aggiunte dai traduttori per meglio esplicitare situazioni e contesti che gli estensori dei Rapporti
a volte sottintendono, considerandoli già noti ai lettori abituali.
nota 3: In caso di discrepanze (tra il testo dei Report e la traduzione italiana), fa testo il Report originale in lingua inglese.
Associazione per la pace – Rivoli TO; e-mail: assopacerivoli@yahoo.it; Web: https://sites.google.com/site/assopacerivoli



 
 
 
 
 
 
Rapporto Ocha sulla settimana 5- 11 luglio 2016 TOPICS:CisgiordaniacolonidemolizioniStriscia di Gazascontri Posted By: carlo luglio 15, 2016 Il 9…
zeitun.info

Commenti

Post popolari in questo blog

Né Ashkenaziti né Sefarditi: gli Ebrei italiani sono un mistero - JoiMag

Betlemme : il Muro e la colonizzazione. Testimonianze

Anthony Appiah : Il vero significato del cosmopolitismo e perché dobbiamo abbracciarlo per sopravvivere

Hasbara cosa vuol dire? di Noam Sheizaf