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Il futuro di Israele è terrificante: la “moralità” inquietante di Mosche Yaalon e di Israele…
zeitun.info
1 giugno 2016
di Ramzy Baroud
La
società israeliana sta continuamente andando a destra e, di conseguenza,
viene regolarmente ridefinita l’intera scala di valori [del sistema]
politico.
Che
Israele sia ora governato dal “governo di destra più estrema della sua
storia” è passato nel giro di pochi anni dall’essere una valutazione
consapevole ad un vuoto luogo comune.
Infatti
quella stessa argomentazione è stata utilizzata nel maggio del 2015
quando il primo ministro di destra Benjamin Netanyahu ha formato il suo
governo [raggiungendo] una risicata maggioranza con esponenti della
destra, con fanatici religiosi e ultranazionalisti. La stessa
espressione viene nuovamente adottata, con un linguaggio quasi identico,
quando Netanyahu ha allargato la sua coalizione imbarcando
l’ultranazionalista Avigdor Lieberman.
Così mercoledì
25 maggio Lieberman è diventato anche il ministro della difesa
d’Israele. Tenendo conto della sua politica facinorosa e violenta, come
ha dimostrato nei suoi due incarichi come ministro degli esteri (dal
2009 al 2012 e di nuovo dal 2013 al 2015), ci si aspetta ogni tipo di
terrificante prospettiva essendo ministro della difesa del “ governo di
destra più estrema della storia”.
Mentre
molti commentatori ricordano opportunamente le passate provocazioni di
Lieberman e le [sue ] rozze affermazioni, per esempio, la sua
dichiarazione minacciosa nel 2015 di decapitare con un’ascia i cittadini
palestinesi d’Israele se non avessero manifestato piena lealtà nei
confronti di Israele, [oppure] invocare la pulizia etnica dei
palestinesi d’Israele, o ancora il suo ultimatum [con minaccia] di morte
all’ex primo ministro palestinese Ismail Haniyeh e così via, al suo
predecessore, Moshe Yaalon è stata risparmiata gran parte delle
critiche.
Peggio,
l’ex ministro della difesa Yaalon è stato additato da alcuni come un
esempio di professionalità e di moralità. Egli è “ben stimato”, ha
scritto William Booth sul Washington Post, paragonato a Lieberman “
concentrato sul suo individualismo”. Ma “stimato bene” da chi? Dalla
società israeliana la cui maggioranza appoggia l’assassinio a sangue
freddo di palestinesi?
Israele si è attenuto per un lungo periodo
alla propria definizione della terminologia politica. Il suo
“socialismo” di prima maniera era una combinazione di vita in comune
resa possibile dai massacri dei
militari e sostenuta dal colonialismo. Anche le sue definizioni attuali
di “sinistra”, “destra” e “centro”sono relative, valide soltanto proprio
per Israele.
Yaalon
è ora un esempio di livello di responsabilità e di moralità grazie a
Lieberman – l’ex immigrato russo , buttafuori nei club trasformatosi in
politico che sta organizzando costantemente un milione circa di ebrei
russi israeliani intorno al suo programma politico sempre più violento.
Infatti,
la citazione riportata numerose volte dai media sulle ragioni di Yaalon
riguardo alle sue dimissioni è che ha perso fiducia “nella capacità
decisionale di Netanyahu e nella sua moralità”.
Moralità? Analizziamo la realtà.
Yaalon
ha partecipato a ogni importante guerra israeliana fin dal 1973 e il suo
nome è stato più tardi associato alle più atroci guerre e massacri
israeliani prima in Libano e dopo a Gaza.
La
sua “moralità” non gli ha mai impedito di ordinare alcuni dei più
indicibili crimini di guerra perpetrati contro la popolazione civile,
sia a Qana in Libano(1996) sia a Shujayya ,Gaza (2014).
Yaalon
si è rifiutato di collaborare con qualsiasi inchiesta internazionale
gestita dalle Nazioni Unite o da qualsiasi altra organizzazione sulla
sua violenta condotta. Nel 2005 è stato portato in giudizio in un
tribunale degli Stati Uniti dai sopravissuti al massacro di Qana dove
centinaia di civili e di operatori delle Nazioni Unite in difesa della
pace sono stati uccisi e feriti dalle incursioni militari israeliane in
Libano. In questo caso, non è prevalsa né la moralità israeliana né
quella americana, e la giustizia deve ancora fare il suo corso.
Yaalon,
che ha ricevuto l’addestramento militare all’inizio della sua carriera
presso il British Army’s Camberley Staff College, ha continuato ad
avanzare di grado nell’esercito fino al 2002 quando è stato nominato
capo di stato maggiore delle Forze di Difesa Israeliane [IDF]. Rimasto
per quasi tre anni in tale posizione, grazie a ciò ha ordinato
l’assassinio di centinaia di palestinesi e ha sovrainteso a diversi
massacri che sono stati perpetrati dall’esercito israeliano durante la
seconda intifada.
L’allora
ministro della difesa, Shaul Mofaz, l’ha sollevato dal suo incarico nel
2005. Anche in questo caso è stata l’immoralità, non la moralità che ha
giocato un ruolo nel conflitto tra lui e i suoi superiori. Yaalon era e
rimane un fervente sostenitore della colonizzazione illegale del
territorio palestinese. Nel 2005 egli si è opposto con forza al
cosiddetto trasferimento dalla Striscia di Gaza dalla quale alcune
migliaia di coloni illegali sono stati ricollocati in colonie ebraiche
nella Cisgiordania.
Nel
2006 in Nuova Zelanda fu raggiunto[da un ordine di cattura] per i suoi
crimini di guerra riguardo all’assassinio di un comandante di Hamas,
Saleh Shehade, insieme a 14 membri della sua famiglia e ad altri civili.
L’ ordine di arresto fu emesso ma revocato in seguito, dopo pesanti
pressioni politiche, permettendo a Yaalon di scappare dal paese.
È tornato
alla guida dell’esercito nel 2013, giusto in tempo per intraprendere la
guerra devastante contro Gaza nel 2014 nella quale furono uccisi 2.257
palestinesi in 51 giorni. L’OCHA , l’agenzia delle Nazioni Unite per il
controllo [dei territori occupati], ha calcolato che oltre il 70% degli
uccisi fossero civili, compresi 563 bambini.
La
distruzione di Shujayya, in particolare, era una strategia calcolata
concepita dallo stesso Yaalon. In un incontro nel luglio del 2013 con il
segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, Yaalon informò il
capo dell’ONU che avrebbe bombardato l’intero quartiere in caso di
guerra. L’ha fatto.
Nel
maggio del 2015 ancora non si pentiva. Parlando a una conferenza a
Gerusalemme, ha minacciato di ammazzare civili nel caso di un’altra
guerra contro il Libano. “ Noi colpiremo i civili libanesi compresi i
bambini delle famiglie” ha detto.
“Abbiamo
discusso molto approfonditamente. Allora l’abbiamo fatto[cioè uccidere
volutamente i civili ndt], lo abbiamo fatto nella Striscia di Gaza e lo
rifaremo in futuro in qualsiasi tipo di conflitto”, ha detto. Ha anche
parlato indirettamente di sganciare una bomba nucleare sull’Iran.
Yaalon
ha più volte dato via libera all’esercito israeliano di occupazione di
applicare la politica di “sparare per uccidere” i palestinesi per
contrastare la “tensione” in aumento nei Territori Occupati.
Queste sono le parole [pronunciate]da Yaalon durante una visita alla base militare di Gush Etzion nel novembre del 2014:
“Deve
essere chiaro che chiunque viene per uccidere ebrei deve essere
eliminato. Qualunque terrorista che usa un’arma, un coltello o una
pietra, che prova a investire o in qualsiasi modo attaccare ebrei, deve
essere ammazzato”.
Centinaia
di palestinesi sono stati uccisi nei mesi scorsi nella Gerusalemme Est
occupata e in Cisgiordania. Molti di quelli uccisi sono ragazzi che
tiravano le pietre per fronteggiare i veicoli dell’esercito israeliano e
migliaia di coloni ebrei felici di premere il grilletto.
Nel suo
primo pubblico discorso dopo le dimissioni, Yaalon ha accusato “una
minoranza chiassosa” in Israele di attaccare “i valori fondamentali” del
paese, affermando che si è persa “la bussola morale” del paese .
La cosa
preoccupante è che molti israeliani sono d’accordo con Yaalon.
Considerano l’uomo che è stato accusato di avere compiuto crimini di
guerra per la maggior parte della sua carriera come un esempio di
moralità e [portatore] di valori fondamentali
Mentre
Lieberman ha dimostrato di essere una mina vagante e di non essere
coerente politicamente, Yaalon ha parlato pubblicamente di colpire i
bambini e più volte ha mantenuto le sue promesse.
Quando i
“mi piace” per Yaalon , un uomo dal passato sporco di sangue, diventa
il volto della moralità in Israele, si può comprendere perché c’è poca
speranza per il futuro di quel Paese, specialmente adesso che Lieberman
ha portato il suo partito “Casa Nostra” al terrificante nido di partiti
politici di Netanyahu.
Ramzy
Baroud è un editorialista di fama internazionale, scrittore e fondatore
di Palestine Chronicle.com. Il suo ultimo libro è “Mio padre era un
combattente per la libertà: la storia non raccontata di Gaza.”
Le
opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore e non riflettono
necessariamente la politica editoriale dell’Agenzia Ma’an News.
(Traduzione di Carlo Tagliacozzo)
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