Onu: i bombardamenti sauditi in Yemen hanno ucciso centinaia di bambini


 
 
 
 
 
La coalizione araba a guida saudita che combatte nel Paese è stata inserita nella lista nera dei Paesi che violano i diritti dell’infanzia. Secondo le Nazioni Unite in…
Di AsiaNews.it




La coalizione araba a guida saudita che combatte nel Paese è stata inserita nella lista nera dei Paesi che violano i diritti dell’infanzia. Secondo le Nazioni Unite in Yemen sono morti 785 bambini nel conflitto, il 60% a causa dei raid aerei di Riyadh. I ribelli Houthi hanno reclutato il 72% dei 762 bambini soldato.
Sanaa (AsiaNews/Agenzie) - La coalizione araba a guida saudita è stata inserita nella lista nera Onu delle nazioni che violano i diritti dell’infanzia. È quanto ha annunciato ieri il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, che accusa Riyadh - e i suoi alleati - per la morte di centinaia di minori. I ribelli sciiti, che controllano la capitale yemenita Sanaa, sono anch’essi responsabili di violenze, come emerge dal rapporto annuale Onu che racconta la sorte di bambini vittime di conflitti armati in 14 nazioni al mondo nel 2015.
Leila Zerrougui, rappresentante speciale Onu per l’infanzia e i conflitti armati, ha sottolineato che “in molti casi di conflitti, gli attacchi aerei hanno contributo a creare un ambiente complesso, in cui molti bambini sono stati uccisi o feriti”. La situazione in Yemen, ha aggiunto la funzionaria delle Nazioni Unite, si è rivelata “particolarmente preoccupante, con un numero quintuplicato di bambini reclutati [per partecipare ai combattimenti] e di sei volte per quanto concerne i bambini uccisi o feriti, rispetto al 2014”.
Secondo il rapporto Onu la coalizione a guida saudita impegnata nel conflitto è responsabile per il 60% dei 785 bambini uccisi e dei 1168 minori feriti nel 2015 in Yemen. Inoltre, su 762 casi di bambini soldato reclutati nei combattimenti, il 72% è da attribuire ai ribelli Houthi, il 15% alle forze governative e il 9% è opera di al Qaeda nella penisola araba (Aqpa).
Dal gennaio dello scorso anno la nazione del Golfo è teatro di un sanguinoso conflitto interno che vede opposte la leadership sunnita, sostenuta dall’Arabia Saudita, e i ribelli sciiti Houthi, vicini all’Iran. Nel marzo 2015 i sauditi, a capo di una coalizione araba, hanno lanciato raid aerei contro i ribelli nel tentativo di liberare la capitale Sana’a e riconsegnare il Paese al presidente (prima in esilio, poi rientrato) Abdu Rabu Mansour Hadi.
Per l’Arabia Saudita gli Houthi, alleati alle forze fedeli all’ex presidente Ali Abdullah Saleh, sono sostenuti sul piano militare dall’Iran; un’accusa che Teheran respinge. Nel Paese sono inoltre attivi gruppi estremisti legati ad al Qaeda e milizie jihadiste legate allo Stato islamico, che hanno contribuito ad aumentare la spirale di violenza e terrore.
Secondo fonti dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) nella guerra sono morte almeno 6.400 persone; per le Nazioni Unite vi è il forte rischio di “catastrofe umanitaria” in Yemen.

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