Dal mondo a Gaza: i libri di Mosab Abu Toha

 
 
 
 
Il giovane palestinese di Gaza City ha lanciato una campagna per creare una biblioteca pubblica nella Striscia: far arrivare libri da fuori per dare la possibilità ai gazawi di leggere e ritrovarsi
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Il giovane palestinese di Gaza City ha lanciato una campagna per creare una biblioteca pubblica nella Striscia: far arrivare libri da fuori per dare la possibilità ai gazawi di leggere e ritrovarsi

di Giovanni Vigna
Roma, 3 giugno 2016, Nena News – Il sogno di Mosab Abu Toha, 24 anni, palestinese, residente a Gaza, è aprire una biblioteca pubblica che possa diventare un punto di riferimento per chi vuole leggere in tranquillità un libro e un luogo di aggregazione dove incontrarsi e socializzare. Mosab, di professione scrittore, sa che i libri aiutano a formare persone intelligenti e contrarie alla guerra, colte e consapevoli.
Il popolo di Gaza vive sotto assedio ormai da nove anni e le campagne militari israeliane che si sono susseguite nel corso del tempo hanno distrutto case e larga parte del territorio, rendendo sempre più inospitale questa striscia di terra dove vivono circa un milione e 800mila persone. Gaza soffre per l’assenza di infrastrutture. Dopo i bombardamenti israeliani del 2014 pressoché nulla è stato ricostruito, tanto meno i luoghi destinati alle attività culturali. Le poche biblioteche che esistono sono situate nelle università.
Mosab Abu Toha, presente su Facebook come Mosab Mostafa, ha aperto una pagina sul noto social network al fine di promuovere il suo progetto. “Voglio dare vita a una biblioteca pubblica nella quale tutti gli abitanti di Gaza possano sedersi e leggere libri in un’atmosfera di pace e tranquillità – afferma Mosab – di solito la gente trascorre il proprio tempo libero nei caffè. Molte persone preferirebbero avere un posto dove leggere e migliorare il proprio livello di istruzione, piuttosto che passare il tempo chiacchierando e giocando a carte”.
Abu Toha è disoccupato, come la maggior parte degli abitanti di Gaza, regione dove la mancanza di lavoro è diventata un fenomeno endemico. A volte Abu Toha riesce a dare qualche lezione di inglese: “Ho studiato lingua inglese all’Islamic University di Gaza e mi sono laureato nel 2014. La cerimonia di laurea è stata cancellata a causa dell’ultimo assalto israeliano avvenuto durante l’estate di due anni fa”.
Quanto alla possibilità di frequentare le poche biblioteche esistenti, ricorda Mosab, la maggior parte delle persone non può né usare né prendere in prestito i libri. Questo diritto è riservato a chi studia e lavora all’università. Le biblioteche, inoltre, sono accessibili solo negli orari di apertura delle strutture universitarie: “Da quanto mi risulta, nella Striscia sono presenti meno di cinque biblioteche, che tra l’altro non possiedono libri scritti in inglese. Il mio scopo è tentare di rendere disponibili quanti più libri possibili visto che a Gaza vivono tanti topi di biblioteca che possono leggere i libri pubblicati in inglese. Voglio mettere a disposizione di tutti i miei concittadini un luogo dove sia possibile leggere un romanzo o un saggio ma anche dove le persone possano incontrarsi, discutere e scambiare idee e opinioni”.
Mosab vorrebbe affittare un locale a Gaza City, dove abitano numerose persone che potrebbero frequentare la biblioteca. Il giovane insegnante palestinese rivolge un appello a chi fosse interessato a sostenere il progetto. “L’indirizzo al quale inviare i libri è il seguente: Mosab Abu Toha, Gaza – Palestine, zip code 00972. L’obiettivo è trovare un modo per raccogliere fondi e pagare l’affitto della libreria. Ho bisogno di aiuto”, spiega Mosab, che si occupa di contattare le persone che donano i libri e di ricevere la merce: “Per ora solo i miei amici hanno spedito i volumi”.
Sulla pagina Facebook intitolata “Library & Bookshop For Gaza”, è possibile contattare Mosab, che accetta sia libri nuovi che libri usati, ovviamente purché siano in buone condizioni. Abu Toha ha bisogno di tanti sostenitori e di una struttura organizzata che promuova il progetto fuori dai confini di Gaza.
Quali libri vuole raccogliere il giovane palestinese? “Cerco libri di diversi generi: letteratura, psicologia, filosofia, politica, religione e sociologia. La biblioteca aprirà quando avrò abbastanza denaro per affittare l’immobile e una sufficiente disponibilità di libri. Dipende da come e in quali tempi la gente risponderà al mio appello. Spero che l’inaugurazione si tenga quest’anno”.
Mosab rassicura i donatori sul fatto che i libri spediti dall’estero arriveranno a destinazione: “Ho ricevuto libri da diverse parti del mondo. La merce passa attraverso il valico israeliano. I palestinesi amano leggere libri di letteratura, politica e sociologia. Chi visita Gaza può trovare numerosi giovani e anziani che leggono nelle proprie case e nelle biblioteche universitarie”.
Nella Striscia i giovani incontrano grandi difficoltà a intraprendere un percorso di studio: “Purtroppo molti ostacoli si frappongono tra gli studenti e l’opportunità di accedere all’istruzione universitaria. La situazione è aggravata dalla mancanza di lavoro e dall’impossibilità di viaggiare all’estero per completare gli studi post-universitari”>.
Abu Toha ha le idee chiare sulla necessità di diffondere la cultura, un’esigenza avvertita anche a Gaza, dove qualcuno potrebbe pensare che i bisogni degli abitanti riguardino più gli aspetti materiali che quelli spirituali della vita: “Penso che leggere i libri contribuisca a rendere le persone più umane, pacifiche, intelligenti e di ampie vedute. La cultura consentirà ai palestinesi di diventare consapevoli della questione dell’occupazione della propria terra. I libri possono insegnare come gli altri popoli sottomessi hanno combattuto i propri conquistatori”. Nena News
 

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