Amira Hass : Israele incapace di taccontare la verità sull'acqua rubata a i Palestinesi
Amira Hass : Israel Incapable of Telling Truth About Water It Steals From Palestinians
di Amira Hass | 22 giugno 2016 | Haaretz
I portavoce israeliani hanno pronte tre risposte da utilizzare quando rispondono alle domande sulla carenza d’acqua nelle città palestinesi della Cisgiordania, che emerge chiaramente rispetto al pieno soddisfacimento idrico delle colonie:
di Amira Hass | 22 giugno 2016 | Haaretz
I portavoce israeliani hanno pronte tre risposte da utilizzare quando rispondono alle domande sulla carenza d’acqua nelle città palestinesi della Cisgiordania, che emerge chiaramente rispetto al pieno soddisfacimento idrico delle colonie:
1)
Le condutture palestinesi sono vecchie e di conseguenza vi sono perdite
d’acqua; 2) i palestinesi si rubano l’acqua tra loro e la rubano agli
israeliani; 3) in generale, Israele nella sua grande generosità, ha
raddoppiato la quantità d’acqua che distribuisce ai palestinesi in
confronto a quella stabilita dagli accordi di Oslo.
“Distribuzione”, i portavoce scriveranno nelle loro risposte. Non diranno mai che Israele vende ai palestinesi 64 milioni di m³ d’acqua all’anno invece dei 31 milioni di m³
stabiliti dagli accordi di Oslo. Accordi che sono stati firmati nel
1994 e che era previsto scadessero nel 1999. Non diranno che Israele
vende ai palestinesi l’acqua dopo avergliela rubata.
Complimenti
per la demagogia. Complimenti per rispondere solo con un ottavo della
verità. L’acqua è l’unica questione per cui Israele è (ancora) in
difficoltà nel difendere la sua politica discriminatoria, oppressiva e
devastante con il pretesto della sicurezza e di dio. Per questo deve
confondere e stravolgere questo fatto fondamentale: Israele controlla le
risorse idriche. Ed avendone il controllo, impone il contingentamento
della quantità di acqua che i palestinesi hanno il permesso di produrre e
consumare. In media i palestinesi consumano 73 litri pro capite al
giorno. Al di sotto della quantità minima necessaria. Gli israeliani
consumano in media 180 litri al giorno, e c’è chi afferma che sono anche
di più. E qui, a differenza di là, non troverete migliaia di persone
che consumano 20 litri al giorno. D’estate.
Vero,
alcuni palestinesi rubano l’acqua. Contadini disperati, i soliti
imbroglioni. Se non ci fosse la mancanza d’acqua ciò non accadrebbe. Una
gran parte dei ladri sta nell’area C, sotto il pieno controllo di
Israele. Per cui, per favore, lasciate all’IDF e alla polizia il compito
di trovare tutti i criminali. Ma giustificare la crisi con il furto,
questo è un inganno.
Con
gli accordi di Oslo, Israele ha imposto una suddivisione vergognosa,
razzista , arrogante e brutale delle risorse idriche in Cisgiordania:
l’80% agli israeliani (su entrambi i lati della Linea Verde) e il 20 %
ai palestinesi ( da pozzi perforati prima del 1967, che i palestinesi
continuano a sfruttare; dalla Mekorot, l’azienda idrica, da pozzi da
trivellare in futuro dal bacino acquifero montano; da pozzi e da
sorgenti per uso agricolo. Tra l’altro, molte sorgenti, si sono
prosciugate a causa dei pozzi israeliani troppo profondi o perché i
coloni se ne sono impadroniti. Le vie del furto non conoscono confini.
(Traduzione di Carlo Tagliacozzo)
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