A Gaza 5 missioni per curare i bambini

In questi giorni sono al lavoro negli ospedali di Gaza, in stretta cooperazione con i colleghi palestinesi, diverse equipe volontarie del Palestine Children’s Relief Fund – Soccorso medico per i bambini palestinesi giunte dall’Italia per fare formazione ed operare bimbi con patologie gravi  

A Gaza 5 missioni per curare i bambini

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 di Martina Luisi*
Palestine Children’s Relief Fund (PCRF) è una ong presente in Palestina sin dall’inizio degli anni Novanta, con l’intento specifico di fornire appropriate cure mediche gratuite ai bambini gravemente ammalati. In particolare il  PCRF organizza missioni specialistiche dall’estero su base volontaria, equipaggiamento, ricostruzione di strutture sanitarie o anche ricoveri umanitari in ospedali di paesi più fortunati. Col tempo i programmi si sono ampliati per includere programmi di assistenza sociale, psico-sociale e umanitaria legati alle emergenze, anche in paesi limitrofi come il Libano e la Siria.
L’impegno di PCRF è incredibilmente massiccio ed in forte crescita: all’estero è supportato da circa 40 gruppi satellite dislocati in tutto il mondo ed impegnati a raccogliere fondi e ad accogliere nei propri paesi i bambini più poveri e marginalizzati per realizzare interventi altrimenti impossibili a livello locale. Rientra tra questi “Country-Chapter” anche l’Italia dove si è costituita nel 2013 l’Associazione PCRF-Italia, con un ruolo attivo nell’organizzazione di missioni e nella realizzazione di progetti specifici, sostenuti da importanti attori come il la Cooperazione Italiana, la Regione Toscana, la Tavola Valdese, Asl e molti altri donatori e promotori pubblici e privati, tra cui le ong Cospe e CMSR.
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Le foto sono del PCRF
E’ proprio dall’Italia che tra il 25 ed il 26 Maggio sono giunte nella Striscia di Gaza ben 5 missioni che sono attualmente impegnate tra lo Shifa Hospital e lo European Gaza Hospital (EGH) rispettivamente a Gaza city e a Khan Younis nel sud della Striscia.
Il team ormai veterano è quello della cardiochirurgia pediatrica che dal 2013 ha realizzato una decina di missioni (per contare solo quelle chirurgiche) e operato 95 bambini affetti da malattie cardiovascolari. Guidata da Vincenzo Stefano Luisi (cardiochirurgo, presidente di PCRF-Italia) il team si compone da una solida base di esperti ed amici come Paolo Del Sarto, Vittoria De Lucia e Sofia Redaelli (FTGM/Ospedale del Cuore di Massa), Massimo Padalino, Cristiana Carollo, Dario Fichera, Angela Prendin e Elena Carluccio (Ospedale universitario di Padova), Federica Iezzi (Ospedali Riuniti di Ancona) e Paola Dal Soglio (Ospedale di Verona).
L’impegno di questo team e di PCRF-Italia è quello di costituire un reparto di cardiochirurgia pediatrica autonomo che non richieda più sostegno dall’esterno. Un’utopia, si può pensare, ma i nostri volontari sanno sognare e sono testardi a sufficienza per farcela. A Gerusalemme, al Makassed hospital, ce l’hanno già fatta, costituendo il primo reparto cardiochirurgico dedicato ai bambini in tutta la Palestina.
Con loro, presso lo stesso EGH, anche un nuovissimo team di chirurgia toracica composto da Gianfranco Menconi e Baldassare Ferro (ASL 6 Livorno) e Alessandro Torrini (Asl 12 Viareggio). Tre persone diverse con un bagaglio umano indispensabile e che già hanno il “mal di Gaza” stampato in fronte. Torneranno, ne siamo certi. I colleghi palestinesi si sono già premurati di avere questa conferma.
Come evidente, spiccano per queste due prime esperienze il ruolo di diverse ASL soprattutto toscane che si completano e si integrano tra loro e col personale locale che partecipa attivamente anche ai fini dello scambio e della propria formazione.
Allo Shifa si sono insediate invece due equipe provenienti da Napoli e composte la prima dai chirurghi pediatrici Bruno Cigliano, Sergio D’Agostino e dall’anestesista Raffaele Aspide, e la seconda dagli oncologi Gianpiero Cione e Luciano Keller. La grinta e l’entusiasmo partenopei sono percepibili e non sono mancati scambi a distanza con i colleghi italiani all’EGH per confrontarsi su taluni pazienti visitati che richiedono l’attenzione integrata di diversi specialisti.
Infine partecipano anche Angelo Stefanini (Università di Bologna) e Martina Luisi (Coordinatrice PCRF-Italia) che seguono lo sviluppo di un progetto pilota in materia di Primary Health Care nell’area sud di Khan Younis e Rafah che sarà avviato attraverso un primo workshop realizzato in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS/WHO), l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA), il Ministero della Salute e la partecipazione di altre ong come Palestinian Medical Relief Society (PMRS).
Ma l’impegno di PCRF a Gaza è molto altro ancora: sono infatti in corso diversi programmi come quello sulla salute mentale per i bambini traumatizzati dalle recenti offensive militari israeliane con interventi di tipo sociale e socio-sanitario, ed il ben più noto programma per la cura delle malattie oncologiche. A fronte dell’ampio numero di bambini malati di cancro e delle difficoltà di raggiungere la Cisgiordania o altri paesi per ricevere le cure necessarie, PCRF sta replicando l’esperienza della cardiochirurgia pediatrica : dopo aver avviato il primo centro oncologico presso l’Ospedale di Beit Jala nei pressi di Betlemme (Huda al Masri Pediatric Cancer Department), sono in corso i lavori per costruire un’omologa struttura a Gaza.
Siamo al cemento, un cemento forte come le intenzioni di tutti gli operatori e sostenitori di PCRF. Crediamoci. Qualcuno venuto qui prima di noi ci ha insegnato che bisogna saper sognare e vale la pena farlo.
*Coordinatrice nazionale del PCRF Italia
per info: martina@pcrf.net
fonte: Nena-news.it 

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