Sumaya Abdel Ka
«Candidarsi per incarichi pubblici di uno Stato che non applica la Sharia significa riconoscere la legittimità di questo Stato, e questo porta automaticamente fuori dall'Islam!».
Troppo per le “Cronache islamiche – informazione islamica”,
che dalla pagina facebook l’ha attaccata e bollata come apostata. Le
reazioni e la solidarietà arrivano soprattutto dalla comunità islamica e
anche dal suo partito. E lei su Facebook replica: "Calma e sangue
freddo. Mi hanno dato dell'apostata e allora? Grazie per la solidarietà,
son tranquilla e non mi ferma nessuno".
A prendere per primo le sue difese è il segretario Pd milanese Pietro Bussolati:
«Abbiamo controllato con la Digos e purtroppo non è un falso ma una
cosa reale. Il fatto che una donna venga candidata ed eletta dà
sicuramente fastidio agli estremismi. Tutto il partito esprime
solidarietà a Sumaya che è una ragazza solida e in gamba e
l’iniziativa della pedalata per rispondere all’Imam della moschea di Segrate lo dimostra
.
Una cosa è certa: Milano è vicina a Londra che ha appena eletto un
sindaco musulmano e molto lontana dalle reunion leghiste di Pontida, lo
dimostra anche la scelta dei nomi candidati a Palazzo Marino che
esprimono ambizione, modernità e multiculturalismo».
Anche David Gentili, presidente della Commissione
antimafia del Consiglio comunale di Milano dice la sua sul nome della
37enne, figlia di immigrati giordano-palestinesi: «Conosco Sumaya, è
sempre stata vicino al nostro partito, collabora da parecchio tempo, la
sua candidatura è stato un naturale continuum con la sua militanza
politica. Oggi, dopo questo vile attacco, la sua candidatura è ancora più importante per marcare la differenza tra cittadini pieni e consapevoli e invece essere sudditi di una religione e di un integralismo fermo al Medioevo».
Daniele Nahum, ex vice presidente della comunità
ebraica milanese e in corsa per un posto al consiglio comunale per il
Pd, punta invece il dito contro il candidato del centrodestra: «Si è
creato un brutto clima intorno a Sumaya anche per le dichiarazioni fuori
luogo di Stefano Parisi che l’ha accusata di far parte dei Fratelli
musulmani. Accuse poi smentite, ma è chiaro che bisogna stare attenti.
Con orgoglio vedo però i nomi in lista di lei e di un’altra musulmana,
Maryan Ismail, somala e laica mentre dall’altra parte sono ancora fermi
ad uno che
fa il saluto romano come il fascioleghista Stefano Pavesi
».
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Traduzione sintesi DEMOLIZIONE DELLE CASE S ebbene i nostri ricercatori sul campo documentino da anni le demolizioni israeliane, non ci abitueremo mai. Sarà sempre , come la prima volta, insopportabile. Le statistiche sono disponibili sul nostro sito web, ma non raccontano la storia dietro i numeri: intere vite si sono trasformate in nuvole di polvere in pochi minuti; famiglie rimaste senza casa nella calura estiva o nel freddo invernale; bambini che perdono l'unica casa che abbiano mai conosciuto. Proprio quest'anno, più di 900 persone hanno perso le loro case a causa della demolizione. Novecento persone! Due mesi fa, ho visitato la comunità di Khirbet Humsah nella Valle del Giordano dopo che Israele l'ha demolita. Sembrava che fosse stato colpito da uno tsunami. I resti di baracche di latta, recinti per il bestiame, vestiti, biancheria da letto, utensili da cucina erano sparsi. P ersone esauste, disperate e arrabbiate stavano cercando di recuperare pezz...
Le anime morte del Sahel - nigrizia.it Messe insieme fanno oltre 300. Le anime morte per mano di Boko Haram nella zona di Diffa, all’estremo sud-est del Niger. Uno stillicidio quasi quotidiano dal mese nel 2015. Almeno contassero quanto altre anime morte. Le vite… nigrizia.it Messe insieme fanno oltre 300. Le anime morte per mano di Boko haram nella zona di Diffa, all’estremo sud-est del Niger . Uno stillicidio quasi quotidiano nel 2015. Almeno contassero quanto altre anime morte. Le vite condadine sono invisibili come le loro morti. Nikolaj Gogol’ aveva colto nel segno. Morire come si vive: contano i luoghi e le circostanze. Attorno al lago Ciad e alla frontiera con la Nigeria vivono donne, vecchi e bambini. Gli uomini richiano grosso dalle due parti, accusati di fiancheggiamento, imprigionati o sfollati altrove. Anime morte o moribonde nei mezzi di comunicazione. Le anime morte del Sahel non han...
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