Nuovi raid israeliani su Gaza


Nuovi raid israeliani su Gaza
Da mercoledì notte l'aviazione dello stato ebraico sta attaccando "target di Hamas" nella Striscia in risposta al lancio di razzi dei gruppi palestinesi. Il parlamentare israeliano di estrema destra Bezalel Smotrich, intanto, esorta Tel…
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Roma, 7 maggio 2016, Nena News – I caccia israeliani hanno bombardato nuovamente Gaza stanotte. L’aviazione di Tel Aviv ha confermato di aver colpito due “infrastutture terroristiche” del movimento islamico palestinese Hamas dopo che un razzo sparato dalla Striscia aveva colpito il sud d’Israele. E’ il quinto attacco che Tel Aviv sferra da mercoledì sul piccolo lembo di terra palestinese. Ad esacerbare le tensioni tra le parti – sostiene la stampa locale – è l’operazione “anti-tunnel” che lo stato ebraico sta compiendo per impedire ai combattenti palestinesi di entrare in territorio israeliano.
I due razzi lanciati stanotte da Gaza sono atterrati in un’area aperta nella zona di Eshkol (a ridosso della Striscia) non provocando né danni né feriti. Le sirene di avvertimento sono suonate in tutta l’area permettendo così ai cittadini israeliani di potersi recare nei rifugi. Il gabinetto di sicurezza, riunitosi ieri nel quartier generale dell’esercito a Tel Aviv, ha dichiarato che sta monitorando con attenzione quanto sta accadendo a Gaza, ma non ha fornito alla stampa ulteriori dettagli.
Le tensioni tra palestinesi e israeliani sono aumentate nella notte tra mercoledì e giovedì. Secondo la versione israeliana, dopo un lancio di colpi di mortaio da parte dei combattenti palestinesi, Tel Aviv avrebbe colpito quattro postazioni di Hamas nel nord della Striscia. L’aviazione dello stato ebraico aveva bombardato poco prima presunte basi di Hamas nel sud di Gaza non lontano dall’aeroporto di Rafah (in disuso dal 2000) provocando danni materiali, ma nessuna vittima. La morte, tuttavia, è stata posticipata solo di 24 ore: giovedì sera un tank israeliano ha ucciso la 59enne Zeina al-Amour nei pressi di Khan Younis.
Il braccio armato di Hamas, Izz ad-Din al-Qassam, ha condannato con forza gli attacchi aerei e i cannoneggiamenti israeliani e ha denunciato la violazione del cessate il fuoco raggiunto nell’agosto del 2014 al termine dell’offensiva israeliana Margine Protettivo che ha causato la morte di oltre 2.200 palestinesi (72 le vittime israeliane, di cui 6 civili).
In un discorso pronunciato ieri in una moschea di Gaza, il premier di Hamas Ismail Hanieh ha sottolineato come il popolo palestinese “non permetterà una zona cuscinetto dentro Gaza perché la resistenza non consentirà intrusioni [israeliane] dentro i suoi confini né, tanto meno, l’imposizione di nuovi fatti sul terreno”. “I nostri confini – ha aggiunto – registrano degli scontri con l’Occupazione [Israele, ndr] perché questa è entrata 100-150 metri dentro il nostro territorio con il prestesto di cercare i tunnel”.
Sui raid israeliani su Gaza è intervenuto ieri anche il leader libanese di Hezbollah, Hasan Nasrallah. Il bersaglio del capo del “partito di Dio” è stato soprattutto il mondo arabo reo di “restare calmo nonostante la situazione”. Nasrallah ha criticato duramente i regimi arabi perché non stanno facendo nulla per fermare l’escalation di violenza israeliana. “Dobbiamo fare in modo che l’attenzione mondiale si rivolga all’aggressione israeliana degli ultimi giorni” ha detto prima di attaccare Israele e Usa che, a suo dire, stanno conducendo una guerra contro la Siria nel tentativo di “distruggere le ultime mura di resistenza nella regione”.
A rendere ancora più infuocato il clima tra palestinesi e israeliani ci ha poi pensato ieri un parlamentare israeliano del partito “Casa Ebraica” di estrema destra. Bezalel Smotrich – già noto alle cronache per aver sostenuto recentemente la separazione delle partorienti ebree da quelle “arabe” negli ospedali israeliani - ha detto infatti che lo stato ebraico dovrebbe condurre attacchi di rappresaglia contro i palestinesi. In un post pubblicato sul suo account Facebook, Smotrich ha spiegato che se Israele avesse compiuto “appropriati atti di vendetta” avrebbe potuto prevenire gli attacchi ebrei individuali sui civili palestinesi.
Il parlamentare ha citato a tal proposito i casi del ragazzino Mohammed Abu Khdeir (rapito da tre estremisti israeliani per poi essere picchiato e bruciato vivo) e del neonato Ali Dawabshe (arso vivo, insieme alla sua famiglia, lo scorso luglio a Duma vicino Nablus). “La vendetta è un valore morale importante – ha scritto – ma deve essere condotta dal governo, non da singoli individui”. La colpa, ha concluso, è che Tel Aviv non ha compiuto atti di rappresaglia in “modo legittimo”. Nena News

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