Norman Finkelstein : Israele - Metodo e follia
Israele - Metodo e follia
Nel suo ultimo libro " Metodo e
follia (method and madness)" Norman Finkelstein descrive i massacri
compiuti dall'esercito israeliano a Gaza.
Norman Finkelstein, professore ebreo
americano, forte critico della politica israeliana, è persona non grata
in Israele. Finkelstein è noto per il suo libro:«L'industria
dell'Olocausto»: termine col quale accusa organizzazioni e personalità
ebraiche (in particolare il Congresso Ebraico Mondiale. Felicia Langer ,
è avocatessa israeliana, la prima a difendere i Palestinesi,
antisionista, lascia Israele per vivere in Germania, Premio Nobel
Alternativo (Right Livelihood Award), Palestinian Medal for Exceptional
Merits. E' lei a presentare il nuovo libro di Finkelstein in occasione
dell’uscita del volume in lingua tedesca.
Norman Finkelstein ha analizzato nella
sua recente pubblicazione il contesto degli attacchi da parte
dell'esercito israeliano a Gaza. Descrive i tre massacri che Israele ha
commesso negli ultimi cinque anni: le operazioni "Piombo fuso" nel
2008-2009, "Pilastro di Difesa" del 2012 e "Margine protettivo " del
2014. Questi 3 attacchi hanno causato la morte di 3.700 Palestinesi e di
90 Israeliani. Viene inoltre descritto come Israele nel 2010 ha
intercettato la nave turca della Freedom Flotilla "Mavi Marmara", con un
carico di generi di soccorso per la popolazione bisognosa di Gaza a
bordo, uccidendo otto cittadini stranieri.
Ethan Bronner, corrispondente dal Medio
Oriente per il New York Times, arriva con lo studio di fonti israeliane,
alla conclusione che l'obiettivo generale di Israele è il ripristino
della sua capacita deterrente. Finkelstein cita commentatori israeliani e
conclude che Israele con gli attacchi a Gaza e il bombardamento del
Libano nel 2006 si è prefisso di portare indietro il Libano di 20 anni e
si augurandosi di riportare Gaza agli anni Quaranta ". Israele voleva
dare ai Palestinesi una lezione sanguinosa: siamo in grado di attaccare e
batterli come vogliamo, senza rispetto del diritto internazionale e
della Convenzione di Ginevra. Ha inoltre rafforzato il suo blocco di
Gaza. Mary Robinson, 1997-2002 Alto Commissario ONU per i diritti umani,
ha espresso il suo orrore per gli effetti dell'embargo, "l’intera
civiltà di Gaza è stata distrutta, posso dirlo senza esagerazione".
Nel capitolo "Punire, umiliare e
terrorizzare (2011)" Finkelstein si occupa della inchiesta da parte
della commissione ONU dei diritti umani sui presunti crimini di guerra
durante l'operazione "Piombo fuso", la cosiddetta Commissione Goldstone.
Il suo leader e omonimo Richard Goldstone era giudice della Corte
Costituzionale del Sud Africa. Anche se in seguito ha fatto -sotto forte
pressione - marcia indietro e ha preso le distanze dal rapporto, i suoi
colleghi della commissione d’inchiesta continuano a sostenere i
risultati, che incriminano gravemente Israele.
L'operazione israeliana "Pilastro di
Difesa", è iniziata il 14 Novembre 2012. Questa volta, l'intenzione non è
stata nascosta: Israele voleva ripristinare ufficialmente la sua
capacità deterrente. Poiché i media erano sempre presenti, gli attacchi
sono stati limitati. Durante l'attacco di otto giorni circa 70 civili
palestinesi sono stati uccisi - i cosiddetti “danni collaterali”.
L'attacco israeliano è stato concluso con un cessate il fuoco, la
necessità di una revoca del blocco di Gaza non è stata menzionata.
L'operazione "Margine Protettivo" è
cominciata l'8 luglio 2014. Poco prima al Fatah con il presidente
dell'Autorità Palestinese Mahmoud Abbas e Hamas , al potere a Gaza,
avevano concordato un governo di unità nazionale. Il primo ministro
israeliano Benjamin Netanyahu ha preso questo evento come scusa per
coprire Gaza con morte e distruzione di proporzioni enormi. Ha messo in
moto le sue truppe per un'offensiva di terra. "Non ho mai visto una tale
distruzione di massa", ha dichiarato Peter Maurer, presidente della
Croce Rossa Internazionale. Il Segretario generale delle Nazioni Unite
Ban Ki Moon ha dichiarato: "L'enormità della morte e della distruzione a
Gaza ha sconvolto e fatto vergognare il mondo”. Tuttavia la Casa Bianca
aveva evidentemente dato mano libera Netanyahu per ridurre Gaza in
cenere.
L'autore scrive: "L’operazione Margine
Protettivo si è protratta ancora per tre settimane dopo che Benjamin
Netanyahu aveva annunciato la fine del l'offensiva di terra. Non aveva
perso la speranza di affliggere a Hamas una sconfitta fiaccandola con
bombardamenti tremendi, con un’enormità di vittime civili e con poche
uccisioni mirate (droni) di alti militari di Hamas. Poiché i media
occidentali rivolsero poi l'attenzione dopo la decapitazione di un
giornalista americano da parte dello 'stato islamico', trattando il
massacro di Gaza come poco interessante o con niente di nuovo da
riferire, Israele ha potuto dedicarsi senza problemi e con nonchalance
ai suoi attacchi di precisione terroristici: grattacieli sono stati rasi
al suolo come se si trattasse di un videogioco, senza preoccuparsi
troppo di presentarli come obiettivi militari legittimi. "Tuttavia Hamas
continuava i suoi attacchi contro Israele, uccidendo israeliani civili.
Il 26 Agosto 2014 il cessate il fuoco è entrato in vigore. Quando la
strage era finita, Israele aveva ucciso 2.200 palestinesi, di cui circa
70 -75 per cento civili”. La Striscia di Gaza era diventata un campo di
rovine. L'ONU ha prognosticato nel mese di settembre del 2015 che nel
2020 Gaza sarà inabitabile. Tuttavia, Netanyahu è stato premiato dagli
Stati Uniti con un raddoppio degli aiuti militari a Israele nel corso
dell'ultimo anno.
La sua follia ha conseguentemente metodo.
Finkelstein si chiede: " Cosa succederebbe se tutti i bambini di Gaza
facessero una manifestazione, (...) e se i numerosi sostenitori
palestinesi a centinaia di migliaia di tutto il mondo venissero a
circondare e paralizzare contemporaneamente le sedi delle Nazioni Unite a
New York e Ginevra ? " Contro una resistenza non violenta ad ampio
raggio si può dire soltanto che nessuno lo ha ancora provato. «Merita
almeno una chance?" é la domanda retorica dell'autore alla fine del suo
accattivante libro.
(Trad. Leonhard Schaefer)
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