L'Egitto uccide la satira. Arrestati sei ragazzi: «Un Paese spaventoso, non c'è più libertà»


 
 
 
 
 
 
I membri di un gruppo satirico contro il regime sono finiti in manette per istigazione alla rivolta (come…
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I membri di un gruppo satirico contro il regime sono finiti in manette per istigazione alla rivolta (come consigliere legale della famiglia Regeni). «Due giorni prima di pubblicare l’ultimo video abbiamo deciso che non saremmo cresciuti con il rimorso di essere stati dei vigliacchi»

di Brahim Maarad
L'Egitto uccide la satira. Arrestati sei ragazzi: «Un Paese spaventoso, non c'è più libertà»
Nell’Egitto di AlSisi anche la satira è vietata. Le istituzioni sono intoccabili. E avere il coraggio di criticarle in rete è sufficiente per finire in prigione. E’ ciò che è successo al gruppo dei “Ragazzi di strada”. I sei membri, che fanno video di satira contro il regime e per la difesa dei diritti umani, sono finiti in manette ieri sera. Il primo a essere arrestato è stato il 19enne Ezz Eddine Khaled. Lo studente è stato prelevato da casa sua sabato mattina e portato al commissariato di Masr Al Gedida. E’ finito davanti al giudice con l’accusa di istigazione alla rivolta (lo stesso capo di imputazione per cui è in carcere il consigliere legale della famiglia Regeni) e utilizzo di piattaforme online per insultare le istituzioni dello Stato.

Il fondatore del gruppo Mohamed Adel dopo l’arresto dell’amico ha scritto sulla propria pagina di Facebook: “Non dico che siamo sorpresi. Sapevamo che qualcosa sarebbe successo. In tanti ci incolpavano di esagerare, di andare molto oltre. Due giorni prima di pubblicare l’ultimo video abbiamo deciso che non saremmo cresciuti con il rimorso di essere stati dei vigliacchi. Ciò che succederà potrebbe essere più grande di noi ma noi non siamo dei vigliacchi. Il più giovane è stato preso, noi siamo in fuga. Ho parlato ieri con i ragazzi, nessuno è pentito ma forse temiamo per il nostro futuro. L’Egitto è spaventoso. Non era possibile non arrivare a questo punto. Le nostra vita cambia davanti ai nostri occhi e l’Egitto non cambia mai. Sono fasi del nostro percorso e queste fasi potrebbero decidere il resto della nostra vita. Qualcuno potrebbe pensare di togliersi la vita e altri essere tanto scioccati da non poter pensare a nulla. L’Egitto è davvero spaventoso. Potrebbe finire tutto bene o potrebbe finire nel peggiore dei modi. Non riesco ancora a credere che non ci sia la libertà di esprimere il proprio pensiero. Ma noi non abbiamo paura”.

Un giorno dopo aver scritto queste parole è stato arrestato insieme a tutto il resto del gruppo: Mohamed Dessouky, Mohamed Yehia e Mohamed Gabr. Hanno una sola colpa, quella di aver criticato il regime di Al Sisi. I “Ragazzi di strada” negli ultimi mesi hanno pubblicato diversi video di satira. Creandosi un pubblico su Facebook di quasi 250mila fan. Fanno riprese in piedi per le strade del Cairo utilizzando i propri cellulari. Commentando i fatti di politica e le violazioni dei diritti umani con un tocco di ironia. Utilizzando come slogan “la rivoluzione continua” e riprendendo diversi canti che hanno caratterizzato le proteste di piazza Tahrir contro Mubarak. Hanno spesso ottenuto oltre due milioni di visualizzazioni. Nell’ultima registrazione hanno parlato del blitz dei militari nella sede del sindacato dei giornalisti per arrestare due redattori e della cessione da parte del presidente dell’Egitto di due isole egiziane all’Arabia Saudita.

L’ennesima ondata di arresti per soffocare la libertà di espressione ha innescato una importante indignazione popolare sui social. Il post con cui è stata annunciato il fermo del primo ragazzo del gruppo ha avuto oltre 13mila condivisioni.

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