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La Fondazione Vittorio Arrigoni è nata nel maggio 2012 ed è stata fortemente voluta da Egidia Beretta e Alessandra Arrigoni, rispettivamente madre e sorella di Vittorio, “per onorare la memoria di Vittorio Arrigoni e continuare la sua azione disinteressata di impegno civile a servizio del bene comune, dei diritti umani e della giustizia”.
Nel 2013 ottiene il riconoscimento come onlus.
La Fondazione promuove interventi umanitari non solo in Italia ma anche a livello internazionale.
Da un'intervista di Laura Tussi - PeaceLink a Egidia Beretta:
La fondazione “Vittorio Arrigoni - VIK Utopia” sta promuovendo molte realtà sociali “ai margini”. Quali traguardi futuri Vi proponete?
La Fondazione è nata per onorare la memoria di Vittorio e vuole continuare la sua azione di impegno civile a servizio del bene comune, dei diritti umani e della giustizia. I due primi progetti hanno coofinanziato, a Gaza, l’installazione di pannelli fotovoltaici sul Jenin Charity Hospital e l’intervento di integrazione sociale e lo sviluppo delle abilità intellettuali dei “bambini farfalla”, affetti cioè da Epidermolisi Bollosa. Ora stiamo pensando a interventi in Congo e in Libano, paesi anch’essi incontrati da Vittorio nel suo lungo Viaggio.
Il tuo ultimo Libro “Il Viaggio di Vittorio”, edito da Baldini&Castoldi, è dedicato “a Vittorio e ai sognatori che non hanno mai smesso di sognare” e tu così continui a testimoniare, in molti incontri e iniziative pubbliche, l'Utopia di tuo figlio. Come intendi proseguire questo importante impegno di Testimonianza?
Continuo e continuerò finché ci saranno comunità, associazioni, parrocchie, scuole che mi chiamino per ascoltarmi raccontare la vita di un ragazzo che si era voluto chiamare “Vik Utopia”. E se questo continua ad avvenire, ovunque in Italia, credo sia perché Vittorio abbia lasciato un segno nelle coscienze, nei sogni di chi, come lui, anela alla giustizia e alla pace e dalla sua vita vuole attingere il coraggio e la forza per condividere la sua Utopia.
Come sei riuscita a motivare tuo figlio nella personale scelta esistenziale?
Senza molte parole, condividendo la medesima passione per il rispetto dei diritti dell’uomo. Vittorio ha deciso da sé la sua strada e, seppur molte volte con il cuore tremante, non l’ho mai fermato o frenato. A un figlio che ti dice “vivere con le ali tarpate non fa per me”, come fa una mamma a tarpargli, le ali? Io, l’ho aiutato a volare.
Un messaggio alle nuove generazioni “Per Non Dimenticare” il passato e la violenza che lacera ancora il nostro presente
Una cosa sola. Informarsi, leggere, approfondire, conoscere, mettersi in viaggio. E’ così che Vittorio ha formato la sua coscienza di uomo libero e, pur in mezzo alla violenza e avendola egli stesso subita, è stato capace di rifiutarla. Ha fatto della testimonianza e della parola la sua sola arma. Con quella sua profetica invocazione “Restiamo Umani” ha tracciato la strada che tutti noi, in particolare i giovani, dovremmo seguire perché, come lui diceva, “al di là delle latitudini e delle longitudini apparteniamo tutti alla stessa famiglia, che è la famiglia umana”.

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