Ritratto di un islamofobo
Ritratto
di un islamofobo - Di Fawzia Zouari. Jeune Afrique (11/04/2016).
Traduzione e sintesi di Laura Giacobbo. Come denunciare l’islamismo
senza cadere nell’islamofobia? Questa è l
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Fawzia Zouari. Jeune Afrique (11/04/2016). Traduzione e sintesi di Laura Giacobbo.
Come denunciare l’islamismo senza cadere
nell’islamofobia? Questa è la domanda che agita oggi la Francia e
perfino l’Europa nel suo complesso.
Io dico, il modo più semplice è di
tracciare il profilo dell’islamofobo e del suo opposto. Si potrebbe
sostenere che: l’islamofobo è colui che odia l’Islam, senza motivo o
misura e la cui paura cade nell’ossessione. Colui che percepisce il
musulmano come un nemico, per definizione. Colui il cui discorso sfocia
nel sospetto e alimenta fantasie. Chi vuole bandire una popolazione con
il pretesto di vedere nei fedeli di Muhammad delle persone poco
civilizzate o senza storia. Chi confonde tutti i musulmani e li designa
sotto lo stesso orribile profilo dell’integralista tagliateste. Colui
che vede in loro il pericolo principale per l’Europa di domani.
Sono degli spiriti prigionieri della
logica delle crociate e degli imperialismi. Sono quelli che si ostinano a
negare a persone di cultura musulmana la capacità di integrarsi e
aspirare all’universale. Sono caratteri nostalgici e sciovinisti, che
proibiscono alla Francia di scommettere sull’umanesimo, che consiste
nell’unire le culture per creare una civiltà universale.
Non è islamofobo chi affronta l’Islam con uno spirito critico, ma
senza pregiudizi o preconcetti. Chi parla con cognizione di causa e con
lealtà. Uno la cui onestà intellettuale gli dice di attenersi alla
situazione reale. Chiamare i musulmani a non cedere alla tentazione di
trasformare la loro religione in un kit di pratiche ostentate a scapito
della sua bella spiritualità è un salvavita per i musulmani stessi.
Rispettare le leggi del paese fa perdere di credibilità coloro che
evocano la loro possibile integrazione. Questi richiami non possono in
nessun caso far loro del male, né possono beneficiare all’estrema
destra, dato che si tratta di sottrarre il musulmano al paternalismo dei
suoi ex colonizzatori, alla vittimizzazione nella quale spesso si
crogiolano e all’eterna teoria del complotto che li affascina.
Imperversare contro i musulmani non
impedisce di amarli. Prendere le distanze necessarie per analizzare i
loro difetti mira solo a ridurre gli ostacoli che frenano l’incontro con
l’altro. Perché, in fondo, l’unica garanzia della sopravvivenza
dell’Islam sta in una lettura critica e nella sperimentazione del mondo.
Fawzia Zouari è una scrittrice e giornalista tunisina.
I punti di vista e le opinioni
espressi in questa pubblicazione sono di esclusiva responsabilità degli
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