Majid al-Sheikh :Palestina: un ottimismo bugiardo e falso - Arabpress
Palestina:
un ottimismo bugiardo e falso - Di Majid al-Sheikh. Al-Hayat
(14/04/2016). Traduzione e sintesi di Irene Capiferri. In risposta alla
richiesta palestinese di far uscire l’esercito dalle c
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Majid al-Sheikh. Al-Hayat (14/04/2016). Traduzione e sintesi di Irene Capiferri.
In risposta alla richiesta palestinese di
far uscire l’esercito dalle città, a partire da Ramallah e Gerico, il
gabinetto di Netanyahu ha affermato che non è in atto alcun ritiro
dell’esercito. Ciò dopo che il giornale israeliano Haaretz il 7
aprile ha riportato di un progresso nei colloqui israelo-palestinesi
circa la riduzione della presenza delle forze di occupazione nelle aree
palestinesi classificate come A e il passaggio dei poteri agli apparati
dell’Autorità Palestinese. Già segretario del comitato esecutivo
dell’OLP e responsabile dei negoziati, Saeb Erakat ha rivelato la
settimana scorsa lo svolgimento di questi negoziati che mirano al
passaggio graduale all’AP del controllo della sicurezza sulle città
della zona A.
É chiaro che le dichiarazioni
ottimistiche palestinesi non si basano su dati realistici, ma piuttosto
su ipotesi e illusioni, mentre le dichiarazioni di Netanyahu appaiono
più “realistiche”, poiché più in accordo con le sue posizioni consuete,
come quelle del suo governo di estrema destra. Questo non è altro che un
nuovo episodio di mancata realizzazione di qualsiasi aspettativa, vista
da parte palestinese, sulla scia di una serie di episodi di fallimento
deliberatamente causati dalla parte israeliana, a partire dagli accordi
di Oslo fino ad ora.
É un peccato che la posizione ufficiale
palestinese sia sola, indifesa e senza armi né sostegno popolare, alla
luce delle preoccupazioni regionali e internazionali del terrorismo e
delle dittature esistenti nella regione, così che, nonostante tutto il
clamore sulla “resistenza popolare” che ha sostituito la lotta armata,
questa è stata ignorata, mentre molti parte dell’AP, per difendere gli
interessi dell’élite al potere, si impegnavano per stroncarla, prima che
cominciasse seriamente ad ottenere risultati.
Allora è possibile che il destino del
movimento nazionale palestinese sia arenato, se questa situazione
dovesse continuare, mentre l’unità nazionale si frantuma, e i centri
della forza del potere insistono nel restare ancora più divisi. É
possibile che dei negoziati conducano a qualche risultato politico? Al
tempo delle rivolte, poteva essere maturato un qualche frutto o una
vittoria anche parziale.
Attualmente la causa palestinese, alla
luce della situazione regionale e internazionale, assiste ad una serie
continua di arretramenti e alla negligenza della posizione palestinese,
che non ha più alcun peso, tranne il “peso piuma” dei desideri e delle
aspirazioni che non sono più basate sull’unità nazionale e sulla
coesione delle lotte nazionali devote ai movimenti di liberazione.
Majid al-Sheikh è uno scrittore palestinese e scrive per Al-Hayat.
I punti di vista e le opinioni
espressi in questa pubblicazione sono di esclusiva responsabilità degli
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