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InvictaPalestina
Prigione di Ofer (Ma’an, immagini di repertorio)
13 Marzo 2016
RAMALLAH (Ma’an) — Le truppe
israeliane hanno usato gas lacrimogeni per reprimere una marcia
organizzata da cinque compagnie palestinesi di prodotti alimentari che
si è tenuta domenica accanto alla prigione israeliana di Ofer, nel
territorio illegalmente occupato della West Bank.
Le compagnie hanno protestato
parcheggiando i propri camion accanto alla prigione in seguito alla
decisione delle autorità israeliane di bandire l’ingresso dei loro
prodotti in Gerusalemme e in Israele.
Un portavoce dell’esercito israeliano non ha voluto rispondere alla richiesta d’informazioni a proposito della protesta.
Mercoledì scorso Israele ha informato
le compagnie che ai loro prodotti sarebbe stato vietato l’ingresso
attraverso il valico commerciale di Beitunia.
Il direttore del marketing
per la compagnia Hamoda, Fadi Abu Hilweh, sabato pomeriggio ha
raccontato a Ma’an che le truppe israeliane presenti al valico hanno
costretto i camion di cinque compagnie a tornare indietro già a partire
da mercoledì.
Il direttore di Hamoda,
Ameer Haddad, ha riferito a Ma’an che Hamoda, insieme alle compagnie
al-Juneidi prodotti alimentari e caseari, al-Rayyan prodotti caseari,
Salwa Foods e Siniora Food Industries, hanno parcheggiato i propri
camion presso la prigione per protestare contro il divieto e “le
terribili conseguenze di questa decisione”.
Haddad ha aggiunto che le compagnie
esportavano i propri prodotti a Gerusalemme grazie ad accordi presi con
Israele e che il divieto è privo di qualsiasi fondamento ed ha
annunciato che le compagnie continueranno a protestare finché le
autorità israeliane non cancelleranno la decisione.
Abu Hilweh sostiene che alle compagnie
non sia mai stata notificata ufficialmente alcuna decisione di bandire i
loro prodotti da Israele e che sono rimasti sopresi quando, mercoledì
scorso, i soldati israeliani al valico commerciale di Beitunia hanno
negato l’ingresso dei propri prodotti. Circa il 50% della produzione
delle cinque compagnie è destinato ai consumatori palestinesi nella
Gerusalemme Est occupata e nelle comunità palestinesi presenti in
Israele. Se questo divieto continuerà, si prevede che le compagnie
potrebbero perdere circa 1.2 miliardi di shekels (309,5 milioni di
dollari) all’anno.
Hamoda ha già notificato ai suoi
fornitori di latte di fermare la produzione finché il divieto non verrà
ritirato. Abu Hilweh prevede che le cinque compagnie saranno costrette
al licenziamento di un ampio numero di lavoratori se il divieto
continuerà ed ha comunicato di essere rimasto sorpreso quando le
autorità israeliane hanno informato le compagnie che la decisione di
bandire i loro prodotti sia una decisione “politica” e che all’autorità
palestinese tale decisione fosse già stata notificata sei mesi fa.
Un funzionario del
Ministero Palestinese dell’Economia, che ha richiesto di restare
anonimo, ha riferito a Ma’an che nessuna decisione del genere è mai
stata notificata al ministero.
” Il ministero sta studiando il caso,
che avviene in aperta rottura con i Protocolli di Parigi”, ha dichiarato
il funzionario, facendo riferimento ad un accordo siglato nel 1995 tra
l’OLP ed Israele che stabilisce regole e procedure delle relazioni
economiche tra la West Bank occupata ed Israele.
Il giurista palestinese e Segretario
Generale della Iniziativa Nazionale Palestinese, Mustafa Barghouthi, ha
detto che l’Autorità Palestinese dovrebbe rispondere alla decisione
israeliana bandendo i prodotti israeliani dall’ingresso ai mercati
palestinesi.
Secondo i protocolli, gli
accordi commerciali bilaterali tra Israele ed altre parti sono
considerati validi nella West Bank occupata, ciò nonostante Israele
impedisce l’importazione di molti prodotti palestinesi nel mercato
israeliano.
Un sondaggio condotto nel
Giugno 2015 dal Palestinian Center for Policy and Survey Research dice
che la schiacciante maggioranza degli intervistati nella West Bank e
nella Striscia di Gaza, ben l’86%, dichiara di supportare le campagne di
boicottaggio dei prodotti israeliani.
trad. L. Pal – Invictapalestina
https://invictapalestina.wordpress.com/2016/03/13/le-compagnie-palestinesi-protestano-contro-la-decisione-disraele-di-bandire-i-loro-prodotti/
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