Le forze di occupazione israeliana continuano a trattenere i corpi dei deceduti palestinesi



Addameer Prisoner Support, le associazioni per i diritti umani e Adalah, il Centro Legale per i Diritti della…
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Addameer Prisoner Support, le associazioni per i diritti umani e Adalah, il Centro Legale per i Diritti della Minoranza Araba in Israele, condannano il costante rifiuto da parte del governo di Israele nella restituzione dei corpi di nove palestinesi, molti dei quali sono stati giustiziati senza processo dalle forze israeliane per presunti attacchi contro israeliani, nonostante non costituissero alcun pericolo. Inoltre, le autorità israeliane hanno violato il loro accordo con la famiglia di Mosab Al Ghazali ( 26 anni) di Gerusalemme Est, mentre il corpo stava tornando all’alba di ieri, 29 febbraio 2016. Queste pratiche violano il diritto alla dignità del defunto e della sua famiglia ed esemplificano la continua politica di punizione collettiva. Le esecuzioni extragiudiziali e il rifiuto della restituzione dei corpi dei defunti violano sia il diritto nazionale e internazionale.
Il procuratore di Addameer, Mohammad Mahmoud, ha dichiarato che all’alba di ieri, le forze di occupazione israeliane hanno violato le condizioni di emissione del corpo di Mosab Al Ghazali. Secondo l’accordo, il corpo sarebbe dovuto tornare vicino all’ingresso della tomba di Al-Asbat con la presenza di solo 30 persone, la famiglia avrebbe dovuto inviare 30000 NIS (circa 7.060 euro), che sarebbero stati persi se fosse stato violato il contratto, ed il corpo sarebbe stato restituito dopo la sua rimozione dal congelatore il tempo sufficiente prima per consentire la sepoltura di un corpo non congelato. Tuttavia, le autorità israeliane hanno rinnegato l’accordo: il corpo è stato restituito congelato, e hanno posto una nuova condizione sul rilascio al momento del ritorno del corpo. Le autorità hanno chiesto di confiscare i dispositivi cellulari di tutti i presenti fino alla fine della sepoltura. Le forze di occupazione hanno sottolineato che non avrebbero liberato il corpo se la famiglia non si fosse attenuta a questa nuova condizione.
L’ avvocato di Addameer, Mohammad Mahmoud, ha dichiarato che, al momento, le autorità hanno informato la famiglia circa la restituzione del corpo, tuttavia, non hanno dato alcuna motivazione per il ritardo o per impostare una nuova data.
Addameer e Adalah vedono il continuo rifiuto della restituzione dei corpi di nove palestinesi deceduti, di cui il corpo più a lungo trattenuto è stato tenuto da Israele per oltre quattro mesi, come una grave violazione del diritto umanitario internazionale e dei diritti umani internazionali, tra cui violazioni del diritto alla dignità, violazione della libertà di religione e violazione del diritto di praticare la propria cultura. Oltre al dolore per i corpi vi è anche l’ansia e i traumi delle famiglie che subiscono la perdita di una persona cara, e a cui sono stati anche negati diritti culturali e religiosi a piangerli e a seppellirli in conformità con la loro fede.
La pratica di trattenere i corpi è di ostacolo anche per condurre un’indagine sulle circostanze delle presunte esecuzioni extragiudiziali e un’autopsia adeguata.
Addameer e Adalah invitano all’apertura delle indagini sulle circostanze delle esecuzioni di adulti e bambini palestinesi negli ultimi mesi. Addameer e Adalah hanno già chiamato per autopsie da condurre in casi specifici, che sono state rifiutate dalla polizia e nei tribunali. Le autorità israeliane hanno anche ripetutamente negato le richieste di aprire indagini.
Addameer e Adalah invitano le Nazioni Unite, il Comitato internazionale della Croce Rossa e l’Unione europea a intervenire contro le autorità israeliane per rilasciare immediatamente i corpi dei palestinesi che sono ancora trattenuti. Essi dovrebbero essere rilasciati senza condizioni e le indagini devono essere aperte per quanto riguarda le circostanze di queste esecuzioni extragiudiziali.
Le forze israeliane hanno ucciso Mosab Al Ghazali vicino a Bab Al Khalil a Gerusalemme Ovest, il 26 dicembre 2015. Essi sostengono che Al Ghazali ha tentato di pugnalare un altro individuo, però, nessuno è rimasto ferito o ucciso.
Con il ritorno del corpo di Al Ghazali, le autorità israeliane continuano a trattenere nove corpi di palestinesi da Gerusalemme occupata, vale a dire: Tha’er Abu Ghazalah, Hasan Manasrah, Baha ‘Alayan, Alaa Abu Jamal, Mu’taz’ Eiwaisat, Mohammad Nimer, Omar Iskafi, Abdel-MuhsenHassounah, e Mohammad Abu Khalaf.
Traduzione di Lete Griziotti da sito Addameer


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