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Da Gaza a Cracovia, Israele permettendo. Giovani palestinesi in visita anche ad Auschwitz

Anche 5 giovani da Gaza tra i partecipanti palestinesi alla Gmg di Cracovia. Se Israele concederà loro il permesso per uscire dalla Striscia, si uniranno ai 600 giovani cristiani, di tutti i riti, in partenza dalla Terra Santa il prossimo luglio. "Ambasciatori di misericordia" da un Paese che - dicono alcuni di loro - "ha tanto bisogno di misericordia". Nei giorni della Gmg visiteranno anche il campo di sterminio di Auschwitz, per ribadire "tutta la nostra opposizione al male e all’ingiustizia, e tutto il nostro sostegno alla vita, al diritto, alla giustizia, alla libertà, per tutte le persone, senza nessuna distinzione. Anche noi abbiamo diritto alla nostra indipendenza e libertà. La memoria del passato deve servire per costruire un presente e un futuro migliore e più giusto per tutti gli uomini"
Ci saranno anche 5 giovani di Gaza, tre cattolici e due ortodossi, tra i partecipanti alla prossima Giornata mondiale della Gioventù che si svolgerà a Cracovia, in Polonia, dal 25 al 31 luglio 2016. Padre Mario da Silva, parroco brasiliano della parrocchia latina della Sacra Famiglia – l’unica della Striscia, un “piccolo gregge” formato da poco più di 130 cattolici – vorrebbe poterlo gridare ai quattro venti ma, ammette:
“Tutto è lasciato alla decisione delle autorità israeliane, se ci daranno o meno il permesso di uscire da Gaza. Se ciò accadesse, e preghiamo ogni giorno per questa intenzione, sarebbe la prima volta che giovani cristiani gazawi partecipano a una Gmg”.
Per questi giovani, dice il sacerdote, “sarebbe un’occasione importante di crescita e di conoscenza, loro che non sono mai usciti dalla Striscia. Potranno testimoniare la loro sofferenza. Questa partecipazione sarebbe un dono grande per tutti i cristiani di Gaza”.
Ambasciatori di misericordia. I giovani gazawi si uniranno ad altri 180 coetanei palestinesi, spiega il vicario patriarcale per Gerusalemme, monsignor William Shomali, che accompagnerà il gruppo a Cracovia, anche se solo nella settimana del programma papale e non in quella precedente dei gemellaggi nelle diocesi polacche. Ma il numero non si ferma a 185. “Arriveremo facilmente a oltre 600 partecipanti, ambasciatori di misericordia dalla terra di Gesù. Ai giovani palestinesi, dei diversi riti presenti in Terra Santa, se ne aggiungeranno altri da Israele e Giordania oltre a quelli del Cammino neocatecumenale della Galilea. A Cracovia saranno presenti giovani di tutte le Chiese”. Un numero importante che richiede un’organizzazione precisa perché nulla sia lasciato al caso. In modo particolare la richiesta dei visti di ingresso per la Polonia. Le questioni relative al flusso dei migranti da Siria e Iraq potrebbero, infatti, creare qualche apprensione in tal senso. “L’ambasciata polacca che ha sede a Ramallah – tranquillizza mons. Shomali – ci ha promesso di aiutarci nel rilascio dei visti. Speriamo anche di poter transitare attraverso l’aeroporto israeliano di Ben Gurion a Tel Aviv. Se ci venisse data questa opportunità avremmo un notevole risparmio di tempo e di denaro perché non dovremmo più partire da Amman, in Giordania, come accade solitamente per i palestinesi che vogliono uscire dai Territori”. Dato non trascurabile se si pensa che la partecipazione alla Gmg di Cracovia è resa possibile solo grazie alle donazioni di tanti benefattori.
Una candela da papa Francesco e la visita ad Auschwitz. Le campane della chiesa latina di Beit Sahour, intanto, domenica 28 febbraio sono risuonate a festa per l’arrivo di una candela benedetta da Papa Francesco e inviata ai giovani cristiani delle parrocchie palestinesi che parteciperanno alla Gmg. “Abbiamo ricevuto la candela da un amico sacerdote polacco in missione in Cile – racconta don Bashar Fawadly, vicario parrocchiale – nel suo viaggio verso la Terra Santa è passato da Roma, dove Papa Francesco una volta benedetta la candela, ha chiesto di offrirla in dono ai giovani della Palestina ed espresso il desiderio di poter avere tanti giovani cristiani palestinesi a Cracovia. Per noi non sarà solamente un pellegrinaggio, né un modo per visitare dei luoghi nuovi, ma l’occasione privilegiata di trasmettere la fede della chiesa primitiva, la fede della nostra chiesa madre di Gerusalemme, a tutto il mondo”. In questi giorni si stanno mettendo a punto i dettagli del “programma palestinese” in Polonia. Oltre a seguire gli eventi papali “i nostri giovani visiteranno il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau”, rivela il parroco di Beit Sahour, padre Iyad Twal.
“Sarà un momento forte per tutti i nostri giovani. In quell’occasione ribadiremo tutta la nostra opposizione al male, alla sofferenza, al dolore, all’ingiustizia, e tutto il nostro sostegno alla vita, al diritto, alla giustizia, alla libertà, per tutte le persone, senza nessuna distinzione. Siamo contro il male e la guerra e a favore della pace. Anche noi abbiamo diritto alla nostra indipendenza e libertà. La memoria del passato deve servire per costruire un presente e un futuro migliore e più giusto per tutti gli uomini”.
La prima volta. Per tanti giovani sarà la prima volta in una Gmg. Come per Khadr Handal, “sarà una bella esperienza. Stare con il Papa, nello stesso posto, ci consolida nella fede” e per Lourdes Abu Sa’da: “è la prima volta che partecipo a questo evento. Significa molto per me perché vedrò il Papa e conoscerò giovani cristiani da tutto il mondo, di diverse civiltà e culture”. Fida Salsaa’ ricorda il tema della Gmg, “Siate misericordiosi come il Padre vostro celeste”: “È un messaggio di misericordia per il mondo. Qui abbiamo tanto bisogno di misericordia per la situazione attuale; ma dentro di noi scorre una sorgente di misericordia che vogliamo offrire al mondo intero”.

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