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Statue coperte, l’Iran non aveva chiesto nulla. E il mondo ride di noi…


Statue coperte, l’Iran non aveva chiesto nulla. E il mondo ride di noi…

Statue coperte, l’Iran non aveva chiesto nulla. E il mondo ride di noi…

Un eccesso di zelo, nessuna richiesta da parte iraniana, solo un gesto di “sottomissione” culturale e politica del governo italiano al presidente iraniano, che si mostra stupito e imbarazzato per le polemiche scaturite dalla decisione dell’Italia di coprire le statue nude per evitare di infastidire l’ospite. «La vicenda delle statue coperte è una questione giornalistica. Non ci sono stati contatti a questo proposito. Posso dire solo che gli italiani sono molto ospitali, cercano di fare di tutto per mettere a proprio agio gli ospiti, e li ringrazio per questo», ha spiegato il presidente iraniano Hassan Rohani rispondendo a una domanda dei giornalisti in conferenza stampa a Roma. Ma allora perché auto-ridicolizzarci con quell’auto-censura che ha fatto il giro del mondo?

I giornali stranieri ci prendono in giro per le statue coperte

La vicenda ha trovato eco anche su importanti media internazionali, in alcuni casi con malcelata ironia. In Francia, ad esempio, Le Figaro online ha prontamente ricordato il detto: “a Roma fai come i romani”, per poi però aggiungere che “l’antico adagio sembra aver sofferto delle eccezioni nel corso della visita del presidente iraniano nella città eterna”, perche’ “delle statue di nudi sono state mascherate” per evitare imbarazzi. Oltremanica ci ha pensato the Guardian a riferire la vicenda, scrivendo nel suo titolo che “Roma copre le statue di nudi per evitare al presidente iraniano di arrossire”. E Bbc News ricorda pure che “l’Italia ha anche scelto di non servire vino nei pranzi ufficiali, un gesto che la Francia, dove Rohani andrà poi, si è rifiutata di compiere”. E anche negli Usa, Newsweek ha scritto che “Roma copre le statue di nudi per rispetto a Rohani”, e parla anche di “ulteriore rispetto” a proposito del vino. Ma al di la delle ironie all’estero, è in Italia che la vicenda ha innescato un’aspra polemica, che viaggia anche sui social network, con l’hashtag #Rouhani che si è rapidamente imposto tra i piu’ popolari.




Rouhani: "Statue coperte? Grande ospitalità italiana". Franceschini: "Scelta incomprensibile"

Polemica internazionale sui pannelli posizionati a coprire le opere dei Musei Capitolini. Palazzo Chigi avvia indagine interna. Il ministro per i Beni culturali: "Né io né Renzi informati". Sovrintendenza: "Non abbiamo deciso noi".
ROMA - Una bufera che non si placa quella scatenata dalla decisione di coprire, con pannelli bianchi, ai Musei Capitolini, le statue di marmo raffiguranti corpi nudi durante la conferenza stampa del presidente iraniano, Hassan Rouhani, con e il premier italiano Matteo Renzi, lunedì scorso. La vicenda "è una questione giornalistica - ha detto il capo di Stato iraniano, tentando di smorzare i toni -. Non ci sono stati contatti a questo proposito. Posso dire solo che gli italiani sono molto ospitali, cercano di fare di tutto per mettere a proprio agio gli ospiti, e li ringrazio per questo". Ma il ministro della Cultura Dario Franceschini riapre la polemica.

Palazzo Chigi avvia indagine interna. Intanto il segretario generale di Palazzo Chigi, Paolo Aquilanti, ha avviato un'indagine interna per poter accertare le responsabilità e fornire, con la massima sollecitudine, tutti i chiarimenti necessari relativi all'organizzazione presso i Musei Capitolini delle visita in Italia del presidente iraniano.

Statue coperte al museo, Rouhani: "L'Italia è un Paese ospitale"


Statue coperte per Rouhani, Franceschini: ''Non ero informato, scelta incomprensibile''


"Scelta incomprensibile". "Io penso che ci sarebbero stati facilmente altri modi per non andare contro la sensibilità di un ospite straniero così importante senza questa incomprensibile scelta di coprire le statue". Poi ha chiarito: "Né il sottoscritto né il presidente del Consiglio erano stati informati di quella scelta", ha detto Franceschini, che ha ribadito la posizione su Twitter.


Rimpallo di responsabilità. La decisione di oscurare i marmi alla vista dell'ospite sembra sia stata presa dal Cerimoniale di Stato poco prima della conferenza stampa di Rouhani e Renzi: la consigliera Ilva Sapora, dopo una serie di sopralluoghi, ha provveduto a nascondere i capolavori che mostrano corpi nudi. E non poche discussioni ci sono state anche per la statua di Marco Aurelio: pare che la delegazione iraniana abbia fatto pressioni perché il premier italiano e il capo di Stato iraniano parlassero stando di fianco all'opera, e non davanti. Ma la particolare attenzione riservata all'ospite non è stata gradita da Palazzo Chigi, irritato per quello che ritiene un eccesso di zelo. La Sovrintendenza capitolina ai beni culturali, comunque, si tira fuori: "La misura non è stata decisa da noi, è stata un'organizzazione di Palazzo Chigi non nostra", ha dichiaato, rinviando la palla al cerimoniale della presidenza del Consiglio.

Ambasciatore Israele "dispiaciuto e preoccupato". "Sono dispiaciuto e preoccupato perchè l'Iran è un elemento di destabilizzazione del Medioriente. Capisco la necessità di fare affari, che è legittima perchè le sanzioni nei confronti dell'Iran non ci sono più, ma questo approccio verso gli iraniani dovrebbe essere molto ristretto, con delle limitazioni". Così l'ambasciatore di Israele in Italia, Naor Gilon, a margine dell'inaugurazione della mostra 'Anna Frank alla Fondazione Museo della Shoah a Roma.

Bild: "Come disconoscere consangunei". Coprire quelle statue "è come dire ai propri consanguinei: io non vi conosco". La consueta colonnina della Bild, titolata "Post von Wagner", è dedicata oggi al caso delle statue di Roma. E della scelta compiuta al Campidoglio ha scritto buona parte della stampa tedesca, criticando l'iniziativa come "un errore".
"Quello che voglio dire - continua il corsivo del tabloid - è: una statua nuda per me è più importante di un affare miliardario".

"Figuraccia mondiale". All'attacco di Palazzo Chigi va Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, che su Twitter scrive: "Sovrintendenza capitolina sbugiarda Matteo Renzi. Statue coperte per volere Palazzo Chigi. Figuraccia mondiale. Vergogna".

Un'altra sede. "Sarebbe bastato cambiare itinerario se si voleva rispettare il pudore e la moralità del presidente rohani e del popolo iraniano, invece anche in questa occasione il governo renzi ha preferito prostrarsi mostrando una chiara sudditanza politico-culturale", hanno dichiarato in una nota congiunta, i gruppi parlamentari M5s di Camera e Senato in merito alla polemiche sulla "censura" dei nudi. E attaccano l'incompetenza di un esecutivo che in politica estera mostra ogni volta il suo dilettantismo".
Dopo le statue classiche di nudo dei Musei Capitolini coperte per non dare fastidio al presidente della Repubblica...
Pubblicato da Giorgia Meloni su Mercoledì 27 gennaio 2016

Scatolone su San Pietro. Non manca l'irona ad accompagnare le critiche al governo. Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, ha postato su Facebook, in vista dell'arrivo dell'emiro del Qatar a Roma, un fotomontaggio in cui si vede la basilica di San Pietro coperta da un enorme scatolone, dal quale spunta soltanto la cupola di Michelangelo: "Dopo le statue classiche di nudo dei Musei Capitolini coperte per non dare fastidio al presidente della Repubblica islamica dell'Iran Rouhani - ha scritto su Fb -, ecco in esclusiva mondiale il piano di Matteo Renzi per non urtare la sensibilità dell'emiro musulmano del Qatar al-Thani in arrivo oggi a Roma".

"Capolavoro del governo". "Allora nell'ordine, il ministro Franceschini neanche lo sapeva e prende le distanze dal pasticciaccio delle statue coperte, la Sovrintendenza del Campidoglio replica a Palazzo Chigi dicendo stizzita che la decisione è stata della presidenza del consiglio. Il tutto mentre l'Italia ospita il presidente dell'Iran durante la Giornata della Memoria. Insomma proprio un bel capolavoro del governo Renzi...", è il commento di Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana.

 Papa Francesco "grande affinità di vedute" . Prima di lasciare l'Italia, Rouhani ha illustrato le questioni affrontate negli incontri e, dopo aver ricordato gli importanti accordi stretti con il governo italiano, ha riferito che anche papa Bergoglio concorda la necessità di eliminare dal mondo "tutti gli arsenali di armi di distruzione di massa". Con Papa Francesco vi è stata una "grande affinità di vedute" su temi spirituali e politici, ha detto. "Abbiamo concordato che la libertà di espressione non significa offendere la religione degli altri", ha spiegato, sottolineando come ciò sia un elemento che può "dividere molto".

Visita al Colosseo. Oggi è stato l'ultimo giorno del soggiorno italiano del presidente Rouhani, che, dopo aver incontrato ieri il Papa e lunedì il presidente della Repubblica, Sergio Mattarelle, e il premier Matteo Renzi, visita il Colosseo. L'area intorno al monumento è stata presidiata dalle forze dell'ordine (militari, carabinieri, polizia e vigili urbani). Nessuna restrizione al traffico, mentre è vietato l'accesso ai veicoli privati - come ormai da mesi - sui via dei Fori imperiali, dove passano solamente gli autobus, i taxi e le botticelle.

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