Nei panni dei palestinesi: sperimentare il terrore e la violenza
Nei panni dei palestinesi: sperimentare il terrore e la violenza
RFI, 08.01.2016
di Anne Bernas
http://www.rfi.fr/moyen-orient/20160108-in-between-wars-entre-deux-guerres-palestine-msf-gaza-cisjordanie-experience-e
I
media ne hanno parlato poco e tuttavia è una scoperta che vale la pena
provare. A Parigi, un'installazione multimediale prodotta dalle ONG
Medici Senza Frontiere offre un'immersione in Palestina. "In Between
Wars", "Tra due guerre" è un viaggio all'inferno, quello vissuto da
milioni di uomini, , donne e bambini a Gaza e in Cisgiordania dal
decenni. Un pannello rosso avverte in ebraico, arabo e inglese: entriamo
in territorio palestinese.
Bossoli che piovono, urla di donne e bambini, sirene che suonano, muri che crollano, siamo a Gaza e in Cisgiordania. La Palestina condensata in un labirinto di 60 metri quadrati, che il visitatore percorre con un elmetto sulla testa
Le
sue strade prima, Hebron, Nablus e dentro le case, tra le macerie, o in
un reparto di cure o a al check point, diversi interni ricostituiti,
con molte foto alle pareti, costituiscono un’immersione nel quotidiano
dei palestinesi sotto occupazione. "In Between wars" mette il cuore e
gli occhi alla prova: pareti che portano le stigmate dei proiettili,
manifesti dei martiri, filo spinato, barricate, donne sprofondate nel
dolore, uomini mutilati, bambini con gli occhi persi nei resti delle
loro case.
Ma
le orecchie soffrono ancora di più: in ogni luogo vengono trasmesse
registrazioni audio e testimonianze filmate. Questo è per esempio il
caso di Ehsan, 12 anni, che dice di essere stato arrestato con alcuni
dei suoi compagni nel 2014 per aver lanciato pietre contro i soldati,
con la conseguenza di essere stati detenuti e picchiati poiché una legge
recente ora autorizza la detenzione dei minori sotto i 14 anni. Un
paziente seguita da MSF ha testimoniato di aver perso 13 membri della
sua famiglia nel 2014 durante l’offensiva di “ Barriera protettiva.
"Voglio dire al mondo che soffriamo e che abbiamo bisogno di aiuto per
porre fine a questa sofferenza", dice lei.
Gli attivisti umanitari testimoni di questo vissuto quotidiano
Questa
esperienza inedita è opera di Medici Senza Frontiere (MSF) le cui
equipes lavorano nella West Bank e a Gaza da quasi trenta anni. La
mostra testimonia i danni fisici e psicologici subiti dai palestinesi,
in maggioranza donne e bambini. Aiuta a comprendere la violenza
quotidiana che questo popolo sta subendo. Stato d'assedio, povertà,
umiliazione, morti, demolizioni, incursioni notturne, arresti arbitrari,
ecc, una violenza che non è altro che il risultato di una occupazione
della quale nessuno sembra preoccuparsi. "In Between wars" "esprime il
rifiuto di contribuire a banalizzare l'inaccettabile", afferma MSF.
Un
sentimento che alcuni sembrano non condividere. A metà dicembre, il
CRIF (Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche in Francia)
ha chiesto la chiusura dell’esposizione, sostenendo che potrebbe
"infiammare la violenza antisemita e la crescente minaccia terroristica"
a Parigi. l'ONG ha subito replicato, spiegando che l'installazione ha
l’ambizione "di dare conto da un punto di vista umanitario delle
difficoltà quotidiane dei palestinesi sotto occupazione israeliana", pur
ammettendo "una posizione di cui MSF conosce il carattere controverso. "
Un'esperienza indimenticabile
Infatti,
"In Between wars" interroga, , colpisce, terrorizza. Il visitatore è
scioccato, è preso da ansia e paura. Attraverso le testimonianze
raccolte dai teams di MSF che vivono a fianco dei palestinesi, ciascuno
si fa una propria opinione.
A
Gaza, per esempio, racconta MSF, le interruzioni di corrente durano in
media circa dalle sedici alle diciotto ore al giorno. In questa prigione
a cielo aperto, sotto un blocco che dura da oltre nove anni, il 75%
degli abitanti di Gaza vive di aiuti alimentari, il tasso di
disoccupazione supera il 65% e arriva all’ 85% tra i minori di 30
anni. In questo lembo di terra lungo quaranta chilometri e largo da 6 a
12 km, quasi l’ 80% dei circa 1,9 milioni di abitanti vive in povertà
secondo l'UNDP (United Nations Development Programme
) "Quando le bombe cadono su Gaza, la popolazione è intrappolata e non
ha dove fuggire e raggiungere la sicurezza," racconta "In Between wars".
Più
di 20 anni dopo gli accordi di Oslo e quasi 70 anni dopo il piano di
spartizione delle Nazioni Unite, la situazione è ancora a un punto morto
in Palestina. L'occupazione israeliana, civile e militare, continua e
si espande. Ed è la popolazione civile palestinese che ne paga il prezzo
più alto. Un prezzo che "In Between wars" ci fa scoprire. Un prezzo che
sconvolge i e colpisce i visitatori per una trentina di minuti.
All’uscita
del percorso, per uscire da Gaza, il corpo è di nuovo messo alla prova.
Un esame minuzioso è condotto dalle autorità israeliane fino
all'interno del corpo. "Seguite le istruzioni e attendete che la persona
che vi precede sia uscita per entrare nel BodyScanner, è scritto sui
cartelli. Mettete i piedi sulle impronte e mettete le mani sopra la
testa. "
All’uscita
cala un pesante silenzio mentre il visitatore riprende fiato e
rinviene, sollevato per essere uscito da questo inferno. Un inferno che
non è altro che quello di un popolo che vive in uno stato di
sospensione, come tra due guerre.
"In
Between wars - Palestinesi tra due guerre, un'immersione nella vita
quotidiana in Palestina", dal 5 al 17 gennaio 2016 - Ingresso libero, Maison des métallos - Parigi
L’installazione dovrebbe essere inoltre presentata quest'anno in alcuni paesi arabi.
Il tour può essere fatto anche virtualmente al link: http://inbetweenwars.msf.fr (testi in francese, inglese o arabo)
Traduzione di Caterina Guarna per l'Associazione di Amicizia Italo-Palestinese Onlus
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