Leggere il Corano in ebraico - Arabpress
Una nuova versione del Corano in ebraico, il cui titolo è “Il Corano in altre parole”, è
stata appena aggiunta alla librerie israeliane, portando il numero
totale di traduzioni in ebraico a cinque. A differenza delle precedenti
quattro traduzioni, a cui avevano lavorato degli ebrei, l’intero
progetto è stato questa volta affidato a dei musulmani. Se il target è
il pubblico israeliano, il promotore ed editore del progetto è giordano.
La traduzione è stata, infatti, pubblicata da Bayanat, un centro
indipendente per lo studio dell’Islam con sede ad Amman. Il lavoro di
traduzione del testo è stato dato a Subhi Ali Adawi, un educatore
arabo-israeliano dal villaggio di Turan in Galilea che si descrive come un “credente, ma apolitico”.
“Tradurre non è solo sostituire una
parola con la parola equivalente nella lingua di destinazione. Significa
trasmettere anche lo spirito della lingua”, ha detto Adawi. “Il Corano
ha frasi lunghe e tortuose, ma ha anche le idee ben formulate. Spetta al
traduttore mantenere la coesione del testo. Nessuno dei miei
predecessori ha preservato la struttura originaria in modo coerente.
Alcuni di loro hanno usato un linguaggio biblico e azzardato delle
connessioni con la Bibbia, anche se il Corano si trova solo come testo
indipendente. Io non ho aggiunto una sola parola e non ho provato per
parafrasare nulla”.
Adawi ha dedicato 3 anni e mezzo a questo
progetto: “È stato un vero lavoro, in ogni senso della parola”, un
lavoro faticoso, ma anche un atto di culto a cui si è approcciato con un
senso di stupore per il divino. “Dopo tutto, il Corano è il nostro
Santo dei Santi”, ha detto il traduttore. Il
risultato è degno di rispetto. È un’edizione elegante, ma allo stesso
tempo accessibile al pubblico ebraico. Il linguaggio stesso è molto
lucido, un risultato raro per qualcuno la cui lingua madre non è
l’ebraico.
La sfida più grande che Adawi ha
affrontato durante il processo di traduzione è stato trasmettere le
parole così come sono cercando di rimanere allo stesso tempo fedele alla
lingua ebraica. Può sembrare semplice, ma il Corano è vittima di
pregiudizi ed è spesso sottoposto ingiustamente a interpretazioni
distorte, anche fra alcuni musulmani, anche sulla base di un solo
verso.
“Il Corano è un dono per tutta l’umanità.
Esso contiene le linee guida per una vita corretta, unite a premi e
punizioni. Ci sono capitoli sul rispetto dell’altro e ci sono capitoli
che esortano la gente ad ‘andare a vedere’, andare a visitare la terra e
le genti e imparare da questo. Questo è il Corano. Si tratta di una
guida per l’umanità”. Allora perché è oggetto di tanta ostilità? Per
Adawi, la questione è di natura politica e non religiosa. Il Corano
vieta di uccidere. “Ciò che Daesh (ISIS) sta facendo non è l’Islam. È un
crimine contro l’umanità. Ci sono persone che ci è concesso combattere,
ma c’è anche un sacco di spazio per la tolleranza, l’inclusione e il
rispetto dell’altro. Ecco perché è così importante ascoltare, e il
Corano lascia abbondate spazio all’ascolto”.
Jacky Hugi è analista di
affari arabi per la radio dell’esercito israeliano Galie-Zahal. È
editorialista del quotidiano economico Globes e ex corrispondente per
gli affari arabi per Maariv.
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espressi in questa pubblicazione sono di esclusiva responsabilità degli
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Leggere
il Corano in ebraico - Di Jacky Hugi. Al-Monitor (29/12/2015).
Traduzione e sintesi di Angela Ilaria Antoniello. Una nuova versione del
Corano in ebraico, il cui titolo è "Il Cor
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