Roberto Della Rocca :VENT'ANNI l'uccisione di Rabin
4.11.95
ore 18.30 "Bambini!, preparatevi che fra poco partiamo per Tel Aviv" La mia puntigliosita' quasi svizzera inondava l'ozio sabbatico dei miei figli, 9 e 8 anni, come un fiume in piena inarrestabile. Stasera ci sarebbe stata la manifestazione in piazza Re di Israele in appoggio agli accordi di Oslo. Tutto il governo sarebbe stato presente sul palco e non potevamo certo esentarci dal nostro dovere di cittadini a favore del processo di pace. Il pensiero andava a una mia precedente visita alla piazza, 25 settembre 1982, arrivato in licenza dal Libano per protestare, nella famosa manifestazione dei 400 mila, contro la strage di Sabra e Shatila. La piazza sarebbe stata piena come allora? Dovevamo battere ogni record, troppi segnali di violenza politica erano stati lanciati nelle ultime settimane dalle destre.
Era d'obbligo zittirli e proseguire per il cammino, chissa', forse i miei figli, fra 10 anni, non avrebbero piu' dovuto andare al militare, Svizzera nel medioriente.
ore 20.00 Parcheggiamo la mia macchina sotto casa di una amica, un
chilometro dalla piazza, e incominciamo ad avviarci a piedi. Tutta la
zona e' chiusa al traffico e un fiume di persone confluisce verso la
manifestazione. Ci teniamo per mano, ci manca solo che mi perdo un
figlio e con lui il miglior spettacolo in citta'.
La piazza e' gia' quasi piena, convinco mia moglie ad avvicinarsi quanto piu' possibile al palco, dei miei compagni di partito, ministri nel governo Rabin, saranno la' e li voglio vedere bene.
ore 20.30 Incomincia la manifestazione, le strade che portano alla piazza sono piene, mi sa' che abbiamo per lo meno bissato.Un enorme striscione " Si alla pace, no alla violenza" campeggia ai piedi del palco, incomincia il susseguirsi di oratori e cantanti. Aviv Gefen, giovane e popolarissimo cantante trascina la folla non meno di vecchie volpi della pace, come la mia boss politica Shulamit Aloni. Ecco, Rabin sale sul podio e incomincia a parlare:" Permettetemi di dirvi che sono emozionato, vorrei ringraziare personalmente ognuno di voi per essersi presentato qui a favore della pace e contro la violenza" applausi " Questo governo, di cui sono a capo insieme al mio amico Shimon Peres, ha deciso di dare una possibilita' alla pace, pace che risolvera' la maggior parte dei problemi di Israele" applausi " Sono stato soldato per 72 anni, ho combattuto fin quando non c'e' stata scelta, oggi credo nella pace, pace per voi che siete qui e per quelli che non ci sono" applausi. Rabin continua il suo discorso e io penso a quanto sara' differente questo paese dopo, tanto differente, in meglio pensavo.
ore 21.30 Miri Aloni, famosa cantante, sale sul palco e intona, accanto a Rabin e Peres, insieme con tutto il governo "Shir ashalom" la canzone della pace, Rabin e Peres stonano da far scappare anche le cornacchie ma l'atmosfera e' magica e la piazza canta con loro questo inno, per noi stessi e per le prossime generazioni. Mia moglie mi chiede di lasciare un po' prima per non rimanere impantanati per strada, ci avviamo verso il retro del palco, improvvisamente, all'uscita del parcheggio dietro al palazzo del comune, incontro un mio collega che non vedevo da anni, mi fermo a parlare, dando le spalle al parcheggio "ATTENTO!" il mio collega mi urla e mi spinge sul marcapiede mentre la cadillac di Rabin ci evita per un soffio, correndo a velocita' elevata "Ok e' il primo ministro, ma poteva metterci sotto! Questi politici, non importa chi sono, non ci prendono proprio in considerazione" borbotto con il mio amico, lo saluto e mi avvio con la famiglia verso la macchina.
ore 22.00 Arriviamo alla macchina, accendo la radio e partiamo alla volta di Rehovot. Galei zahal, la radio dell'esercito sulla quale sono sempre sintonizzato, trasmette la diretta dalla manifestazione, sono in Arlozorov e una giornalista comunica che ci sono voci che qualcuno ha sentito spari ma la notizia non e' stata confermata. Strano, Io ero la' e non ho sentito niente, sicuramente un pneumatico ha reso la sua bell'anima a Dio. Salgo su netivei Ayalon e comunicano la fantascenza: " Ci sono voci che ci sono stati spari e che Rabin e' rimasto ferito" , mi impietrisco "Ma che cazzo dicono! Io ero la'". Imbocco l'autostrada per Gerusalemme, "Rabin e' stato colpito e lo hanno portato in ospedale" blaterano dallo studio "Non ci credo, non puo' essere vero!". Schiaccio il gas, in macchina il silenzio assoluto. All'uscita per Rehovot " Rabin e' in ospedale, non si conoscono le sue condizioni".
ore 22.45 Usciamo dalla macchina e ci precipitiamo a casa davanti alla televisione, diretta del secondo canale dall'ospedale Ichilov, qualche centinaio di metri da piazza Re di Israele "Le condizioni di Rabin non si conoscono precisamente, e' rimasto ferito ed e' in sala operatoria" dalla piazza le prime immagini del fermo di una persona dai tratti orientali "I nemici della pace, come hanno osato? Perche' perche'?" incomincio a fare zapping su tutti i canali, sulla Rai trasmettono "scommettiamo che'" musica, ballerine e cazzate.
ore 23.14 Sullo schermo mi compare una persona fino ad allora sconosciuta e d'allora mai piu' dimenticata "Il governo di Israele comunica, incredulo, con immenso dolore e tristezza infinita, la morte del capo del governo Itzach Rabin, assassinato da un attentatore stasera a Tel aviv" Eitan Haber parla e non lo sento "NOOOOOO, NOOOOOO" esco di corsa sul balcone rincorso da mia moglie " Razchu et Rabin, Razchu et Rabin, hanno assassinato Rabin" urlo a squarciagola piu' volte nel silenzio pastorale della assopita citta'. Un pianto sfrenato mi chiude la gola. Fabrizio Frizzi ferma la diretta della rai e comunica anche agli Italiani l'incredibile notizia "Abbiamo deciso, per rispetto, di non trasmettere musica e balli ma dobbiamo finire le scommesse" dice. Io la mia scommessa l'ho persa.
Ho pianto per due giorni.
In realta' piango ancora.
Hanno ucciso Rabin, sono passati vent'anni, i miei figli sono andati al militare, hanno fatto gia' due guerre, i nemici della pace si sono moltiplicati, dai due lati. Igal Amir, quell'essere abominevole che ha schiacciato il grilletto per tre volte, ha vinto, spero solo per il momento.
La piazza e' gia' quasi piena, convinco mia moglie ad avvicinarsi quanto piu' possibile al palco, dei miei compagni di partito, ministri nel governo Rabin, saranno la' e li voglio vedere bene.
ore 20.30 Incomincia la manifestazione, le strade che portano alla piazza sono piene, mi sa' che abbiamo per lo meno bissato.Un enorme striscione " Si alla pace, no alla violenza" campeggia ai piedi del palco, incomincia il susseguirsi di oratori e cantanti. Aviv Gefen, giovane e popolarissimo cantante trascina la folla non meno di vecchie volpi della pace, come la mia boss politica Shulamit Aloni. Ecco, Rabin sale sul podio e incomincia a parlare:" Permettetemi di dirvi che sono emozionato, vorrei ringraziare personalmente ognuno di voi per essersi presentato qui a favore della pace e contro la violenza" applausi " Questo governo, di cui sono a capo insieme al mio amico Shimon Peres, ha deciso di dare una possibilita' alla pace, pace che risolvera' la maggior parte dei problemi di Israele" applausi " Sono stato soldato per 72 anni, ho combattuto fin quando non c'e' stata scelta, oggi credo nella pace, pace per voi che siete qui e per quelli che non ci sono" applausi. Rabin continua il suo discorso e io penso a quanto sara' differente questo paese dopo, tanto differente, in meglio pensavo.
ore 21.30 Miri Aloni, famosa cantante, sale sul palco e intona, accanto a Rabin e Peres, insieme con tutto il governo "Shir ashalom" la canzone della pace, Rabin e Peres stonano da far scappare anche le cornacchie ma l'atmosfera e' magica e la piazza canta con loro questo inno, per noi stessi e per le prossime generazioni. Mia moglie mi chiede di lasciare un po' prima per non rimanere impantanati per strada, ci avviamo verso il retro del palco, improvvisamente, all'uscita del parcheggio dietro al palazzo del comune, incontro un mio collega che non vedevo da anni, mi fermo a parlare, dando le spalle al parcheggio "ATTENTO!" il mio collega mi urla e mi spinge sul marcapiede mentre la cadillac di Rabin ci evita per un soffio, correndo a velocita' elevata "Ok e' il primo ministro, ma poteva metterci sotto! Questi politici, non importa chi sono, non ci prendono proprio in considerazione" borbotto con il mio amico, lo saluto e mi avvio con la famiglia verso la macchina.
ore 22.00 Arriviamo alla macchina, accendo la radio e partiamo alla volta di Rehovot. Galei zahal, la radio dell'esercito sulla quale sono sempre sintonizzato, trasmette la diretta dalla manifestazione, sono in Arlozorov e una giornalista comunica che ci sono voci che qualcuno ha sentito spari ma la notizia non e' stata confermata. Strano, Io ero la' e non ho sentito niente, sicuramente un pneumatico ha reso la sua bell'anima a Dio. Salgo su netivei Ayalon e comunicano la fantascenza: " Ci sono voci che ci sono stati spari e che Rabin e' rimasto ferito" , mi impietrisco "Ma che cazzo dicono! Io ero la'". Imbocco l'autostrada per Gerusalemme, "Rabin e' stato colpito e lo hanno portato in ospedale" blaterano dallo studio "Non ci credo, non puo' essere vero!". Schiaccio il gas, in macchina il silenzio assoluto. All'uscita per Rehovot " Rabin e' in ospedale, non si conoscono le sue condizioni".
ore 22.45 Usciamo dalla macchina e ci precipitiamo a casa davanti alla televisione, diretta del secondo canale dall'ospedale Ichilov, qualche centinaio di metri da piazza Re di Israele "Le condizioni di Rabin non si conoscono precisamente, e' rimasto ferito ed e' in sala operatoria" dalla piazza le prime immagini del fermo di una persona dai tratti orientali "I nemici della pace, come hanno osato? Perche' perche'?" incomincio a fare zapping su tutti i canali, sulla Rai trasmettono "scommettiamo che'" musica, ballerine e cazzate.
ore 23.14 Sullo schermo mi compare una persona fino ad allora sconosciuta e d'allora mai piu' dimenticata "Il governo di Israele comunica, incredulo, con immenso dolore e tristezza infinita, la morte del capo del governo Itzach Rabin, assassinato da un attentatore stasera a Tel aviv" Eitan Haber parla e non lo sento "NOOOOOO, NOOOOOO" esco di corsa sul balcone rincorso da mia moglie " Razchu et Rabin, Razchu et Rabin, hanno assassinato Rabin" urlo a squarciagola piu' volte nel silenzio pastorale della assopita citta'. Un pianto sfrenato mi chiude la gola. Fabrizio Frizzi ferma la diretta della rai e comunica anche agli Italiani l'incredibile notizia "Abbiamo deciso, per rispetto, di non trasmettere musica e balli ma dobbiamo finire le scommesse" dice. Io la mia scommessa l'ho persa.
Ho pianto per due giorni.
In realta' piango ancora.
Hanno ucciso Rabin, sono passati vent'anni, i miei figli sono andati al militare, hanno fatto gia' due guerre, i nemici della pace si sono moltiplicati, dai due lati. Igal Amir, quell'essere abominevole che ha schiacciato il grilletto per tre volte, ha vinto, spero solo per il momento.
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