Il toccante saluto ad Hashem di un suo amico israeliano

Il toccante saluto ad Hashem di un suo amico israeliano






Oggi c'è il funerale del mio amico Hashem. È morto a Hebron a causa di un infarto e ha aspettato l'ambulanza troppo a lungo. Non so se sia morto a causa di questo, ma è una tragedia in ogni caso. Credo che mi abbia ricevuto in casa sua centinaia di volte, generalmente con gitanti israeliani che arrivavano in città. È una cosa che io non avrei mai fatto, introdurre stranieri nella mia casa per spiegare la mia situazione. Lui fu uno dei primi abitanti di Hebron che accettó di parlare con gli israeliani, pensava che forse si poteva ragionare in altro modo. E a dire la verità, ho dato troppe volte per scontato questo atto di reciproca comprensione e ho permesso alla politica interna della città di spostare l'attenzione da questo atto così straordinario. Lui fu il primo palestinese che centinaia di israeliani conobbero, voleva spiegare la sua vita sperando forse che migliorasse. Lui mi ricordava lo stereotipo dell'ebreo diasporico, uomo di famiglia, educato e sensibile, un pò curvo e credente nella forza della parola come capace di portare il cambiamento. Ho imparato molto da lui. Che il suo ricordo sia benedetto
 
 
 
 
 
Mikhael Manekin
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