Stoccolma: "Presenteremo protesta contro Israele per abbordaggio di Marianne


 
 
 
Stoccolma: "per legge solo allo stato bandiera, in questo caso la Svezia, è permesso agire contro una nave in acque internazionali"
nena-news.it


AGGIORNAMENTO ORE 10:50 Ministero Esteri svedese: “Presenteremo protesta formale contro Israele”
Il ministero degli Esteri svedese ha detto che Stoccolma presenterà una protesta formale contro Israele per il suo abbordaggio in acque internazionali dell’imbarcazione Marianne. “In base alle informazioni che abbiamo, l’intervento della marina israeliana ha avuto luogo in acque internazionali. Per legge solo allo stato bandiera, in questo caso la Svezia, è permesso agire contro un’altra nave in acque internazionali. La Svezia ha espresso la sua opinione su quanto accaduto ad Israele” ha detto al quotidiano svedese Dagens Nyheter Veronica Nordlund dell’ufficio stampa del ministero degli esteri svedese. “Chiediamo accesso consolare per contattare i passeggeri della nave” ha poi aggiunto Nordlund che ha sottolineato l’importanza della fine del blocco su Gaza: “la situazione è allarmante. La Svezia ritiene importante l’apertura dei valichi di frontiera [della Striscia di Gaza]”
Intanto il deputato palestinese israeliano Basel Ghattas, a bordo della Marianne, dopo la liberazione ha raccontato che l’arrembaggio dei commando israeliani non e’ stata senza violenza come riferito da Tel Aviv. Un attivista svedese, Charlie Andreasson, e’ stato ferito da un taser (pistola a scariche elettriche) usato contro di lui da un soldato israeliano.
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di Michele Giorgio –  il Manifesto
Gerusalemme, 30 giugno 2015, Nena News – Con un blitz, ampiamente previsto, i commando israeliani hanno bloccato l’imbarcazione principale del nuovo convoglio della Freedom Flotilla, diretto a Gaza. Arrestati i 18 passeggeri e membri dell’equipaggio, portati contro la loro volontà al porto di Ashdod. Per il premier israeliano Netanyahu è stato tutto «legale» e gli attivisti interzionali sono degli «ipocriti»
Gli orga­niz­za­tori della Free­dom Flo­tilla III non usano mezze parole. Par­lano di atto di pira­te­ria, di seque­stro di 18 per­sone, avve­nuto a 190 km dalla costa di Gaza, quindi in acque inter­na­zio­nali. Denun­ciano la man­canza di noti­zie sui 18 pas­seg­geri e mem­bri dell’equipaggio della “Marianne”, cir­con­data ieri prima dell’alba dalla Marina mili­tare israe­liana, abbor­data da un com­mando e costretta a diri­gersi al porto di Ash­dod. La Free­dom Flo­tilla Ita­lia in par­ti­co­lare ricorda di aver chie­sto, con largo anti­cipo, atten­zione e pro­te­zione per i pas­seg­geri del nuovo con­vo­glio per Gaza — una cin­quan­tina in tutto, tra i quali l’ex pre­si­dente tuni­sino Mon­cef Mar­zouki — al capo dello stato Mat­ta­rella, al pre­mier Renzi e al mini­stro degli esteri Gen­ti­loni in visita uffi­ciale ieri nei Ter­ri­tori occu­pati pale­sti­nesi e in oggi in Israele. «Pre­ten­diamo dalle nostre isti­tu­zioni e in primo luogo dall’Alto rap­pre­sen­tante dell’Unione euro­pea per gli affari esteri e la poli­tica di sicu­rezza Fede­rica Moghe­rini, che chie­dano conto al governo israe­liano di ciò che sta acca­dendo ora, di come si possa per­met­tere di attac­care mili­tar­mente bar­che in regola coi docu­menti della navi­ga­zione, in acque inter­na­zio­nali, impunemente…si chieda il rila­scio imme­diato delle per­sone seque­strate e del pesche­rec­cio “Marianne”, si pre­tenda, come vuole il diritto inter­na­zio­nale e come richiede l’Onu, la fine del blocco di Gaza da parte di Israele e l’apertura al mondo del porto di Gaza», si legge nel comu­ni­cato dif­fuso dopo l’arrembaggio alla “Marianne”. Per Israele tutto si è svolto nel rispetto della lega­lità inter­na­zio­nale, come ha detto il pre­mier Neta­nyahu com­pli­men­tan­dosi con la Marina e i com­mando per il «suc­cesso» dell’operazione in mare. Il blocco di Gaza, secondo Tel Aviv, è legale per­chè fina­liz­zato ad impe­dire il traf­fico di armi.
Ma bordo della “Marianne” non c’erano dei “ter­ro­ri­sti” (come li hanno descritto alcuni media israe­liani) ma 18 per­sone paci­fi­che, alcune delle quali avanti con gli anni, gior­na­li­sti, un ex pre­si­dente pro­ta­go­ni­sta della pri­ma­vera di Tunisi e anche tre cit­ta­dini israe­liani: il depu­tato arabo Basel Ghat­tas, il musi­ci­sta Dror Fei­ler e un repor­ter della tv Chan­nel 2. Vole­vano solo con­se­gnare pan­nelli solari a un ospe­dale e aiuti uma­ni­tari. Più di tutto inten­de­vano chie­dere al mondo di impe­gnarsi per met­tere fine al blocco di Gaza che dal 2006 col­pi­sce 1,8 milioni di civili pale­sti­nesi. E se è vero che l’azione di forza con­tro la “Marianne” ha l’appoggio della mag­gio­ranza degli israe­liani, allo stesso tempo anche in que­sta occa­sione non poche voci si sono levate nello Stato ebraico a soste­gno della Free­dom Flo­tilla. Una su tutte quella di un atti­vi­sta e sto­rico paci­fi­sta, Uri Avnery. «Al di là della que­stione spe­ci­fica di que­sta flot­ti­glia, è ormai tempo di aprire il porto di Gaza e libe­rare l’economia della Stri­scia da uno stran­go­la­mento che con­duce i suoi resi­denti alla disoc­cu­pa­zione e a una ter­ri­bile povertà…E’ risa­puto che sog­getti inter­na­zio­nali hanno la volontà di trat­tare un accordo per la super­vi­sione inter­na­zio­nale sul porto di Gaza e che la lea­der­ship (del movi­mento isla­mico) Hamas desi­dera rag­giun­gere tale accordo», ha scritto qual­che giorno fa Avnery.
L’altra notte tutto è comin­ciato intorno alle 2 e 06. A quell’ora le altre tre navi del con­vo­glio – “Rachel”, “Vit­to­rio” e “Juliano” (con a bordo l’italiano Clau­dio Tama­gnini) –, in mare in appog­gio alla nave “ammi­ra­glia”, sta­vano già rien­trando ai porti di par­tenza. Dalla “Marianne” hanno con­tat­tato la Coa­li­zione della Free­dom Flo­tilla infor­man­dola che l’imbarcazione era stata cir­con­data da tre navi della Marina israe­liana a circa 190 km dalla costa di Gaza, in acque inter­na­zio­nali. Poi, pro­ba­bil­mente per le inter­fe­renze gene­rate dalle unità da guerra israe­liane, è ces­sato ogni con­tatto radio con il pesche­rec­cio par­tito alcune set­ti­mane fa dal nord Europa. Quindi, alle 5 e 11, le forze armate israe­liane ha annun­ciato di aver «visi­tato e per­qui­sito» la “Marianne”. Secondo la ver­sione di Israele tutto si sarebbe svolto senza alcun inci­dente. E le agen­zie di stampa inter­na­zio­nali, a comin­ciare da quella ita­liana più impor­tante, hanno subito spo­sato que­sta ver­sione ras­si­cu­rante. La Coa­li­zione della Free­dom Flo­tilla al con­tra­rio dubita che sia svolto tutto «senza eventi di rilievo» e ricorda che nel 2012, alcune delle per­sone a bordo di un’altra imbar­ca­zione diretta a Gaza, la “Estelle”, furono bloc­cate con i taser e mal­trat­tate. Senza dimen­ti­care che nel 2010, dieci pas­seg­geri della turca “Mavi Mar­mara” furono uccisi durante un’azione simile di com­mando israe­liani. Soli­da­rietà a pas­seg­geri e mem­bri della “Marianne” è stata espressa dal sin­daco Palermo Leo­luca Orlando e in diverse città euro­pee sono stati orga­niz­zati sit-in di protesta. Nena News

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