Avnery, Gush Shalom a Nethanyahu :Lasciate passare la flottiglia, aprite il porto di Gaza sotto la supervisione internazionale

Avnery: Lasciate passare la flottiglia,  aprite il porto di Gaza sotto la supervisione internazionale
Comunicato stampa del 28 Giugno 2015
L’ex membro della Knesset Uri Avnery, di Gush Shalom (il gruppo israeliano per la Pace), lancia al Primo Ministro Netanyahu ed al Ministro della Difesa Ya’alon un appello ad una pacata riflessione dell’ultimo momento, per consentire a quella che è stata definita “la flottiglia svedese” di raggiungere il porto di Gaza. “Quattro piccole imbarcazioni cariche di attrezzature mediche e pannelli solari per la generazione di corrente elettrica non costituiscono la benché minima minaccia alla sicurezza di Israele. L’arrivo a Gaza delle barche con il loro carico umanitario sarebbe un piccolo gesto di buona volontà da parte dello Stato di Israele. Al contrario, l’invio di commando armati per impadronirsi delle imbarcazioni in mare rappresenterebbe solo un mero ulteriore atto di forza bruta che rafforzerebbe ancora di più l’immagine di Israele quale violento ed aggressivo Golia – un’immagine che è il principale motivo dell’incremento degli atti di boicottaggio contro Israele in tutto il mondo.”
Avnery ricorda che lo Stato d’Israele permise l’approdo di navi con aiuti umanitari a Gaza in almeno quattro passate occasioni. Questo avveniva prima della decisione di adottare la politica della forza bruta, una linea che causò lo spargimento di sangue della disastrosa vicenda “Mavi Marmara”. Ad esempio, nel Novembre 2008 il Governo israeliano consentì a due imbarcazioni che trasportavano 44 attivisti di 17 paesi di attraccare nel porto di Gaza. All’epoca, il Ministero degli Affari Esteri israeliano rilasciò una dichiarazione che recitava: “Permetteremo a questi cacciatori di visibilità di entrare a Gaza, negando così il successo alle loro provocatorie pubbliche relazioni”. Alla marina militare israeliana fu quindi ordinato di sorvegliare le barche senza però interferire con la loro navigazione ed approdo a Gaza – e così fu. “Si può ritrovare il testo del comunicato del 2008 nei computer del Ministero degli Affari Esteri, per rilasciarlo nuovamente oggi parola per parola” ha suggerito Avnery.
“Al di là della questione specifica di questa flottiglia, è ormai tempo di aprire il porto di Gaza e liberare l’economia della Striscia di Gaza da uno strangolamento che conduce i suoi residenti alla disoccupazione e ad una terribile povertà, terreni di coltura per l’odio e l’estremismo. E’ risaputo che soggetti internazionali hanno la volontà di trattare un accordo per la supervisione internazionale sul Porto di Gaza, e che la leadership di Hamas desidera raggiungere tale accordo” aggiunge Avnery.


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