Zehava Galon (Meretz): Israele e il caso FIFA: un insuccesso
This
post is a translation of a Facebook post written by Zehava on Friday,
May 29th. "Ultimately, FIFA did not vote on ousting Israel today, but
the fact that Israel was in danger of being ousted f...
progressiveisrael.org
Sintesi personale
Zehava Galon's Reflections on the FIFA Fiasco
"In definitiva la FIFA non ha votato sull'espulsione di Israele oggi, ma il
fatto che Israele fosse a rischio a causa dell'occupazione,
degli insediamenti, delle violazioni dei diritti umani e per il razzismo
ci deve insegnare che niente dura per sempre.
È vero, la FIFA è forse l'organizzazione più corrotta al mondo (ad eccezione della Divisione per gli Insediamenti).
È vero, c'è un certo grado di ipocrisia in quanto la FIFA avrebbe scelto di
considerare un provvedimento contro Israele, quando ci sono paesi che
violano i diritti umani senza mezzi termini. È vero, stavamo per non partecipare alla Coppa del Mondo
Tuttavia, Israele non può continuare a nascondere la testa sotto la sabbia e dire che tutto il mondo è contro .
Minacciando di «rovesciare la FIFA, se vota contro di noi" o chiamando
le attività palestinesi "terrorismo diplomatico", come ha fatto Netanyahu,
non aiuta
Alla fine il voto di FIFA è stato impedito perché Israele ha
accettato tutte le condizioni dei palestinesi: garantire libertà di movimento per gli atleti palestinesi , non ritardare le donazioni di
attrezzature sportive , considerare la
costruzione di stadi e campi di allenamento nei territori palestinesi.
L'unica condizione che Israele ha rifiutato ed è stata stralciata dal contratto, è la richiesta palestinese di evitare di far partecipare le cinque
squadre dei coloni alle competizioni
I negoziati e l'accordo evidenziano tre conclusioni interessanti:
1.l'importanza delle pressione internazionale. Non c'è altro modo per spiegare l'accettazione di Israele alle richieste palestinesi.
2. Proprio come il lasciar cadere il piano per separare i bus, questa soluzione della FiFA chiarisce le menzogne del Governo su quello che definisce esigenze di sicurezza.
3. Il giorno in cui la società israeliana dovrà decidere se vale la
pena di sacrificare la legittimità internazionale di Israele per il bene
degli insediamenti si sta avvicinando.
FINO a quando Israele continuerà la politica di
"gestione dei conflitti", noi sempre ci sarà garantito il diritto di veto in
seno all'ONU o di maggioranza relativa nella FIFA. La pressione internazionale è il risultato diretto delle politiche del
governo israeliano che non fa nulla per avvicinarci alla fine
dell'occupazione e che possiamo continuare sul modello "business as
usual", mentre milioni di palestinesi vivono sotto la nostra
occupazione, senza diritti umani fondamentali.
La continua occupazione e gestione dei conflitti ha un prezzo
culturale, accademico ed economico che aggiunge al sangue e al lutto il
decadimento morale della nostra società.
Anche se oggi non siamo stati posti sotto accusa dalla FIFA, questo è un buon
momento per chiederci se siamo disposti a pagare questo prezzo "
Zehava Galon's Reflections on the FIFA Fiasco
This
post is a translation of a Facebook post written by Zehava on Friday,
May 29th. "Ultimately, FIFA did not vote on ousting Israel today, but
the fact that Israel was in danger of being ousted f...
progressiveisrael.org
This post is a translation of a Facebook post written by Zehava on Friday, May 29th.
“Ultimately, FIFA did not vote on ousting Israel today,
but the fact that Israel was in danger of being ousted from
participating in international competitions because of the occupation,
settlements, human rights violations and racism should teach us that
nothing lasts forever.
True, FIFA is perhaps the most corrupt organization in the
world (except for the Settlement Division). True, there is a degree of
hypocrisy that FIFA would choose consider ruling against Israel when
there are countries that violate human rights more bluntly. True, we are
probably not going to make the World Cup in the coming year
However, Israel cannot continue to bury its head in the
sand and say that the whole world is against us. Threatening to “topple
FIFA, if it votes against us” or calling Palestinian activities
“diplomatic terrorism,” as Netanyahu did, will not help
In the end FIFA’s vote was prevented today because Israel
agreed to almost all of the Palestinians’ conditions: It promised
Palestinian athletes freedom
of movement, to stop delaying sports equipment donations in customs,
and to consider the construction of stadiums and training fields in the
Palestinian territories.
The only condition Israel refused and was eventually left
out of the agreement, is the Palestinian demand to prevent the five
settler teams from competing.
The negotiations and the agreement bring light to three interesting conclusions:
1. International pressure works. There is no other way to explain Israel’s acceptance of the Palestinian demands.
2. Just like in abandoning the plan to segregate buses,
Israeli consent reveals that the government is at best inconsisent and
at worse lying about what it calls security needs.
3. The day in which Israeli society will have to decide
whether it is worth sacrificing Israel’s international legitimacy for
the sake of settlements is approaching.
The fact is that as long as Israel continues the policy of
“conflict management”, we will not forever have a veto in the UN or
relative majority FIFA to save us. Palestinian international
pressure is the direct result of the policies of the Israeli
government, which does nothing to bring us closer to ending the
occupation and think we can continue to broadcast “business as usual”
while millions of Palestinians live under our occupation without basic
human rights.
So business is not as usual. The continued occupation and
conflict management has a cultural, academic and economic price which
adds to blood, bereavement, and the moral decay of our society. Even if
today we were not impeached in FIFA, This is a good time to ask
ourselves whether we are willing to pay this price.”
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