La protesta degli uomini in minigonna in Turchia
In Turchia migliaia di uomini stanno pubblicando foto in cui indossano la gonna per protestare contro la violenza sulle donne
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A scatenare la protesta degli uomini in minigonna è stata l’uccisione di Ozgecan Aslan, una ragazza turca di 20 anni, da parte di un conducente di autobus che aveva tentato di stuprarla lo scorso 11 febbraio.
Aslan aveva cercato di difendersi dal suo aggressore con uno spray al peperoncino, ma l’uomo ha reagito accoltellando e colpendo al capo la giovane donna.
La brutale uccisione della ragazza ha scatenato la protesta di molti cittadini turchi, che hanno utilizzato i social network per diffondere messaggi contro gli aspetti sessisti della cultura del Paese.
Gli uomini invece hanno cominciato a pubblicare immagini in cui indossavano minigonne, evidenziando la maniera in cui la società discrimina le donne.
L'originale forma di protesta è cominciata qualche giorno dopo che si era già diffuso in rete l'hashtag #ÖzgecanIçinSiyahGiy, ovvero "vestitevi di nero per Özgecan", con il quale uomini e donne pubblicavano immagini in cui indossavano esclusivamente abiti neri.
“Se
alla fine dei conti la colpa è sempre della minigonna, se indossarla è
sintomo di immoralità e di impurità, se una donna che porta una gonna
corta è un invito implicito a toccarla, allora anche noi uomini vogliamo
mandare lo stesso messaggio”.
È il concetto dietro il quale si
sono uniti migliaia di uomini turchi, manifestando nelle strade del
Paese e sui social network per protestare contro la violenza sulle
donne.
Azerbaycan: Erkeklerden taciz ve tecavüze karşı itiraz olarak #ozgecanicinminietekgiy kampanyası. Bravo size çocuklar pic.twitter.com/HkXcuAj3b6
— Yegane Ayhan (@YeganeAyhan) February 19, 2015
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A scatenare la protesta degli uomini in minigonna è stata l’uccisione di Ozgecan Aslan, una ragazza turca di 20 anni, da parte di un conducente di autobus che aveva tentato di stuprarla lo scorso 11 febbraio.
Aslan aveva cercato di difendersi dal suo aggressore con uno spray al peperoncino, ma l’uomo ha reagito accoltellando e colpendo al capo la giovane donna.
#EteğiniGiyTaksimeGel #diler... pic.twitter.com/fH4YSt7gUd
— FulyaÖzcanTgrt (@fulyatrgt) February 21, 2015
Il
corpo di Aslan è stato rinvenuto tre giorni più tardi, bruciato, nel
letto di un fiume nella provincia di Mersin, nel sud della Turchia.La brutale uccisione della ragazza ha scatenato la protesta di molti cittadini turchi, che hanno utilizzato i social network per diffondere messaggi contro gli aspetti sessisti della cultura del Paese.
How a woman's identity is judged, simplified, sidelined & undermined. #sendeanlat #everydaysexism pic.twitter.com/n9yUPti8uy
— ✎ღeraℓ Düzgün (@MeralyMeraly) February 17, 2015
Oltre sei milioni di persone hanno twittato il nome di Aslan e moltissime donne hanno raccontato le loro esperienze di abusi.Gli uomini invece hanno cominciato a pubblicare immagini in cui indossavano minigonne, evidenziando la maniera in cui la società discrimina le donne.
L'originale forma di protesta è cominciata qualche giorno dopo che si era già diffuso in rete l'hashtag #ÖzgecanIçinSiyahGiy, ovvero "vestitevi di nero per Özgecan", con il quale uomini e donne pubblicavano immagini in cui indossavano esclusivamente abiti neri.
We need women and men for the change. Brave ones! #ozgecanicinminietekgiy pic.twitter.com/3j97nJGkZD
— LES EMsfc FM (@DomandoAlLobo) February 22, 2015
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