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Visualizzazione dei post da novembre, 2014

Egitto. Il "grido" dell'arte contro le molestie sulle donne (video)

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Non ha vinto il primo premio agli Amnesty Media Award ma già essere arrivati in finale è stato un grande onore – meritatissimo – per questo bel documentario interattivo sul tema delle violenze sessuali in Egitto. Intitolato Shout Art Loud , è stato creato dalla documentarista Melody Patry e promosso dall'ong Index on Censorship. Una miniera di contenuti in cui viene messa al centro l'arte in tutte le sue forme per denunciare una piaga che, secondo le statistiche, coinvolge il 99% delle donne egiziane. Lo scopo: sensibilizzare, aumentare la consapevolezza nella società, spingere a reagire e non stare zitti nonostante censure e intimidazioni. Con la polizia, i politici e la magistratura che sembravano incapaci di affrontare efficacemente il problema, gli attivisti hanno pensato, infatti, che forse poteva esserci un'altra strada. Così, cliccando nelle varie sezioni, esplorando i link e gli approfondimenti, scopriamo che in Egitto esiste un folt

L'Italia e i palestinesi: cosa è andato storto?

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  Per decenni l’Italia è stata considerata il paese europeo più solidale con il popolo palestinese e la sua causa. Poi le cose sono cambiate. Nell'ultimo decennio media e dibattiti pubblici hanno de-politicizzato o demonizzato la catastrofe palestinese. Nell'immaginario comune Israele è diventato “noi” e i palestinesi “gli altri”. Cosa è andato storto? L'analisi di Mjriam Abu Samra. Nel mese di luglio 2014 a Roma, alcuni gruppi sionisti hanno portato a termine una serie di attacchi contro attivisti solidali con la Palestina e istituzioni palestinesi in Italia, picchiando e ferendo 7 giovani italiani . Una delle vittime è stata aggredita solo per il fatto di indossare una kufiya mentre era in corso la prima giornata di operazioni militari israeliane contro la Striscia di Gaza ( l’operazione “Barriera difensiva”, ndt ). Alcuni colpi di pistola sono stati esplosi contro la sede diplomatica palestinese a Roma. Le istituzioni politiche italiane e i media non

Netanyahu nomina l'autore della Dahiya Dottrina capo di stato maggiore dell'IDF

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Netanyahu Promotes Dahiya Doctrine Author to IDF Chief of Staff Sintesi personale Il  Gen. Gadi Eisenkot è stato nominato oggi come il prossimo capo dell'IDF . Era uno dei comandanti principali di Israele durante la guerra del Libano  del  2006 . Qui  Israele ha scatenato una massiccia devastazione del paese,colpendo  infrastrutture e persone (1.100 sono stati uccisi dall'esercito israeliano). Eisenkot enunciò la dottrina Dahiya   avvisando  che  l'IDF avrebbe lanciato attacchi indiscriminati contro obiettivi civili libanesi per scoraggiare gli Hezbollah. Dahiya era la roccaforte degli Hezbollah a Beirut Dalle parole del comandante IDF: [La risposta di Israele] avverrà in ogni villaggio dal quale sono partiti missili  in direzione di Israele. Noi eserciteremo un  potere sproporzionato contro [di loro] causando  danni immensi e distruzione. Si tratta di un piano autorizzato. [...] Danneggiare la popolazione è l'unico mezzo per frenare

Claudio Vercelli :La norma e l’identità

  http://moked.it/blog/2014/11/30/la-norma-e-lidentita/ La vicenda del disegno di legge presentato dal governo israeliano all’approvazione della Knesset in merito alla definizione di Israele come «Stato della nazione ebraica» ha provocato numerose reazioni tra gli osservatori e, soprattutto, nella pubblica opinione. Non Italia, a parte qualche prevedibile riflesso pavloviano e poche, savie e ragionevoli riflessioni, ma senz’altro su una parte della stampa internazionale e nel Paese. Era fatto prevedibile, così com’era altrettanto prevedibile che dall’ipotesi, avanzata e caldeggiata dal primo ministro Netanyahu, derivasse una secca distinzione all’interno del suo stesso esecutivo. È risaputo che al momento della votazione quindici ministri hanno assentito mentre altri sette hanno detto di no. Tra questi ultimi, anche un esponente del Likud. Il passaggio parlamentare si preannuncia quindi non meno gravido di discussioni, se non addirittura di polemiche. I punti maggiorment

Lettera al presidente di REMAX Italia: Stop alla vendita di immobili nelle colonie israeliane

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Partecipa alla settimana internazionale di azione contro RE/MAX, dal 29 novembre al 5 dicembre:  Scarica la lettera per  consegnarla direttamente alle agenzie nella tua oppure spedirla via mail. È possibile individuare le agenzie e inviare mail dal sito di RE/MAX . Organizza un'azione preso un'agenzia RE/MAX. Invia la lettera al  Presidente del Consiglio di Amministrazione  di Remax International. Comunica le azioni in programma o intraprese a:  bdsitalia@gmail.com Gentile Presidente di RE/MAX Italia Dario Castiglia, Conosciamo RE/MAX come azienda leader nel mercato immobiliare, con una presenza in oltre 90 paesi che vanta più di 7.000 uffici e 100.000 agenti. Con il suo status di azienda leader, RE/MAX è in una posizione unica per agire come un leader morale, dando un esempio di pratiche commerciali etiche a livello mondiale. Le scriviamo per portare alla sua attenzione il fatto che alcune attività del gruppo RE/MAX violano i dirit

Gideon Levy: E ora l' apartheid è nascosto nella legge dello stato ebraico nazione

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 Sintesi personale Potremmo anche suggerire una lettura molto più grave e pericolosa del disegno di legge  che nasconde una trama più ampia di quanto sembri. Questo disegno di legge è la preparazione legale per soluzione dello stato unico della destra, per  l'annessione dei territori e la creazione dello Stato ebraico  di apartheid. Il disegno di legge è la posa della prima pietra dello Stato binazionale  basato sulla segregazione che la destra sta istituendo tranquillamente e metodicamente, invisibile e senza ostacoli.   La legge ebraica  dello stato-nazione sarà un giorno il primo articolo della sua costituzione , non sarà applicata solo alla minoranza araba, ma a  metà degli abitanti dello stato apartheid incipiente. Questo è il  vero scopo del disegno di legge. La prova di questo è indiscutibile. Chi crede ancora nella soluzione dei due Stati non ha bisogno di una legge ebraica stato-nazione. La

Gideon Levy: And now apartheid is being sneaked into Israel's very foundations

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https://www.facebook.com/gideon.levy.927/posts/1511339719117582 By Gideon Levy | Nov. 27, 2014 | 5:23 AM | 3 Likud MK Zeev Elkin. key backer of Jewish nation-state bill. Photo by Ofer Vaknin   The new anti-Zionists are
 trying to destroy Israel k , 4 Get the latest from Haaretz.com Follow us on Twitt

Nena News : aggiornamenti settimanali sulla Palestina

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  SAPORI E IDENTITÀ. Rotolini di bontà 0 Approfittate delle ultime melanzane di stagione per preparare questo piatto delizioso, perfetto sia come antipasto sia come secondo. La ricetta della chef Fidaa [...] 29 nov 2014 Tag Fidaa Abu Hamdiyyeh CISGIORDANIA. Scontri a Nablus, italiano ferito da israeliani 0 Giovane attivista italiano ferito in maniera grave dall'esercito israeliano. E' stato colpito da diversi proiettili mentre manifestava contro l'occupazione israeliana e la chiusura [...] 28 nov 2014 Tag cisgiordania , Kafr Qaddum Maltempo, è stato di emergenza a Gaza 0 Strade inondate, scuole chiuse, mancanza di gasolio e altri sfollati. Sulla Striscia questa volta si accaniscono le condizioni metereologiche e l’Unrwa lancia l’allarme. Problemi a [...] 28 nov 2014 Tag Alluvione , Qalqiliya , striscia di gaza , UNRWA Riapre Rafah, per Gaza è sempre un inferno 0 L’Egitto

Due Stati in uno spazio

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I bambini di Gaza non sono terroristi o scudi umani......

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VANNO A SCUOLA  

La manifestazione di questa sera a Gerusalemme, organizzata dal Partito Laburista, Meretz e Peace Now: "Basta con il razzismo"

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Parla Patrick Corsi, l'italiano ferito in Cisgiordania da militari israeliani (VIDEO)

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Parla Patrick Corsi, l'italiano ferito in Cisgiordania da militari israeliani (VIDEO) Un italiano è rimasto ferito in Cisgiordania mentre partecipava a un'iniziativa di protesta in un villaggio nei pressi di Nablus. Si tratta di Patrick Corsi, 30 anni, dell'organizzazione International solidarity movement. Il proiettile, sparato dai militari israeliani, si è fermato tra il cuore e un polmone. I medici dell'ospedale di Ramallah stanno valutando se operare. L'intervista di Laura Squillaci  VIDEO