Due giovani palestinesi sono rimasti
uccisi in un raid aereo israeliano compiuto pressi del domicilio di
Ismail Haniyeh, ex capo di governo di Hamas nella Striscia di Gaza.
Oussama al Hassoumi, 29 anni, e Mohammad
Fassih, 24 anni – questi i nomi delle vittime – sono stati colpiti
mentre si trovavano a bordo di un veicolo nel campo profughi di Chati.
L’esercito di Tel Aviv ritiene che i due fossero responsabili per il
recente lancio di razzi sul territorio israeliano e stessero preparando
nuovi attacchi.
Alle prime ore del giorno cinque
palestinesi, di cui un bambino, sono rimasti feriti da ordigni esplosi
da carri armati israeliani nella zona di Khan Yunis, a sud della
Striscia di Gaza.
A far salire la tensione tra i due paesi è
stato il rapimento, lo scorso 12 giugno, di tre giovani israeliani nel
sud della Cisgiordania. Le operazioni di ricerca in corso hanno già
portato all’arresto di 400 persone, in maggioranza esponenti di Hamas, e
alla perquisizione di 2100 case.
Intanto da Washington l’emissario degli
Stati Uniti per il Medio Oriente, Martin Indyk, ha rassegnato le
dimissioni. Lo scorso aprile, dopo nove mesi di dialogo inconcludente, è
fallito il suo tentativo di rilanciare i negoziati di pace tra
palestinesi e israeliani. Al suo posto è stato nominato il suo vice,
Frank Lowenstein.
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STRISCIA DI GAZA – FUOCO SU CASE E MOSCHEE: 6 FERITI
È di sei palestinesi feriti, tra cui donna incinta e un bambino di 11
anni in condizioni gravi, il bilancio di un attacco israeliano nella
Striscia di Gaza messo a segno stamattina.
I carri
armati hanno aperto il fuoco contro alcune case e due moschee nella
zona meridionale della Striscia, a est di Khan Younis, in risposta al
lancio di un ordigno contro militari israeliani nei pressi della linea
di confine. La dinamica dell’accaduto non è ancora chiara, ma non ci
sono stati feriti tra i soldati che hanno dichiarato che i minareti
delle moschee attaccate erano utilizzati come posti di vedetta per
colpirli.
Da due settimane l’aviazione israeliana sta
bombardando Gaza quasi ogni notte e in Cisgiordania sono morti otto
palestinesi nei blitz israeliani, mentre in centinaia sono stati
arrestati (566 persone) nell’ambito della campagna lanciata da Tel Aviv
per ritrovare i tre giovani israeliani scomparsi in Cisgiordania, nei
pressi di Hebron, il 12 giugno.
Oggi Israele ha dato un nome a
due presunti rapitori dei tre ragazzi. Lo Shin Bet ha parlato di due
uomini legati ad Hamas, ritenuto colpevole della scomparsa dei tre
israeliani, che sono stati in carcere per “attività terroristiche”.
Marwan Qawasmeh e Amer Abu Aisha sono entrambi di Hebron, dove oggi sono
rimasti feriti dieci palestinesi in un blitz in un’abitazione dei
soldati israeliani accompagnati da alcuni coloni. Altre dieci persone
della stessa famiglia sono state arrestate. Nena News
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