Amira Hass : Un macellaio al checkpoint
Un macellaio al checkpoint
La settimana scorsa, mentre i miei colleghi più giovani si occupavano di notizie serie (i colloqui di Ginevra sul nucleare iraniano o lo stato preoccupante dell’istruzione superiore in Israele), io ero occupata con bazzecole. Quando ho chiesto di pubblicare online il mio articolo, nella voce dei giovani redattori ho notato una sorta di stupore bonario.
Il mio articolo cominciava così: “L’amministrazione civile ha rifiutato l’ingresso di un macellaio in due villaggi palestinesi intrappolati tra la barriera di separazione a nordovest di Gerusalemme e alcuni insediamenti”. Era il primo giorno dell’Aid al Kebir, la festa islamica che ricorda la decisione del profeta Abramo di sacrificare suo figlio a Dio, che invece sostituirà il ragazzo con un agnello per premiare la sua fedeltà. L’amministrazione civile (un’istituzione militare) dovrebbe conoscere le tradizioni degli arabi.
Si sapeva che le due comunità di A-Nabi Samuel e Khalayleh avrebbero avuto bisogno di un macellaio e che avrebbero ricevuto i loro familiari, ma tutti sono stati bloccati al checkpoint. Ho subito pensato che l’amministrazione civile avesse voluto punire le due comunità perché il giorno prima avevo scritto che i funzionari avevano bloccato al checkpoint gli strumenti da giardinaggio necessari per un progetto agricolo.
Per rispetto alla mia anzianità, i giovani redattori hanno pubblicato il mio articolo, seminascosto. Per quanto riguarda gli agnelli, sono sicura che in un modo o nell’altro li avranno macellati.
Traduzione di Andrea Sparacino
Internazionale, numero 1022, 18 ottobre 2013
- TAG: AID AL KEBIR, ISRAELE, PALESTINA
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