Hamas è finita? Sta affrontando una ribellione di giovani e l’ostilità dell’Egitto e dell’Iran
Hamas è finita? Sta affrontando una ribellione di giovani e l’ostilità dell’Egitto e dell’Iran
Di Juan Cole
24 settembre 2013
Hamas è finita? Sta affrontando una ribellione di giovani e l’ostilità dell’Egitto e dell’Iran
La milizia-partito di Hamas, un lontano ramo della Fratellanza Musulmana nella Gaza palestinese, è stata raramente dalla parte giusta della strada ma un insieme di difficili scelte politiche la ha lasciata più isolata e più disastrata che mai nella sua storia, come fa notare l’agenzia di stampa cinese Xihnhua. Per aggiungere il danno alla beffa, essa affronta un movimento giovanile Tamarrud (Ribellione) di forte tendenza laica che sta giurando di fare quello che il Tamarrud egiziano ha fatto contro l’ex presidente Muhammad Morsi della Fratellanza Musulmana.
Israele ha imposto un blocco su tutta Gaza nel 2007 dopo che era fallito il suo tentativo di rimuovere il partito al potere in quella regione. Il blocco era dannoso ma imperfetto e creava grave disoccupazione e insicurezza alimentare. C’erano dei modi per evitarlo parzialmente. L’Egitto chiudeva un occhio sulla costruzione di enormi tunnel sotterranei da Gaza al deserto del Sinai, attraverso i quali i contrabbandieri facevano entrare merci per un valore di milioni di dollari. Inoltre denaro liquido entrava dall’Iran per compensare Hamas (sunniti fondamentalisti) per essersi alleato con la Siria laica e con il partito fondamentalista sciita Hezbollah, del Libano meridionale.
Questi non erano alleati nell’ideologia, ma piuttosto soci stranieri, che avevano in comune soltanto il timore dell’espansionismo di Israele. Tale espansionismo è stato forse causato dall’insicurezza di Israele, ma era reale. Israele ha occupato e ha cercato di colonizzare Gaza dal 1967 al 2005, ha occupato il territorio siriano del Golan dal 1967 e ha occupato una striscia sostanziosa nel Libano meridionale dal 1982 al 2000. Infatti né la popolazione di Gaza né gli Sciti del Libano meridionale erano stati particolarmente militanti prima che gli Israeliani tentassero di rinchiuderli, di opprimerli e di sfruttarli.
I palestinesi sono stati tra le popolazioni meno fondamentaliste del mondo musulmano e soltanto una minoranza ha provato la tentazione di seguire una linea dura. Il partito ha vinto le elezioni del 2006 per la legislatura palestinese, ma è stato un colpo di fortuna e ha dimostrato più la corruzione e l’impopolarità della Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) che il desiderio di avere un governo religioso. Subito dopo, gli israeliani e l’amministrazione Bush hanno deciso che era stato un errore lasciare che Hamas concorresse. (Bush non si aspettava che avrebbero vinto). Tramavano con l’OLP (il partito principale di cui fa parte Fateh) per fare un colpo contro Hamas che è riuscito in Cisgiordania ma è fallito a Gaza. Hamas ha conservato il potere a Gaza, ma poi ha dovuto affrontare il blocco israeliano, che mirava a punire i civili palestinesi tenendoli sull’orlo della fame. Circa il 70% dei palestinesi di Gaza vengono da famiglie vittime della pulizia etnica che le ha costrette a uscire dalle loro case nel 1948 che erano nel territorio che è ora Israele meridionale o durante guerre successive, come quella del 1967: molti di loro potrebbero tornare a piedi nelle loro case in un’ora. Molti di loro vivono ancora in campi profughi, dato che non hanno mai ricevuto un indennizzo per le proprietà che gli sono state rubate.
Ad Hamas si è presentato un serio dilemma allo scoppio del tentativo di rivoluzione popolare e poi della guerra civile in Siria. La Fratellanza Musulmana siriana si è unita con entusiasmo all’opposizione al governo Baath di Bashar al-Assad. La Fratellanza Musulmana Siriana si è opposta alle politiche socialiste e laiche del partito Baath e alla sua riforma, e al vasto settore pubblico. La Fratellanza Musulmana rappresentava i negozianti della città e gli imprenditori e ideologicamente non è lontana dall’ala evangelica del Partito repubblicano degli Stati Uniti. Inoltre, il Partito Baath è sono oramai sotto il dominio degli Alauiti Sciiti che la Fratellanza Musulmana non considera musulmani. La FM ha organizzato una rivolta ad Hama nel 1982, che il padre di Bashar ha represso brutalmente, uccidendo migliaia di persone.
Non soltanto l’alleanza di Hamas con Bashar al-Assad era sempre più scomoda, visto che i Fratelli Musulmani siriani li denunciavano come traditori, ma poi nel giugno 2012 Mohammad Morsi della Fratellanza Musulmana siriana ha ottenuto la presidenza. Era contrario ad al-Assad ed è stato per lungo tempo un appassionato sostenitore di Hamas.
L’abbandono della Siria da parte di Hamas ha però fatto arrabbiare l’Iran che si dice abbia isolato Hamas senza dargli più un centesimo. (Gli Stati Uniti devono smetterla di accusare l’Iran di essere un sostenitore del ‘terrorismo’ se questo significa che dà denaro al governo di Gaza). Questo taglio del sostegno di Teheran andava comunque bene a gran parte della dirigenza di Hamas, perché Morsi in Egitto era disponibile a diventare invece il protettore del movimento.
Poi, il 3 luglio di quest’anno, Morsi è stato spodestato da un misto di rivoluzione popolare e di colpo di stato. La Fratellanza Musulmana egiziana è stata più o meno dichiarata organizzazione terrorista dai militari, 2000 suoi dirigenti sono stati arrestati e le sue occupazioni sono state dissolte con un sanguinoso giro di vite che ha ucciso centinaia di persone.
Non soltanto il corpo degli ufficiali è determinato a criminalizzare la Fratellanza Musulmana in Egitto, ma la accusano di collegamenti con Hamas in modo da disonorare la FM dandole l’etichetta di terrorismo. La Fratellanza Musulmana ha abbandonato la violenza negli anni ’70, ma l’appoggio di Morsi ad Hamas viene usato per accusarlo di contatto con il terrore. Hamas ha usato la violenza anche contro i civili, per i suoi scopi politici e ha sposato una visione teocratica di dittatura religiosa oppressiva. Le forze militari egiziane affermano perfino che Morsi abbia fornito ad Hamas informazioni delicate sulla prigione egiziana dove era stato tenuto durante la rivoluzione contro Hosni Mubarak, così che potessero mandare la guerriglia per tirare fuori lui e i suoi seguaci dalle loro celle.
Le forze militari egiziane, quindi, adesso ce l’hanno anche con Hamas che essi sospettano di collegamenti con i militanti e i Beduini ribelli della Penisola del Sinai, dove le truppe egiziane hanno perduto la vita combattendo contro gli affiliati ad al-Qaida. E così gli ufficiali hanno fatto quello che Mubarak non aveva mai osato fare. Hanno chiuso definitivamente i tunnel. Sembra che non entri più nulla. E hanno chiuso il valico di Rafah. I palestinesi di Gaza si lamentano che il Generale egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha profondamente danneggiato il “turismo”, ma certamente questo è un eufemismo per contrabbando.
Proprio come la Fratellanza Musulmana egiziana è stata spodestata in parte dal movimento laico militante Tamarrud (Ribellione), così i giovani palestinesi di Gaza hanno il loro proprio gruppo Ribellione. Forniscono notizie alla stampa egiziana: Hamas ha una serie di prigioni segrete dove tiene i suoi nemici ideologici (i laici) e dove pratica i peggiori tipi di tortura e di interrogatori. Il movimento di Gaza Tamarrud/Ribellione dichiara di avere mass di sostenitori e di essere considerata da Hamas una vera minaccia.
Infatti, gli israeliani ora sono un po’ più gentili degli Egiziani nei riguardi di Gaza, dato che stanno inviando là alcuni camion con carichi di materiali da costruzione su cui hanno ancora restrizioni per timore che Hamas costruisca bunker militari con il cemento. Non si dovrebbe esagerare la portata della generosità israeliana. Il Centro gratuito del Governo degli Stati Uniti traduce questo articolo del 21 settembre: “Il Centro di informazione palestinese in lingua araba alle 8.19 ora di Greenwich del 21 settembre cita le parole del Deputato di Gaza Jamal al-Khudari, presidente del comitato popolare per rompere l’assedio: “Le perdite provocate dalla sospensione del progetto del settore privato, delle municipalità, e delle varie istituzioni della Striscia di Gaza hanno raggiunto 100 milioni di dollari, come risultato dell’assedio sionista”; ha aggiunto che “le promesse di Israele di permettere l’entrata di materiali da costruzione coprono soltanto il 25% di questi progetti se Israele adempie alla sua promessa, il che significa che la continua interruzione di molti di questi progetti.”
Alcuni osservatori stanno ipotizzando che l’esercito egiziano interverrà a Gaza per rovesciare Hamas. Altri pensano che Hamas sarà costretto dai suo nuovi guai finanziari a fare pace con l’OLP che gestisce la Cisgiordania, e praticamente riavvicinato al Presidente Mahmoud Abbas.
Mentre è vero che i movimenti di guerriglia sono difficili da sconfiggere prendendoli semplicemente per fame, Hamas attualmente sembra davvero nei guai. Da molto tempo ci sono stati segnali che i giovani palestinesi di Gaza sono stanchi e stufi del fondamentalismo estremo di Hamas e quindi se avverrà un cambiamento, esso potrebbe avere una base sociale.
Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo
www.znetitaly.org
Fonte: http://www.zcommunications.org/is-hamas-finished-facing-a-youth-rebellion-and-egyptian-iranian-hostility-by-juan-cole
Originale: Juancole.com
Traduzione di Maria Chiara Starace
Traduzione © 2013 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY – NC-SA 3.0
Di Juan Cole
24 settembre 2013
Hamas è finita? Sta affrontando una ribellione di giovani e l’ostilità dell’Egitto e dell’Iran
La milizia-partito di Hamas, un lontano ramo della Fratellanza Musulmana nella Gaza palestinese, è stata raramente dalla parte giusta della strada ma un insieme di difficili scelte politiche la ha lasciata più isolata e più disastrata che mai nella sua storia, come fa notare l’agenzia di stampa cinese Xihnhua. Per aggiungere il danno alla beffa, essa affronta un movimento giovanile Tamarrud (Ribellione) di forte tendenza laica che sta giurando di fare quello che il Tamarrud egiziano ha fatto contro l’ex presidente Muhammad Morsi della Fratellanza Musulmana.
Israele ha imposto un blocco su tutta Gaza nel 2007 dopo che era fallito il suo tentativo di rimuovere il partito al potere in quella regione. Il blocco era dannoso ma imperfetto e creava grave disoccupazione e insicurezza alimentare. C’erano dei modi per evitarlo parzialmente. L’Egitto chiudeva un occhio sulla costruzione di enormi tunnel sotterranei da Gaza al deserto del Sinai, attraverso i quali i contrabbandieri facevano entrare merci per un valore di milioni di dollari. Inoltre denaro liquido entrava dall’Iran per compensare Hamas (sunniti fondamentalisti) per essersi alleato con la Siria laica e con il partito fondamentalista sciita Hezbollah, del Libano meridionale.
Questi non erano alleati nell’ideologia, ma piuttosto soci stranieri, che avevano in comune soltanto il timore dell’espansionismo di Israele. Tale espansionismo è stato forse causato dall’insicurezza di Israele, ma era reale. Israele ha occupato e ha cercato di colonizzare Gaza dal 1967 al 2005, ha occupato il territorio siriano del Golan dal 1967 e ha occupato una striscia sostanziosa nel Libano meridionale dal 1982 al 2000. Infatti né la popolazione di Gaza né gli Sciti del Libano meridionale erano stati particolarmente militanti prima che gli Israeliani tentassero di rinchiuderli, di opprimerli e di sfruttarli.
I palestinesi sono stati tra le popolazioni meno fondamentaliste del mondo musulmano e soltanto una minoranza ha provato la tentazione di seguire una linea dura. Il partito ha vinto le elezioni del 2006 per la legislatura palestinese, ma è stato un colpo di fortuna e ha dimostrato più la corruzione e l’impopolarità della Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) che il desiderio di avere un governo religioso. Subito dopo, gli israeliani e l’amministrazione Bush hanno deciso che era stato un errore lasciare che Hamas concorresse. (Bush non si aspettava che avrebbero vinto). Tramavano con l’OLP (il partito principale di cui fa parte Fateh) per fare un colpo contro Hamas che è riuscito in Cisgiordania ma è fallito a Gaza. Hamas ha conservato il potere a Gaza, ma poi ha dovuto affrontare il blocco israeliano, che mirava a punire i civili palestinesi tenendoli sull’orlo della fame. Circa il 70% dei palestinesi di Gaza vengono da famiglie vittime della pulizia etnica che le ha costrette a uscire dalle loro case nel 1948 che erano nel territorio che è ora Israele meridionale o durante guerre successive, come quella del 1967: molti di loro potrebbero tornare a piedi nelle loro case in un’ora. Molti di loro vivono ancora in campi profughi, dato che non hanno mai ricevuto un indennizzo per le proprietà che gli sono state rubate.
Ad Hamas si è presentato un serio dilemma allo scoppio del tentativo di rivoluzione popolare e poi della guerra civile in Siria. La Fratellanza Musulmana siriana si è unita con entusiasmo all’opposizione al governo Baath di Bashar al-Assad. La Fratellanza Musulmana Siriana si è opposta alle politiche socialiste e laiche del partito Baath e alla sua riforma, e al vasto settore pubblico. La Fratellanza Musulmana rappresentava i negozianti della città e gli imprenditori e ideologicamente non è lontana dall’ala evangelica del Partito repubblicano degli Stati Uniti. Inoltre, il Partito Baath è sono oramai sotto il dominio degli Alauiti Sciiti che la Fratellanza Musulmana non considera musulmani. La FM ha organizzato una rivolta ad Hama nel 1982, che il padre di Bashar ha represso brutalmente, uccidendo migliaia di persone.
Non soltanto l’alleanza di Hamas con Bashar al-Assad era sempre più scomoda, visto che i Fratelli Musulmani siriani li denunciavano come traditori, ma poi nel giugno 2012 Mohammad Morsi della Fratellanza Musulmana siriana ha ottenuto la presidenza. Era contrario ad al-Assad ed è stato per lungo tempo un appassionato sostenitore di Hamas.
L’abbandono della Siria da parte di Hamas ha però fatto arrabbiare l’Iran che si dice abbia isolato Hamas senza dargli più un centesimo. (Gli Stati Uniti devono smetterla di accusare l’Iran di essere un sostenitore del ‘terrorismo’ se questo significa che dà denaro al governo di Gaza). Questo taglio del sostegno di Teheran andava comunque bene a gran parte della dirigenza di Hamas, perché Morsi in Egitto era disponibile a diventare invece il protettore del movimento.
Poi, il 3 luglio di quest’anno, Morsi è stato spodestato da un misto di rivoluzione popolare e di colpo di stato. La Fratellanza Musulmana egiziana è stata più o meno dichiarata organizzazione terrorista dai militari, 2000 suoi dirigenti sono stati arrestati e le sue occupazioni sono state dissolte con un sanguinoso giro di vite che ha ucciso centinaia di persone.
Non soltanto il corpo degli ufficiali è determinato a criminalizzare la Fratellanza Musulmana in Egitto, ma la accusano di collegamenti con Hamas in modo da disonorare la FM dandole l’etichetta di terrorismo. La Fratellanza Musulmana ha abbandonato la violenza negli anni ’70, ma l’appoggio di Morsi ad Hamas viene usato per accusarlo di contatto con il terrore. Hamas ha usato la violenza anche contro i civili, per i suoi scopi politici e ha sposato una visione teocratica di dittatura religiosa oppressiva. Le forze militari egiziane affermano perfino che Morsi abbia fornito ad Hamas informazioni delicate sulla prigione egiziana dove era stato tenuto durante la rivoluzione contro Hosni Mubarak, così che potessero mandare la guerriglia per tirare fuori lui e i suoi seguaci dalle loro celle.
Le forze militari egiziane, quindi, adesso ce l’hanno anche con Hamas che essi sospettano di collegamenti con i militanti e i Beduini ribelli della Penisola del Sinai, dove le truppe egiziane hanno perduto la vita combattendo contro gli affiliati ad al-Qaida. E così gli ufficiali hanno fatto quello che Mubarak non aveva mai osato fare. Hanno chiuso definitivamente i tunnel. Sembra che non entri più nulla. E hanno chiuso il valico di Rafah. I palestinesi di Gaza si lamentano che il Generale egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha profondamente danneggiato il “turismo”, ma certamente questo è un eufemismo per contrabbando.
Proprio come la Fratellanza Musulmana egiziana è stata spodestata in parte dal movimento laico militante Tamarrud (Ribellione), così i giovani palestinesi di Gaza hanno il loro proprio gruppo Ribellione. Forniscono notizie alla stampa egiziana: Hamas ha una serie di prigioni segrete dove tiene i suoi nemici ideologici (i laici) e dove pratica i peggiori tipi di tortura e di interrogatori. Il movimento di Gaza Tamarrud/Ribellione dichiara di avere mass di sostenitori e di essere considerata da Hamas una vera minaccia.
Infatti, gli israeliani ora sono un po’ più gentili degli Egiziani nei riguardi di Gaza, dato che stanno inviando là alcuni camion con carichi di materiali da costruzione su cui hanno ancora restrizioni per timore che Hamas costruisca bunker militari con il cemento. Non si dovrebbe esagerare la portata della generosità israeliana. Il Centro gratuito del Governo degli Stati Uniti traduce questo articolo del 21 settembre: “Il Centro di informazione palestinese in lingua araba alle 8.19 ora di Greenwich del 21 settembre cita le parole del Deputato di Gaza Jamal al-Khudari, presidente del comitato popolare per rompere l’assedio: “Le perdite provocate dalla sospensione del progetto del settore privato, delle municipalità, e delle varie istituzioni della Striscia di Gaza hanno raggiunto 100 milioni di dollari, come risultato dell’assedio sionista”; ha aggiunto che “le promesse di Israele di permettere l’entrata di materiali da costruzione coprono soltanto il 25% di questi progetti se Israele adempie alla sua promessa, il che significa che la continua interruzione di molti di questi progetti.”
Alcuni osservatori stanno ipotizzando che l’esercito egiziano interverrà a Gaza per rovesciare Hamas. Altri pensano che Hamas sarà costretto dai suo nuovi guai finanziari a fare pace con l’OLP che gestisce la Cisgiordania, e praticamente riavvicinato al Presidente Mahmoud Abbas.
Mentre è vero che i movimenti di guerriglia sono difficili da sconfiggere prendendoli semplicemente per fame, Hamas attualmente sembra davvero nei guai. Da molto tempo ci sono stati segnali che i giovani palestinesi di Gaza sono stanchi e stufi del fondamentalismo estremo di Hamas e quindi se avverrà un cambiamento, esso potrebbe avere una base sociale.
Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo
www.znetitaly.org
Fonte: http://www.zcommunications.org/is-hamas-finished-facing-a-youth-rebellion-and-egyptian-iranian-hostility-by-juan-cole
Originale: Juancole.com
Traduzione di Maria Chiara Starace
Traduzione © 2013 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY – NC-SA 3.0
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