Siria: Paolo Dall'Oglio rapito da islamisti
Espulso lo scorso anno dalla Siria, dove aveva passato
30 anni, schieratosi apertamente contro il regime e attivo nella
ricerca di una soluzione pacifica al conflitto, il padre gesuita
italiano Paolo Dall'Oglio sarebbe stato rapito da un gruppo jihadista
filo-al-Qaida. Questo quanto hanno affermato parlando con l'agenzia
Reuters attivisti presenti nella città di Raqqa, nel nord del paese,
controllata dagli insorti, dove il religioso sarebbe stato prelevato
mentre camminava per strada.
La Farnesina per il momento si limita ad annunciare di aver avviato tutte le verifiche necessarie.
Secondo le fonti citate dalla Reuters, responsabili del sequestro sarebbero miliziani dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante, organizzazione affiliata ad al-Qaida e legata ad organizzazioni jihadiste in Siria che si battono contro il regime.
Di sicuro c'è solo che ieri sera padre Dall'Oglio non rispondeva ai suoi recapiti telefonici, come ha potuto verificare l'ANSA: né su quello siriano, dove una voce registrata dice che "l'apparecchio è al momento spento", né su quello italiano, che non dà alcun segnale.
Dopo la sua espulsione, nel giugno del 2012, padre Dall'Oglio era tornato almeno una volta nei territori controllati dai ribelli nel nord del paese.
La Farnesina per il momento si limita ad annunciare di aver avviato tutte le verifiche necessarie.
Secondo le fonti citate dalla Reuters, responsabili del sequestro sarebbero miliziani dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante, organizzazione affiliata ad al-Qaida e legata ad organizzazioni jihadiste in Siria che si battono contro il regime.
Di sicuro c'è solo che ieri sera padre Dall'Oglio non rispondeva ai suoi recapiti telefonici, come ha potuto verificare l'ANSA: né su quello siriano, dove una voce registrata dice che "l'apparecchio è al momento spento", né su quello italiano, che non dà alcun segnale.
Dopo la sua espulsione, nel giugno del 2012, padre Dall'Oglio era tornato almeno una volta nei territori controllati dai ribelli nel nord del paese.
2
Il sequestro sarebbe avvenuto nella città di Raqqua
LA LETTERA AL PAPA - Solo il 24 luglio scorso il gesuita aveva rivolto una petizione personale al Pontefice: «Stimato e caro Papa Francesco, sapendola amante della pace nella giustizia, le chiediamo di promuovere personalmente un'iniziativa diplomatica urgente e inclusiva per la Siria, che assicuri la fine del regime torturatore e massacratore, salvaguardi l'unità nella molteplicità del paese e consenta, per mezzo dell'autodeterminazione democratica assistita internazionalmente, l'uscita dalla guerra tra estremismi armati». La lettera è stata pubblicata sulla piattaforma Change.org.
PIU' DI 30 ANNI IN SIRIA - Dall'Oglio, romano, è noto per essere il rifondatore, negli anni ottanta del monastero cattolico Mar Musa (Monastero di san Mosè l'Abissino), nel deserto a nord di Damasco. Dall'Oglio è fortemente impegnato nel dialogo interreligioso con il mondo islamico. Il suo attivismo gli ha causato l'ostracismo del governo siriano, che ne decretò l'espulsione durante il soffocamento della proteste popolari del 2011, effettuata materialmente il 12 giugno 2012. A febbraio era rientrato in Siria dal Kurdistan iracheno in un pellegrinaggio «del dolore e della testimonianza», ma anche della solidarietà a «un intero popolo» attraverso città e villaggi sotto incessanti bombardamenti governativi, aveva raccontato in un'intervista telefonica all'Ansa.
LA VITA DEL SACERDOTE - Entrato nella Compagnia di Gesù nel 1975, Dall'Oglio ha praticato il noviziato in Italia, prima di intraprendere gli studi universitari a Beirut, capitale del Libano. Nel 1982 scopre i ruderi del monastero cattolico siriaco Mar Musa, costruito nell'XI secolo attorno a un antico romitorio occupato nel VI secolo da San Mosè l'Etiope, e vi si insedia per un ritiro spirituale dal mondo in un posto di grande solitudine religiosa. Nel 1984, Dall'Oglio è ordinato sacerdote del rito siriaco cattolico e decide di ricostruire le mura del monastero. Nel 1992 vi fonda una comunità spirituale ecumenica mista, la comunità al-Khalil che promuove il dialogo islamico-cristiano.
QUIRICO - Proprio lunedì la presidente della Camera Laura Boldrini ha ricordato il giornalista de La Stampa Domenico Quirico, scomparso ad aprile e ancora tra le mani dei suoi rapitori in Siria. «Partecipo all'ansia dei famigliari e dei colleghi di Domenico Quirico, e spero che presto possano tornare ad abbracciarlo», ha detto Boldrini alla Cerimonia del Ventaglio. «Quirico è un giornalista esperto, ma so per esperienza personale che in certe aree ci sono variabili impossibili da controllare».
Siria, rapito il gesuita italiano Paolo Dall'Oglio
Il sequestro sarebbe avvenuto nella città di Raqqua
Il religioso noto per essere contrario al regime di Damasco
Padre Dall'Oglio (Wikipedia)
È stato rapito in Siria da un gruppo islamista filo Al Qaeda il
sacerdote italiano gesuita padre Paolo Dall'Oglio, 59 anni. Dall'Oglio è
conosciuto per essere contrario al regime di Damasco, tanto che fu
espulso lo scorso anno. Secondo fonti dell'opposizione il gruppo che lo
avrebbe rapito si chiama «Stato Islamico dell'Iraq e del Levante» e
avrebbe sequestrato il sacerdote mentre camminava per le strade di
Raqqa.
I PRESUNTI RAPITORI - Lo «Stato Islamico dell'Iraq e del
Levante» è la sigla dietro la quale si sono uniti i miliziani di Al
Qaeda in Iraq insieme ai più noti e spietati jihadisti del fronte al
Nusra, organizzazione messa sulla lista nera dagli Usa. La fusione
risale ad aprile, secondo quanto dichiarò a Reuters il capo di Al Qaeda in Iraq, Abu Bakr al-Baghdadi.LA LETTERA AL PAPA - Solo il 24 luglio scorso il gesuita aveva rivolto una petizione personale al Pontefice: «Stimato e caro Papa Francesco, sapendola amante della pace nella giustizia, le chiediamo di promuovere personalmente un'iniziativa diplomatica urgente e inclusiva per la Siria, che assicuri la fine del regime torturatore e massacratore, salvaguardi l'unità nella molteplicità del paese e consenta, per mezzo dell'autodeterminazione democratica assistita internazionalmente, l'uscita dalla guerra tra estremismi armati». La lettera è stata pubblicata sulla piattaforma Change.org.
PIU' DI 30 ANNI IN SIRIA - Dall'Oglio, romano, è noto per essere il rifondatore, negli anni ottanta del monastero cattolico Mar Musa (Monastero di san Mosè l'Abissino), nel deserto a nord di Damasco. Dall'Oglio è fortemente impegnato nel dialogo interreligioso con il mondo islamico. Il suo attivismo gli ha causato l'ostracismo del governo siriano, che ne decretò l'espulsione durante il soffocamento della proteste popolari del 2011, effettuata materialmente il 12 giugno 2012. A febbraio era rientrato in Siria dal Kurdistan iracheno in un pellegrinaggio «del dolore e della testimonianza», ma anche della solidarietà a «un intero popolo» attraverso città e villaggi sotto incessanti bombardamenti governativi, aveva raccontato in un'intervista telefonica all'Ansa.
LA VITA DEL SACERDOTE - Entrato nella Compagnia di Gesù nel 1975, Dall'Oglio ha praticato il noviziato in Italia, prima di intraprendere gli studi universitari a Beirut, capitale del Libano. Nel 1982 scopre i ruderi del monastero cattolico siriaco Mar Musa, costruito nell'XI secolo attorno a un antico romitorio occupato nel VI secolo da San Mosè l'Etiope, e vi si insedia per un ritiro spirituale dal mondo in un posto di grande solitudine religiosa. Nel 1984, Dall'Oglio è ordinato sacerdote del rito siriaco cattolico e decide di ricostruire le mura del monastero. Nel 1992 vi fonda una comunità spirituale ecumenica mista, la comunità al-Khalil che promuove il dialogo islamico-cristiano.
QUIRICO - Proprio lunedì la presidente della Camera Laura Boldrini ha ricordato il giornalista de La Stampa Domenico Quirico, scomparso ad aprile e ancora tra le mani dei suoi rapitori in Siria. «Partecipo all'ansia dei famigliari e dei colleghi di Domenico Quirico, e spero che presto possano tornare ad abbracciarlo», ha detto Boldrini alla Cerimonia del Ventaglio. «Quirico è un giornalista esperto, ma so per esperienza personale che in certe aree ci sono variabili impossibili da controllare».
29 luglio 2013
(modifica il 30 luglio 2013)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Commenti
Posta un commento