Akiva Eldar : nessuna sorpresa nella scelta della Corte americana sullo status di Gerusalemme

 
 Sintesi personale

No Surprises in US Court Decision on Jerusalem's Status

E 'lecito ritenere che non avete mai sentito parlare di Menachem Zivotofsky. In realtà non vi è alcuna ragione particolare per voi di conoscere il nome del ragazzo nato 10 anni fa a Gerusalemme, se non che i suoi genitori hanno intentato una causa al  Dipartimento di Stato degli Stati Uniti.

Autore: Akiva Eldar
Inviato il: 26 luglio 2013
Tradotto da: Ruti Sinai

La richiesta della famiglia  era di riportare  sui documenti  come luogo di nascita  "Gerusalemme, Israele "(  50.000  cittadini americani  sono nati a Gerusalemme) .Lo scopo  della denuncia puntava  a influenzare la politica estera degli Stati Uniti, costringendo il presidente  americano  e la sua amministrazione a  riconoscere entrambe le parti di Gerusalemme come una città dello  stato di Israele e  sua capitale. Questa settimana, il 23 luglio, tuttavia, dopo un lungo processo legale, tre giudici di una corte federale degli Stati Uniti d'appello hanno  stabilito che "il Presidente detiene in esclusiva il potere di decidere se riconoscere  o no uno status  straniero." Il presidente Barack Obama, come sappiamo , non ha ancora modificato la tradizionale posizione  degli Stati Uniti sullo status di Gerusalemme .Non dovrebbe costituire  sorpresa che il giudice abbia deciso di non intervenire in quella che è stata la politica degli Stati Uniti  per Gerusalemme da quando Israele è stata fondata nel 1948.  La questione del riconoscimento di Gerusalemme sta costringendo Israele a  fare  i conti con questa  realtà :  le  sue misure unilaterali non  sono vincolanti o accettate in altri paesi.Il diritto internazionale  non può servire Israele solo quando  gli conviene , come ad esempio un  certo successo ottenuto nella definizione da parte dell' 'Unione europea  dell' ala militare deegli  Hezbollah come  organizzazione terroristica.  La decisione vincolante per quanto riguarda Gerusalemme era, e lo  è tuttora  la risoluzione dell'Assemblea generale dell'ONU 181 , adottata il 29 novembre 1947. La risoluzione stabiliva  che la città fosse  dichiarata  "corpus separatum", una zona internazionale in campo neutro gestita da un'autorità speciale delle Nazioni Unite.
The binding decision regarding Jerusalem was, and still is, UN General Assembly Resolution 181, adopted November 29, 1947. The resolution determined that the city be declared “corpus separatum,” an international zone on neutral ground run by a special UN authority.The third section of the resolution, which deals with citizenship and international agreements, stipulates, “Palestinian citizens residing in Palestine outside the City of Jerusalem, as well as Arabs and Jews who, not holding Palestinian citizenship, reside in Palestine outside the City of Jerusalem shall, upon the recognition of independence, become citizens of the State in which they are resident and enjoy full civil and political rights


  Tentativi sono stati fatti in passato dalle  lobby ebraica per  imporre  al mondo le scelte  unilaterali  di  Israele che non considerano   l'esistenza dei palestinesi, la loro presenza a Gerusalemme e la centralità della città per loro.
Nimrod Goren  ha scritto nel 2002 : "L' 'amministrazione  americana  punta a  convincere gli stati arabi moderati che gli Stati Uniti stanno conducendo una politica imparziale verso il  conflitto israelo-palestinese. Tale strategia  rischia di fallire  se si modificherà  la polizione diplomativa verso lo status di  Gerusalemme"
 In The Jerusalem Capital Ambush: The Political Maneuvers to Relocate the American Embassy in Israel (2002), Nimrod Goren and I wrote, “The special importance which the administration sees in convincing moderate Arab states that the United States is conducting an evenhanded policy toward the Israeli-Palestinian conflict limits chances that it will adopt a move that might change the political-religious balance in the Middle East. The special sensitivity of the Jerusalem issue, both from a diplomatic and religious point of view, turns any deviation from the US position toward the city into an obstacle for the implementation of US policy in the region.” Subsequently we added that “one should therefore expect that moving the US embassy from Tel Aviv to West Jerusalem will be accompanied by the establishment of a US embassy in Palestine, located in one of the Jerusalem neighborhoods that will be transferred to Palestinian sovereignty   
Queste parole forti, scritte più di un decennio fa, hanno ancora un sens:   non a caso   tre presidenti degli Stati Uniti  hanno fatto in modo di firmare  il congelamento del trasferimento dell'ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme .

 La scelta è nelle mani di Gerusalemme, o Jerusalems, e  nella  ripresa dei negoziati .







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