Margherita Hack (1922-2013) 
“Ho scelto la libertà nel nome di Enrica”

articolo completo qui su Pagine Ebraiche




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Margherita Hack e la professoressa Enrica

L'ho vista cacciare dalla scuola da un giorno all'altro a causa delle leggi razziali. Questo mi ha aperto gli occhi su cosa può fare una dittatura.

Ecco, Margherita Hack, la grande astrofisica, ricorda così la sua professoressa al liceo, donna innamorata di scienza che ha tanti ha trasmesso l'amore della scienza.  La professoressa Enrica Calabresi. Una donna minuta e taciturna, segnata profondamente dal dolore. Una scienziata cacciata dalla ricerca e dall'insegnamento perché ebrea.

Della sua professoressa Margherita Hack ha già parlato diverse volte, con una fedeltà che trovo commovente. Lei, la scienziata affermata. Torna ora a parlarne in una conversazione con Daniela Gross pubblicata su Pagine ebraiche, con un titolo che forse è la cosa più bella: Ho scelto la libertà nel nome di Enrica.

Margherita Hack incontrò per l'ultima volta la sua professoressa in una via del centro di Firenze, quando ormai si era scatenata la grande caccia all'ebreo. Mi parve un animale braccato. Di lì a poco l'arrestarono e si suicidò nel carcere di Santa Verdiana, alla vigilia di quel treno che la avrebbe dovuto consegnare ai forni di Auschwitz.

Di Enrica Calabresi fino a qualche anno fa era rimasto solo il nome, che non era facile collegare nemmeno all'orrore delle persecuzioni razziali. Sono contento di aver scritto un libro, Un nome appunto, che racconta la storia di Enrica Calabresi. Sono contento che Margherita Hack dimostri ancora una volta che scrutare le stelle non è un buon motivo per ignorare le storie degli uomini.

I professori che valgono hanno sempre buoni allievi. E viceversa. 
 
 

ilibrisonoviaggi: Margherita Hack e la professoressa Enrica

 3  Scrive Margherita Hack, sua allieva, nella prefazione del romanzo di Paolo Ciampi: "[...] Una donna estremamente timida, che chi, come me, ha conosciuto solo come la professoressa di scienze: una figura di cui ci si sarebbe dimenticati facilmente, se non fosse per il fatto di essere stata colpita da quella ingiustizia disumana che furono le leggi fasciste sulla difesa della razza ariana. Infatti Enrica Calabresi si era macchiata della grave colpa di essere ebrea [...] E' anche la storia di un'epoca compresa fra le due grandi guerre mondiali; la storia degli ebrei italiani [...] Questo libro si pone a pieno titolo accanto a quegli indimenticabili documenti della barbarie nazifascista che sono il Diario di Anna Frank e Se questo è un uomo di Primo Levi. Senza dimenticare che il grande merito di aver sottratto all'oblio il lavoro scientifico di Enrica va a due ricercatrici della Specola, il Museo di Storia Naturale dell'Università di Firenze, Marta Poggesi e Alessandra Sforzi [...] Questa storia ci fa rivivere quegli orrori, che non dovremo mai dimenticare, perché non si ripetano. Mai più".

Personalmente sono diventata antifascista per le leggi razziali. - See more at: http://moked.it/blog/2013/06/30/margherita-hack-1922-2013-ho-scelto-la-liberta-nel-nome-di-enrica/#sthash.NZs681fY.dpulo qui

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