Il primo ministro israeliano direttamente coinvolto negli sforzi contro il movimento BDS
Netanyahu parlando alla Conferenza dei rappresentanti
delle maggiori organizzazioni ebraiche americane (Foto via IsraelEmb.org)
SINTESI PERSONALE
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è direttamente coinvolto negli sforzi per combattere il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS), secondo un rapporto del sito web del quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth.Nahum Barnea ha riferito che Netanyahu si è incontrato con un piccolo gruppo di senza nome "milionari ebrei" la scorsa settimana a Gerusalemme. Netanyahu "ha cercato di aumentare il loro finanziamento e utilizzare le loro connessioni per la guerra contro il movimento di boicottaggio anti-Israele" - un movimento che sta "suscitando grande interesse nei paesi occidentali incidendo sul sistema accademico, sulle decisioni economiche delle organizzazioni imprenditoriali e politiche e sui media ".
Il desiderio di Netanyahu di combattere BDS arriva circa un mese dopo che uomini d'affari israeliani hanno avvertito il presidente del Consiglio che, senza progressi verso una soluzione a due Stati,"nessuno" avrebbe "acquisto di beni" da Israele. In un discorso di questa settimana Netanyahu "ha promesso di attuare le raccomandazioni del Policy Institute per quanto riguarda la lotta alla 'delegittimazione' internazionale e alle iniziative di boicottaggio", come l' ha osservato Electronic Intifada 's Ben White.
L'articolo di Haaretz s 'Judy Maltz evidenzia che la Conferenza dei leader delle maggiori organizzazioni ebraiche americane sta progettando di lanciare una nuova campagna contro i BDS nei campus universitari.
Nel 2010, l'anti-BDS Israele Action Network ,organismo dalle federazioni ebraiche del Nord America e dal Consiglio ebraico per gli affari pubblici , si è costituito sotto la spinta del governo israeliano secondo quanto rierisce l'Agenzia telegrafica ebrea s 'Jacob Berkman.
1 Israeli Prime Minister directly involved in efforts against BDS movement
di Alex Kane
2
Importante gruppo ebraico statunitense annuncia piano per intensificare la campagna contro il movimento BDS
26 Giugno 2013
Un rappresentante di un importante
gruppo ebraico statunitense ha detto la scorsa settimana al giornale
Haaretz che la campagna contro il boicottaggio, disinvestimento e
sanzioni (BDS) sta per decollare.
Malcolm Hoenlein, un alto funzionario
della Conferenza dei Presidenti delle Maggiori Organizzazioni Ebraiche
Statunitensi, ha detto al giornalista Judy Maltz che hanno in programma
di lanciare un contrattacco al BDS nei campus ad agosto. “Sarà una
grande campagna su Internet e sui social media, in cui speriamo di
raggiungere ogni singolo studente universitario negli Stati Uniti.
L’obiettivo è quello di educare in modo creativo e riconquistare
l’opinione pubblica”, ha detto Hoenlein nell’intervista pubblicata
all’inizio di questa settimana. Hoenlein si trovava in Israele in visita
a Gerusalemme per la festa di compleanno e la conferenza del presidente
israeliano Shimon Peres.
Questi commenti sono l’ultima indicazione che l’establishment ebraico sta mettendo tutto il suo peso nella lotta contro il BDS.
Hoenlein, vice-presidente esecutivo di
un’organizzazione che funge da organo di coordinamento per 51 gruppi
ebraici statunitensi, ha anche detto ad Haaretz che le comunità ebraiche
di tutto il mondo non hanno fatto abbastanza per combattere il BDS, e
ha criticato la recente decisione di Stephen Hawking di boicottare la
conferenza israeliana dedicata a Peres.
Mentre rivelava la nuova campagna per
combattere i gruppi BDS, Hoenlein ha cercato anche di sminuire l’impatto
del movimento. “Finora è solo un gruppo molto limitato di persone.
Ottengono risonanza e pubblicità perché attaccare Israele fa notizia.
Sostenere Israele non fa notizia. Ma il fatto è che la maggior parte dei
campus universitari ha respinto il movimento BDS”, ha detto a Haaretz.
I due messaggi non sono esattamente in
sintonia. Perché una grande organizzazione ebraica destinerebbe risorse a
un movimento insignificante? Una campagna lanciata dalla principale
organizzazione ebraica statunitense attirerebbe probabilmente maggiore
attenzione al fiorente movimento BDS.
Ancora più importante di queste
contraddizioni, però, è ciò che la nuova campagna dimostra: il lento ma
costante impatto del movimento e la crescente attenzione della lobby
israeliana sul BDS, soprattutto nei campus universitari. La recente
ondata di risoluzioni per il disinvestimento da parte di governi
studenteschi nei campus della California — tre delle quali sono state
approvate – ha chiaramente raggiunto gli uffici di persone come
Hoenlein.
È vero che il movimento BDS non ha
ancora fatto progressi significativi verso l’imposizione di costi
pesanti sullo stato di Israele per le sue violazioni del diritto
internazionale. Tuttavia, il boicottaggio di Israele da parte di
personaggi della cultura di altro profilo e le mozioni per il
disinvestimento, come le recenti iniziative della chiesa statunitense
United Methodist, dimostrano che il BDS continua ad andare avanti.
Il recente boicottaggio di Hawking, per
cui Hoenlein si è tanto agitato, è un avvertimento per Israele, come ha
scritto su +972 Magazine Noam Sheizaf, che “l’occupazione ha un costo.”
Il boicottaggio di Hawking ha anche innescato un esame di coscienza da
parte dei sostenitori di Israele, che sono arrivati all’idea che il
movimento BDS è una minaccia che deve essere presa sul serio – e ora,
prima che sia troppo tardi.
Larry Derfner di +972 Magazine ha
recentemente fatto una rassegna di ciò che lui chiama la “saggezza del
consenso” da parte degli oppositori del BDS che dimostra che il
movimento sta funzionando. Segnala l’ammissione di Thomas Friedman, che
il movimento “sta creando una potente ondata nell’opinione
internazionale, in particolare in Europa e nei campus universitari, che
Israele è uno stato canaglia a causa dell’occupazione della
Cisgiordania.” Derfner segnala inoltre un recente articolo su Haaretz di
un gruppo di importanti uomini d’affari israeliani che ha detto al
primo ministro Benjamin Netanyahu: “Se non facciamo progressi verso una
soluzione a due stati, ci saranno sviluppi negativi per l’economia
israeliana. Gli investimenti stranieri non verranno ad uno stato del
genere. Nessuno acquisterà merci da uno stato del genere”.
La crescente preoccupazione per il BDS
tra l’establishment ebraico in Israele e negli Stati Uniti ha scatenato
una rinvigorita spinta contro il movimento. La nuova campagna della
Conferenza dei Presidenti si unirà agli sforzi finanziati con milioni di
dollari della Israel Action Network contro il BDS, che è il primo
veicolo dell’establishment ebraico per combattere il BDS.
Fonte: MondoweissTraduzione di BDS Italia
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