Iconografi a Gaza
Una volta pensavo che la democrazia vera aprisse la possibilità per ogni uomo e donna di partecipare attivamente alla vita del popolo in cui vive, a partire dalle persone più vicine per arrivare alle culture più lontane. Adesso mi sembra che siamo dominati da una grande solitudine, anche con le persone che abbiamo accanto. Come se ognuno dovesse arrangiarsi. E qualche volta mi sembra che questo arrangiarsi sia addirittura l’ideale per molti.
Capisco la logica del suo pensiero e quindi l’amarezza delle sue conclusioni. Però devo dirle che ogni giorno, pur tra tanti problemi e dolori nei quali sono immerso, e dove spesso mi sembra di poter essere presente solo in termini molto marginali, tuttavia sono testimone stupito e commosso anche di tanti piccoli segni preziosi di partecipazione. Le porto un esempio molto bello e molto attuale. Lunedì un piccolo gruppo di miei fratelli e sorelle della comunità di cui faccio parte iniziano in Medio Oriente un corso di ikonografia, arte nella quale sono discepoli da molti anni, ma ormai anche maestri. Ebbene, quest’anno il corso, che altre volte si è svolto a Gerusalemme, è stato organizzato a Gaza! Si è pensato che in un luogo drammaticamente prigioniero della violenza e quindi della povertà e dell’angoscia, fosse importante insegnare e imparare a dipingere la Pace. La Pace che è il Signore , il mistero della sua vita, lo splendore della nuova creazione che da Lui prende origine. Dipingere ikone a Gaza: che prima di tutto vuol dire, per qualche cittadino di Gaza, che “qualcuno si accorge della mia desolata solitudine, e varca un confine invalicabile, e arriva da me. Non è l’unico. Ma quello che lui mi porta è veramente unico. Mi portano cose per sopravvivere. Ma qualche volta penso che a Gaza la vita non sia vita. Lunedì, domani, arriva a Gaza un visita strana, che pensa si debba vivere e non solamente sopravvivere”. Allora il piccolo gruppo di abitanti della desolata città che entreranno nel grande universo dell’immagine del Dio che si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi, potranno avere nei prossimi giorni l’esperienza che veramente Dio è contento di venire ad abitare proprio a Gaza. Dunque, anche attraverso piccoli eventi e piccoli segni, si può raggiungere ogni vicenda. E condividerla. Non perdiamo la speranza! Buona Domenica.
Don Giovanni.
Domenica 30 Giugno 2013.
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