Dall’Iraq un tragico promemoria per perseguire penalmente i criminali di guerra


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Di John Pilger

27 maggio 2013
La polvere in Iraq  rotola  lungo le strade che sono le dita del deserto.  Arriva negli occhi, nella gola e nel naso; forma mulinelli nei mercati e negli spazi per il gioco consumando i bambini che prendono a calci una palla, e porta, secondo il Dottor Jawad Al-Ali, “i semi della nostra morte”. Rispettabile specialista di cancro in campo internazionale, alla Clinica universitaria presso l’Ospedale Sadr di Basra, il Dottor Ali mi ha detto che nel 1999 e oggi il suo avvertimento è irrefutabile. “Prima della Guerra del Golfo,” mi ha detto, “avevamo 2 o 3 pazienti malati di cancro al mese. Adesso ne muoiono da 30 a 35 ogni mese. I nostri studi indicano che il 40/48 per cento della popolazione in questa zona si ammalerà di cancro: all’inizio per 5 anni, poi per molto tempo ancora. Questo vuol dire quasi metà della popolazione. La maggior parte della mia famiglia ha il cancro, e non abbiamo casi nella storia clinica familiare di questa malattia. Qui è come a Chernobyl: gli effetti genetici sono nuovi per noi; i funghi diventano enormi; perfino l’uva nel mio orto ha subito una mutazione e non si può mangiare.”

Lungo il corridoio, la dottoressa Ginan Ghalib Hassen teneva in mano un album di fotografie dei bambini che stava tentando di salvare. Molti avevano un neuroblastoma.  Mi ha detto: “Prima della guerra avevamo osservato soltanto un caso di questo insolito tumore in due anni. “Ora ne abbiamo molti casi, la maggior parte senza anamnesi familiare. Ho studiato che cosa è successo a Hiroshima. L’improvviso aumento di tali malformazioni congenite è la stesso.”
Tra i dottori che ho intervistato, c’erano pochi dubbi che i proiettili a uranio impoverito usati dagli Americani e dai Britannici nella Guerra del Golfo siano stati la causa di questa  situazione. Un medico militare statunitense incaricato ripulire il campo di battaglia della Guerra del Golfo al di là del confine con il Kuwait, mi ha detto: “Ogni caricatore sparato durante un attacco aereo da un velivolo Warhog A-10 trasportava 4.500 grammi di uranio solido. Sono state usate molto più di 300 tonnellate (americane) di uranio impoverito (DU – Depleted uranium). E’ stata una forma di guerra nucleare.”
Sebbene il collegamento con il cancro è sempre difficile da dimostrare  in assoluto, i medici  iracheni sostengono che “la diffusione della malattia parla da sola”. L’oncologo britannico Karol Sikora, capo del programma per il cancro della Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO – World Health Organization) negli anni ’90, ha scritto sul British Medical Journal: “Le attrezzature necessarie per la radioterapia, le medicine per la chemioterapia e gli analgesici sono costantemente bloccati dai consulenti statunitensi e britannici [per il Comitato iracheno per le sanzioni].” Mi ha detto: “Ci è stato detto in modo specifico [dalla WHO] di non parlare di tutta la faccenda irachena. La WHO non è un’organizzazione a cui piace farsi coinvolgere in faccende  politiche.”
Di recente, Hans Von Sponeck, ex vice segretario generale delle Nazioni Unite e importante  funzionario dell’ONU per le emergenze umanitarie, mi ha scritto: “Il governo degli Stati Uniti ha cercato di impedire alla WHO di esaminare le aree dell’Iraq meridionale dove era stato usato l’uranio impoverito che aveva causato gravi danni alla salute e all’ambiente.”
Oggi, un rapporto della WHO, con risultati relativi a uno studio storico condotto unitamente al Ministero della Sanità iracheno, è stato “rimandato”. Considera 10.800 famiglie e contiene “prove schiaccianti”, dice un funzionario del ministero, e, secondo uno dei ricercatori, rimane di “massima segretezza”. Il rapporto riferisce che i difetti congeniti dei bambini sono arrivati a un “punto critico” proprio nella società irachena dove l’uranio impoverito (DU – Depleted Uranium) e altri metalli pesanti tossici sono stati usati dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna. Dopo 14 anni che aveva dato l’allarme, il Dottor Jawad Al-Ali riferisce di ” eccezionali” casi molteplici di cancro in intere famiglie.
L’Iraq non fa più notizia. La settimana scorsa, l’uccisione di 57 iracheni in un giorno solo è stato un non-avvenimento paragonato all’uccisione di un soldato britannico a Londra. Le due atrocità sono, tuttavia, collegate. Il loro emblema  potrebbe essere un nuovo sfarzoso film basato sul libro di F.Scott Fitzgerald, The Great Gasby ( Il grande Gatsby). Due dei personaggi principali, come ha scritto Fitzgerald, “hanno distrutto le cose e le creature e si sono ritirati nel denaro della loro  enorme mancanza di attenzione….  e hanno  lasciato che altre persone ripulissero il disordine”.
Il disordine lasciato da George Bush e da Blair in Iraq è una guerra tra sette religiose, le bombe del 7 luglio 2005,  e ora un uomo che agita un coltello da macellaio insanguinato a Woolwich.Bush si è ritirato nella sua “biblioteca e museo presidenziale” da Topolino e Tony Blair nei suoi viaggi da uccello del malaugurio e nel suo denaro.
Il loro “disordine” è un crimine di proporzioni epiche, ha scritto Von Sponeck, riferendosi alla stima fatta dal Ministero degli Affari Sociali iracheno, di 4,5 milioni di bambini che hanno perduto entrambi i genitori. Ha scritto: “Questo significa che  l’orribile percentuale del 14 percento della popolazione è costituita da orfani.” “Si stima che un milione di famiglie siano guidate da donne, la maggior parte delle quali sono vedove”. La  violenza domestica e gli abusi sui minori sono  giustamente problemi urgenti in Gran Bretagna; in Iraq la catastrofe scatenata dalla Gran Bretagna ha portato violenza e abusi in milioni di case.
Nel suo libro Dispatches from the Dark Side [Dispacci dal lato oscuro], Gareth Peirce, la più grande avvocatessa della gran Bretagna nel campo dei diritti umani, applica lo stato di diritto a Blair, al suo propagandista Alastair Campbell, ed al suo gabinetto che cospirava con loro. La Peirce ha scritto: “Secondo Blair, gli esseri umani che si presume abbiano opinioni [islamiste], dovevano essere resi inabili… con tutti i mezzi e permanentemente…..nelle parole di Blair un ‘virus’  da ‘eliminare’ e che richiede ‘una miriade di interventi [sic] nelle faccende delle altre nazioni.’ ” Proprio il concetto di guerra si è  trasformato in “i nostri valori paragonati ai loro”. E tuttavia, dice la Pierce,  la serie  di email e di comunicati interni del governo, non rivela alcun dissenso”. Secondo il ministro degli esteri Jack Straw, mandare cittadini innocenti a Guantanamo era “il modo migliore di realizzare il nostro  scopo dell’antiterrorismo”. Questi crimini, l’iniquità  alla pari con quella di Woolwich, attendono un procedimento legale. Chi lo chiederà, però? Nel teatro kabuki della politica di Westminster, la violenza remota dei “nostri valori” non interessa per niente. Anche tutti noi voltiamo le spalle?

Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo
www.znetitaly.org
Fonte:http://www.zcommunications.org/from-iraq-a-tragic-reminder-to-prosecute-the-war-criminals-by-john-pilger
Originale: John Pilger’s ZSpace Page
Traduzione di Maria Chiara Starace
Traduzione © 2013  ZNET Italy – Licenza Creative Commons  CC  BY – NC-SA  3.0

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