Moni Ovadia: ricordare gli ebrei, ma anche i rom



Moni Ovadia, scrittore e attore
Moni Ovadia, scrittore e attore Come ogni anno il 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria per commemorare le vittime del nazismo, dell'Olocausto e in onore di coloro che hanno messo a rischio la propria vita per proteggere i perseguitati. Lo scrittore, compositore, attore e drammaturgo Moni Ovadia critica, però, il modo in cui viene ricordata questa giornata: "Nel nel corso del tempo ha assunto tratti molti retorici e anche di falsa coscienza". Moni Ovadia ha poi aggiunto che "la Giornata della Memoria non deve essere un'occasione per manifestare la falsa coscienza e non può essere usata in modo strumentale. Ci deve ricordare la tragedia universale della violenza contro l'uomo e non solo contro gli ebrei. Se non riscopriamo questo aspetto, la Giornata della Memoria si indebolirà progressivamente e perderà il suo grande, immenso valore".
"Certi politici italiani disinvolti vanno ad Auschwitz definendosi israeliani. Perchè non ricordano con la stessa enfasi anche i rom dal momento che ne furono sterminati 500mila? E perchè non solidarizzano con i portatori di handicap visto che ne furono uccisi 300mila? Primo Levi - ricorda Ovadia- non ha scritto 'Se questo è un ebreo', ma 'Se questo è un uomo'".
"Ovadi ha poi voluto aggiungere: "Io sono ebreo e ho il dovere di ricordare ciò che ha subito la mia gente. Ma proprio perchè questo è stato un massacro di esseri umani, tra cui ebrei, rom e antifascisti, si devono ricordare tutti, soprattutto quelli piu' scomodi. Ora e' diventato molto di moda, in Occidente, fare i carini con gli ebrei ma non con i rom. Dobbiamo ricordare - ribadisce Ovadia- tutti i popoli che hanno subito violenza. In questo senso, il destino degli ebrei vale per quello di tutte le minoranze".
Per Ovadia, che sarà all'Auditorium di Milano il 30 gennaio con il suo spettacolo Cabaret Yiddish, "la Giornata della Memoria dovrebbe diventare un giorno del confronto duro, aspro. Bisognerebbe abbassare la testa e ciascuno si dovrebbe assumere le proprie responsabilità".


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