'Time for Justice': un appello dalla Palestina ai cittadini europei


 Un network di organizzazioni della società civile palestinese fa appello ai cittadini europei nel 4° anniversario dell'operazione 'Piombo Fuso' su Gaza. “Chiedete ai vostri rappresentanti di sospendere gli accordi commerciali con Israele", scrivono. Perché "è tempo di giustizia". 


27 dicembre, Palestina occupata

Nel quarto anniversario della guerra israeliana del 2008 su Gaza, nella quale 1.400 palestinesi, tra cui 300 bambini, sono stati uccisi, un network di organizzazioni e attivisti di base dalla Palestina divulga un appello rivolto ai cittadini dell’Unione Europea: perché chiedano ai propri rappresentanti la sospensione degli accordi di cooperazione commerciale tra UE e Israele, finché quest’ultimo non agirà in conformità con il diritto internazionale.
Intitolato “Time for Justice – A call from Palestine to Eu Citizens” (E’ tempo di giustizia: un appello dalla Palestina ai cittadini europei), l’appello è stato diffuso in 24 diverse lingue dell’Unione.
"Mentre le recenti dichiarazioni di preoccupazione riguardo i crimini di guerra israeliani e le violazioni della legalità internazionale sono i benvenuti, nella realtà l’occupazione militare israeliana e le politiche di apartheid ricevono diretto e concreto sostegno dall’Europa”, scrivono i firmatari. 
Il gruppo fa quindi appello ai cittadini dell’Unione “perché agiscano per la giustizia, adesso”.
Chiedendo ai propri rappresentanti “di sospendere i trattati commerciali tra Europa e Israele, così come gli scambi con le aziende e le compagnie che operano all’interno delle colonie nei Territori Occupati, finché Israele non rispetterà i suoi obblighi in base al diritto internazionale".
Nello specifico,  "porre fine all’occupazione e alla colonizzazione di tutta la terra araba e smantellare il Muro; riconoscere il fondamentale diritto dei cittadini palestinesi in Israele alla piena uguaglianza; rispettare, proteggere e promuovere il diritto dei rifugiati palestinesi al ritorno alle proprie case e proprietà, così come stabilito dalla Risoluzione 194 delle Nazioni Unite”.

Per il testo dell’appello in italiano clicca qui. Per maggiori informazioni sull'iniziativa, qui

27 dicembre 2012

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