I samaritani in Palestina, tradizioni e mutamenti
http://vociglobali.it/2012/09/26/i-samaritani-in-palestina-tradizioni-e-mutamenti/
Nota: Chi ha scritto questo articolo ha subìto pressioni da Israele e il divieto di entrare nei territori occupati. Per questo è preferibile che non compaia il suo nome. Riteniamo però che le testimonianze ed esperienze che ci sta inviando possano essere utili a comprendere come si vive davvero su quella terra]
Da tempo ero a conoscenza della presenza della comunità dei samaritani nella West Bank e appena ho avuto modo di visitarla l’ho fatto. Si tratta di un gruppo religioso israelita, che segue un’interpretazione originale della Bibbia, che ha più di 2500 anni, e che per 25 secoli si è rifiutato di mescolarsi con gli ebrei. I quattro principi di fede seguiti dai samaritani sono: un unico Dio, il Dio di Israele; un unico profeta, Mosè figlio di Amran; un unico libro sacro, la Torah tramandata da Mosè; un unico luogo sacro, il monte Gerizim. Tale comunità festeggia le sette festività nominate nella Torah: la pasqua ebraica; la festa degli azzimi; la festa delle settimane (Shavuoth); il primo giorno del settimo mese; il giorno dell’espiazione (Yom Kippur); la festa dei tabernacoli (Sukkoth); la festa della Torah.
Passeggiando per le strade del monte Gerizim ho sentito parlare in arabo e a volte in ebraico ma mai in aramaico. La curiosità mi ha spinto a fare alcune domande. Ho saputo così che tutti i samaritani posseggono tre passaporti, uno israeliano, uno palestinese e un terzo giordano. Inoltre la lingua parlata all’interno della comunità è quella araba, e di fatti si considerano palestinesi. Tutti, però, sin da piccoli sono obbligati ad imparare l’aramaico, le preghiere, le liturgie e tutto ciò che possa servire per essere un bravo samaritano.
Nota: Chi ha scritto questo articolo ha subìto pressioni da Israele e il divieto di entrare nei territori occupati. Per questo è preferibile che non compaia il suo nome. Riteniamo però che le testimonianze ed esperienze che ci sta inviando possano essere utili a comprendere come si vive davvero su quella terra]
Da tempo ero a conoscenza della presenza della comunità dei samaritani nella West Bank e appena ho avuto modo di visitarla l’ho fatto. Si tratta di un gruppo religioso israelita, che segue un’interpretazione originale della Bibbia, che ha più di 2500 anni, e che per 25 secoli si è rifiutato di mescolarsi con gli ebrei. I quattro principi di fede seguiti dai samaritani sono: un unico Dio, il Dio di Israele; un unico profeta, Mosè figlio di Amran; un unico libro sacro, la Torah tramandata da Mosè; un unico luogo sacro, il monte Gerizim. Tale comunità festeggia le sette festività nominate nella Torah: la pasqua ebraica; la festa degli azzimi; la festa delle settimane (Shavuoth); il primo giorno del settimo mese; il giorno dell’espiazione (Yom Kippur); la festa dei tabernacoli (Sukkoth); la festa della Torah.
Passeggiando per le strade del monte Gerizim ho sentito parlare in arabo e a volte in ebraico ma mai in aramaico. La curiosità mi ha spinto a fare alcune domande. Ho saputo così che tutti i samaritani posseggono tre passaporti, uno israeliano, uno palestinese e un terzo giordano. Inoltre la lingua parlata all’interno della comunità è quella araba, e di fatti si considerano palestinesi. Tutti, però, sin da piccoli sono obbligati ad imparare l’aramaico, le preghiere, le liturgie e tutto ciò che possa servire per essere un bravo samaritano.
Commenti
Posta un commento