Israele: detenzione fino a tre anni per i clandestini immigrati

1Sintesi personale

. Una nuova legge, approvata ieri, prevede la reclusione fino a tre anni per gli immigrati clandestini e per i richiedenti asilo politico. Nessun processo e nesuna deportazione. Inoltre, chiunque verrà sorpreso a fornire aiuto o riparo agli immigrati illegali, rischierà tra i cinque e i quindici anni di carcere.

La nuova legislazione modifica la Legge sulla Prevenzione dell’Infiltrazione del 1954, promulgata per impedire l’ingresso di palestinesi come parte della legislazione di emergenza. La rettifica mira a fronteggiare i “lavoratori migranti o richiedenti asilo che entrano in Israele senza costituire una minaccia alla sicurezza di Israele”.

Finora, tutti gli immigrati arrestati dall’Israel Defense Forces (IDF) lungo il confine israelo-egiziano sono stata trasferiti al centro di detenzione Saharonim, che ha una capienza di 2.000 posti. Ma la struttura si sta espandendo, fino a 5.400. Il ministro dell’Interno Eli Yishai assicura che “una volta riempito Saharonim, si troveranno altre soluzioni”. Un mese di tempo, spiega il dicastero. Gli analisti, intanto, temono un collasso del sistema carcerario.

Secondo la prassi, i neo detenuti passano per un processo di identificazione e un esame medico. Coloro che presentano istanza di asilo ricevono un visto temporaneo di permanenza in Israele. Sudanesi ed eritrei non devono richiedere l’asilo: sono automaticamente idonei ad “asilo temporaneo” e biglietto di sola andata per Tel Aviv.

Secondo i dati diffusi dal Ministero, in Israele vivono attualmente 60.000 immigrati africani. Solo in maggio sono stati registrati 2.031 ingressi.

Le organizzazioni per i diritti umani denunciano il nuovo provvedimento, “contrario” alla convenzione dell’Onu sullo status dei rifugiati. “Invece di agire come tutti i paesi civili e verificare le richieste di asilo e la concessione dello status di rifugiato a coloro che sono eleggibili, protocollo che Israele deve rispettare in quanto firmatario della convenzione, lo Stato procede ad arresti di massa di uomini, donne e bambini, il cui reato è scappare da regimi assassini”, recita un comunicato della ONG Hotline for Migrant Workers.

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