Annullato incontro Abbas e Mofaz Manovre di Netanyahu?


  1 Il  primo ministro Benjamin Netanyahu  ha incaricato il suo consigliere, l'avvocato Yitzhak Molho, di chiedere al presidente dell'Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu - Mazen) di  annullare l'  incontro con il Vice Primo Ministro, Shaul Mofaz, fissato  per domani - così affermano i collaboratori di  Mofaz .Secondo loro  la tensione  creatasi tra i due in seguito al fallimento dell'incontro  avente come oggetto la  legge Tai , ha spinto il Primo Ministro a tentare  di sabotare  tale evento politico. .  Benjamin Netanyahu ha respinto  tali accuse definendole assurde .  Fonti  palestinesi hanno  riferito  ad Haaretz " che la riunione , prevista per domani, è stata rinviata a causa della pressione dell'opinione pubblica  palestinese  su Abbas . I  palestinesi chiedono la fine  dell'espansione degli insediamenti  come precondizione per la ripresa dei negoziati tra le parti.


2    Manifestazione a  Ramallah contro l'intenzione di Abu Mazen di  incontrarsi con Mofaz. La polizia interviene  (Amira Hass)

3   Dura repressione proteste a Ramallah   2 luglio 2012, Nena News - Nuova dura repressione di proteste politiche a Ramallah (Cisgiordania), città dove ha sede il quartier generale dell'Autorità nazionale palestinese (Anp). Ieri, per la seconda volta in pochi giorni, i reparti antisommossa della polizia palestinese hanno caricato con manganelli e picchiato i partecipanti ad una manifestazione di protesta contro possibili colloqui con rappresentanti del governo di destra israeliano.

Nei giorni scorsi si era parlato di un incontro a Ramallah tra il presidente dell'Anp Abu Mazen e il vice premier israeliano Shaul Mofaz. L'incontro è stato rinviato sine die dopo le proteste scoppiate in casa palestinese ma gruppi dell'opposizione continuano le proteste temendo che i colloqui possano tenersi nei prossimi giorni. Nei mesi scorsi è sorto a Ramallah un nuovo movimento politico, formato soprattutto da giovani (in buona parte di orientamento progressista) non pochi dei quali dei quali legati al Fronte popolare per la liberazione della Palestina, che si oppongono alla ripresa delle trattative dirette Anp-Israele, che ritengono inutili e dannose alla causa palestinese senza lo stop da parte del governo Netanyahu dell'espansione delle colonie ebraiche nei Territori Occupati e la fine di altre politiche israeliane contro i palestinesi, come le confische di terre, gli arresti e i raid notturni dell'esercito di occupazione, oltre alla mancata liberazione dei prigionieri politici.

Testimoni hanno riferito che la polizia ieri è stata «brutale» e non ha esitato a picchiare anche alcune ragazze che partecipavano alle proteste, organizzate a breve distanza dalla sede dell'Anp. L'agenzia di stampa "Maan" ha riferito di sette manifestanti feriti e costretti ad andare in ospedale e di altri sette arrestati e portati al comando di polizia. Sono stati aggrediti anche alcuni giornalisti, come Saed al Hawari (Reuters), Ahmad Musleh e Ahmad Ouda.

Secondo un portavoce governativo, Adnan Dmeiri, le forze di sicurezza sarebbero intervenute quando i manifestanti hanno tentato di avvicinarsi al quartier generale di Abu Mazen, superando il cordone degli agenti di polizia. Dmeiri ha parlato di «manifestazione organizzata da gruppi sconosciuti che intendono provocare il caos».

Da parte sua Hanan Ashrawi, membro del comitato esecutivo dell'Olp, ha condannato le cariche della polizia e ha affermato il diritto dei palestinesi ad esprimere le loro opinioni. Nena News
Dura repressione proteste a Ramallah

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