Israele non deve legarsi alla retorica volgare di Netanyahu contro l'Iran
Sintesi personale
Chiunque si preoccupa per il futuro di Israele non ha potuto fare a meno di sentire un brivido ascoltando il recente discorso di Benjamin Netanyahu alla conferenza AIPAC per la volgarità e il cattivo gusto espresso . Il primo ministro non ha esitato a paragonare grossolanamente la situazione attuale di Israele a quella degli ebrei europei durante l'Olocausto. Per rimarcare il suo discorso ha mostrato una copia fotostatica della lettera di Roosevelt , al fine di evidenziare il confronto tra l' approccio cauto del presidente americano Barack Obama nell'attaccare l'Iran e il rifiuto del presidente americano di bombardare la linee ferroviarie ad Auschwitz. Per Netanyahu ogni parola è il "discorso della sua vita" al fine di mettere in ombra il suo predecessore poi , come se stessero assistendo a un evento sportivo, lui ei suoi aiutanti allegramente contano il numero di standing ovation, in particolare quello degli ascoltatori americani. E per strappare un'ovazione considera tutti i mezzi legittimi: kitsch e morte, minacce e promesse, avvertimenti e rimproveri a tutto il mondo.
Anche questa volta, non è molto chiaro quello che voleva ottenere da un discorso impregnato di miseria e di megalomania - a parte un applauso.Voleva pietà? Pungere la coscienza del mondo? Terrorizzare se stesso o infiammare la fantasia convinto di essere Churchill ? Ma una cosa è certa: a parte rafforzare il nostro vittimismo, insultare il presidente americano, ostacolare le opzioni per la diplomazia,il discorso di Netanyahu non ha migliorato la situazione di Israele.
Netanyahu non è il primo ministro israeliano che utilizza il trauma dell'Olocausto. Ma a differenza di Menachem Begin e Ariel Sharon, che nel momento della verità hanno dimostrato capacità diplomatiche e di leadership, Netanyahu resta essenzialmente un uomo di PR: qualcuno per cui le parole e la retorica sostituiscono la realtà. L'agghiacciante paura è che un giorno, noi tutti - lui compreso, scopriremo troppo tardi che siamo diventati ostaggi del suo discorso di Churchill, ma senza la vittoria di Churchill.
Sintesi personale
Netanyahu ha fatto credere al mondo che un Iran nucleare possa segnare la fine di Israele e mettere a repentaglio l'esistenza del popolo ebraico. Peter Beinart ha sottolineato in un saggio che esiste un consenso quasi totale tra coloro che, senza ombra di dubbio,sono esperti in materia ( il capo del Mossad Tamir Pardo, gli ex capi Meir Dagan e Efraim Halevy, l' ex comandante della IAF e dell' IDF Dan Halutz) su tale affermazione: l' Iran nucleare non costituisce una minaccia esistenziale per Israele. Ciò solleva la questione del perché Netanyahu continua a utilizzare l'analogia dell' Olocausto, perchè continua a dire al mondo che il prossimo 'Olocausto è dietro l'angolo, pur essendo smentito dagli esperti ? Perchè si ostina a ripetere che i Chamberlain del 2012 chiudono gli occhi, mentre lui, il Churchill della nostra era, guarda senza timore i fatti così come sono?
Non si può negare che il tema dell'Olocausto ha avvantaggiato politicamente Netanyahu. Come molti commentatori hanno sottolineato egli è riuscito a riformulare il discorso politico sul Medio Oriente, escludendo totalmente la questione palestinese. Nessuno ha sollevato il problema delle colonie o come portare israeliani e palestinesi al tavolo delle trattative.Invece di essere sulla difensiva per quanto concerne la questione palestinese, Netanyahu è ora all' offensiva contro l'Iran. Ricordando che la potenza alleata non volle interrompere la deportazione di milioni di persone nei campi di concentramento nel 1944, ammonisce il al mondo libero a non ripetere questo errore .Ma questo vantaggio politico potrebbe trasformarsi in una vittoria di Pirro altamente dannosa per Israele : pochi anni fa l'attuale consigliere per la sicurezza Yaakov Amidror ha sostenuto in una conferenza all'Università di Tel Aviv che era contro l'attacco , in quanto questo non avrebbe impedito all'Iran di diventare, in un domani, una potenza nucleare anche per riscattarsi dall'umiliazione subita.In tal caso Netanyahu potrebbe passare alla storia non come un altro Churchill, ma come un altro George W. Bush. Come Bush prima dell'invasione dell'Iraq, Netanyahu sta distorcendo i fatti e, come Bush può trascinare il Paese in una guerra che potrebbe richiedere un tributo esorbitante per Israele e per l'economia mondiale, senza impedire all'Iran di diventare,nel futuro, una potenza nucleare.
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