Il mostro di Tolosa che assomiglia a Breivik



Tommaso Caldarelli

C’è qualcosa che non si vuole dire, che, forse, non si vuole scoprire, in questi minuti, nella Francia del sudovest, fra Tolosa e Montpellier. Forse, su uno scooter, libero per la zona, c’è un killer, efferato, che colpisce praticamente indisturbato da una settimana. Questa mattina a rimetterci la vita sono stati dei bambini, allievi di una scuola ebraica di Tolosa visitata dall’uomo dello scooter che ha fatto fuoco con la sua calibro 11: quattro morti in totale, un insegnante, i suoi due figli ed un altro allievo. Nei giorni scorsi, ad essere uccisi, sono stati tre paracadutisti, militari acquartierati presso Montauban e, ancora, Tolosa. La regione del Midi-Pirenei si scopre meno sicura, e più impaurita.
INQUIETANTI COINCIDENZE – La domanda, per tutti, se la fa Sud Ouest, giornale locale della regione, che mette in fila quelle che chiama “preoccupanti coincidenze”: il killer di questa mattina e quello dei giorni scorsi potrebbe, in effetti, essere la stessa persona. “Ci sono degli elementi”, conferma il procuratore di Tolosa, “che ci portano a porci molto seriamente la questione di un collegamento fra la sparatoria di questa mattina e gli assassinii dei paracadutisti la scorsa settimana”. Era l’11 marzo quando il 17mo genieri paracadutisti acquartierato a Tolosa subisce la prima vittima: un soldato sulla sua motocicletta viene affiancato da un altro centauro che gli spara; era in borghese, la sua motocicletta non aveva alcun simbolo militare, e l’uomo muore sul colpo; pare che il soldato volesse venderla, che il killer avesse preso contatto con lui e che si fossero dati appuntamento. Pochi giorni dopo, il 15, tre soldati vengono avvicinati mentre si trovano in un centro commerciale da un uomo con il volto coperto da un casco che spara, ne uccide due, e poi scappa di corsa, ovviamente su uno scooter: un terzo rimane gravemente ferito. Fra Tolosa e Montauban non ci sono nemmeno 50 chilometri: ciò che però porta gli inquirenti a stabilire un collegamento è l’arma del delitto, che risulta essere dello stesso calibro; la coincidenza diventa brivido quando, dicevamo, si scopre che queste inquietanti coincidenze possono essere estese anche al massacro davanti alla scuola ebraica.
A SANGUE FREDDO – Primaanalogia: il killer uccide con precisione, con professionalità e senza alcuna pietà. Si muove in moto: “Questa mattina a Tolosa, come a Montauban giovedì scorso, è arrivato in scooter”. Tuttavia, a Montauban i testimoni hanno parlato di uno scooter “scuro”, mentre alcuni testimoni di questa mattina a Tolosa parlano di “uno scooter bianco e nero”, altri di colore “nero”. Ulteriori, inquietanti dettagli emergono se si considera, come fa Sud Ouest, che il killer uccide solo esponenti delle minoranze: “I due paracadutisti uccisi a Montauban, Mohamed Legouad et Adel Chennouf”, erano evidentemente arabi, così come il soldato ucciso a Tolosa: Imad Ibn Ziaten; “l’uomo rimasto ferito” è invece di Basse-Terre, in Guadalupa, territorio d’oltremare francese nelle Piccole Antille. E, oggi, la strage dei piccoli ebrei: il brivido continua se si apprende che le uccisioni sono state realizzate con un’arma perfettamente compatibile, nei vari casi: sempre una calibro 11,43, oggi a Tolosa, come negli omicidi dei tre soldati, sempre una 11,43. C’è davvero, dunque, da aver paura.
UN MALATO O UN MOSTRO – C’è anche chi ha già iniziato a trarre le necessarie conclusioni. Le Figaro, principale quotidiano conservatore francese, ha già chiesto di elaborareun profilo psicologico del presunto killer. “Potrebbe essere un malato mentale a carattere paranoico. Seconda possibilità, potrebbe essere un emissario di un gruppo terrorista. Dobbiamo considerare le caratteristiche degli uccisi: militari di origine maghrebina che appartengono all’esercito ed una scuola ebraica”. Oppure ancora, spiega l’esperto, “si potrebbe pensare ad un uomo che non è un malato mentale ma che segue una logica astratta, segno di un carattere paranoico”; qualcuno, spiega lo psicologo, che ha semplicemente un messaggio da dare: “Sono stufo del meticciato, della diversità”. Si tratterebbe in questo caso di “un terrorismo limitato ad un solo individuo”, in cui “il killer diventa lo strumento della propria convinzione, il teorico del senso del suo atto”. Insomma, un uomo che somigli in tutto e per tutto ad Anders Breivik, l’autore del massacro di Oslo.
STATO DI ALLERTA – Proprio per questo la polizia francese è in stato di massima allerta. Già dopo gli omicidi dei militari le divisioni antiterrorismo erano state allertate, ma “l’azione contro la scuola ebraica cambia il quadro” entro il quale la polizia dovrà muoversi. “Senza dubbio”, dice un ufficiale di polizia, il killer avrà pensato anche ad “una logica suicida” in caso la situazione, per lui, volga al peggio: “Forse un rapimento di ostaggi in cui scorra il sangue, che metta fine ai suoi giorni”. L’intera regione è mobilitata, “le forze dell’ordine sono in stato di allerta generale: come dimostra l’assassinio a Montauban, il killer si sposta. Si muove sul suo scooter rapido” – che per le Figaro è uno Yamaha T-Max – “e può arrivare in un raggio di 100 chilometri” dalle città coinvolte, arrivando dunque anche a Agen, Carcassonne, Gaillac o Castres, coprendo dunque l’intero spazio fra Montpellier e Bordeaux. Sono pochissime le informazioni a disposizione degli inquirenti: c’è una donna che afferma di essere stata urtata dal killer, che sarebbe “un uomo di taglia media piuttosto corpulento” con “un tatuaggio o una cicatrice sulla guancia sinistra”.
UN UOMO ADDESTRATO – Tutto fa pensare che l’uomo abbia ricevuto un addestramento paramilitare: “Una serie di elementi fanno pensare”, diceva il procuratore di Tolosa prima che la tragedia della scuola cambiasse il quadro, “che il tiratore non abbia avuto fra le mani un’arma per la prima volta. Ha una conoscenza evidente delle armi. E’ abituato ad utilizzare armi di questo tipo, potrebbe essere dunque un ex-militare, piuttosto che un frequentatore di club di tiro o qualcuno che ha l’abitudine a maneggiare armi”. Il presidente-candidato Nicolas Sarkozy si recherà immediatamente a Tolosa; così il candidato del Partito Socialista, François Hollande, per dimostrare “solidarietà alle famiglie delle vittime”; lo stato di Israele si dice sconvolto. Il killer del casco che si aggira per la Francia del Sud sta diventando velocemente un problema; le forze di polizia stanno velocemente trasformando la regione in una caserma. Basterà a fermare l’Anders Breivik di Tolosa?
Il Mostro Di Tolosa Che Assomiglia A Breivik


2   Dopo Tolosa crescerà la voglia di rinchiudersi nel ghetto

Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/attentato-scuola-ebraica-tolosa#ixzz1padH4Eze

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