Parlamentari italiani :no al riconoscimento dello Stato di Palestina.

  Lo Stato Palestinese è un pericolo per la pace. Firmato: i parlamentari italiani. Sono oltre 150, tra deputati e senatori, quelli che hanno sottoscritto la petizione lanciata dall’Associazione parlamentare di amicizia Italia-Israele contro il riconoscimento dello Stato di Palestina il prossimo settembre alle Nazioni Unite.Un documento che mette tutti d’accordo: gli oltre 150 firmatari coprono l’intero arco politico, dal Pdl alla Lega, dal Partito Democratico ai Radicali. Nella lettera, promossa dal direttivo dell’associazione (i deputati Enrico Pianetta – Pdl, Fiamma Nirenstein – Pdl, Gianni Verdetti – Api e la senatrice Rossana Boldi – Lega Nord) i politici italiani chiedono a Onu e Paesi europei di non procedere alla dichiarazione unilaterale dell’indipendenza dello Stato Palestinese.

“Noi, parlamentari italiani, riaffermiamo con forza il nostro impegno per una risoluzione pacifica e negoziata del conflitto tra israeliani e palestinesi, fondata sul principio di due Stati per due popoli che convivano l’uno accanto all’altro in pace e sicurezza. Una prematura dichiarazione unilaterale, invece, non solo minerebbe il processo di pace, ma costituirebbe un affronto permanente all’integrità delle Nazioni Unite, dei trattati esistenti e del diritto internazionale. Crediamo che l’unilateralismo violi la legalità internazionale e metta in discussione il principio delle trattative tra i popoli”.

Secondo l’associazione, una dichiarazione unilaterale metterebbe a rischio l’impegno internazionale per la pace e in particolare le risoluzioni 242, 338 e 1850 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e cancellerebbe con un colpo di spugna gli attuali accordi di pace tra Israele e Palestina: “Una dichiarazione unilaterale violerebbe gli accordi già esistenti tra israeliani e palestinesi, tra cui gli Accordi di Oslo II in cui si afferma che: ‘Nessuna parte può prendere iniziative che cambino lo status della Cisgiordania e della Striscia di Gaza in attesa del risultato dei Negoziati Permanenti’ (articolo 31)”.
Inoltre, secondo i parlamentari italiani, l’indipendenza della Palestina si tradurrebbe in un mutuo riconoscimento della legittimità di un partito come Hamas, considerato organizzazione terroristica: “Se una dichiarazione unilaterale di indipendenza dello Stato palestinese all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dovesse essere approvata, ciò costituirebbe un riconoscimento di Hamas, oggi parte dell’esecutivo palestinese e tuttavia un’organizzazione terroristica fuorilegge nell’ Unione Europea, Stati Uniti e Canada. Tutto ciò mentre Hamas continua a opporsi ai principi base stabiliti dalla comunità internazionale: il riconoscimento del diritto di Israele a esistere, la rinuncia del terrorismo e il rispetto dei precedenti accordi internazionali”.Per la precisione, la risoluzione 242 del Consiglio di Sicurezza fu redatta dopo la Guerra dei Sei Giorni nel 1967 e stabiliva, come condizioni per il raggiungimento di una pace giusta e duratura, il ritiro militare israeliano dai Territori Palestinesi Occupati e il reciproco riconoscimento dei due Stati. La 338, dell’ottobre 1973, emessa in risposta alla Guerra del Kippur, chiedeva l’immediato cessate il fuoco e l’avvio di negoziati tra le parti.

Infine, la risoluzione Onu n. 1850 del 16 dicembre 2008 chiedeva alle parti di “astenersi da ogni azione che possa minare la fiducia o pregiudicare i negoziati”. Di lì ad una settimana Israele avrebbe lanciato un attacco militare senza precedenti contro la Striscia di Gaza, l’Operazione Piombo Fuso: in 22 giorni di bombardamenti ininterrotti e di azioni via terra, cielo e mare, i palestinesi uccisi saranno 1366, tra cui 430 bambini.

Appare poco chiaro come un riconoscimento d’indipendenza possa mettere a repentaglio risoluzioni Onu mai applicate e costantemente violate dallo Stato d’Israele: il ritiro militare dalla Cisgiordania e da Gaza non si è mai verificato, la colonizzazione prosegue selvaggia, la  costruzione del Muro va avanti nonostante le stesse Nazioni Unite e la Corte Suprema israeliana abbiano dichiarato la barriera illegale sia secondo il diritto internazionale che secondo la legge interna di Tel Aviv, Gaza vive bombardamenti quotidiani.
Emma Mancini
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I SOTTOSCRITTORI del documento dell'Associazione parlamentare di Amicizia Italia-Israele 

Camera dei Deputati
ADERENTI Irene – Lega Nord; ADORNATO Ferdinando – Udc; ARACU Sabatino –Pdl; BERNARDINI Rita - PD/Radicali; BERNARDO Maurizio – Pdl; BERTOLIN Isabella – Pdl; BIANCOFIORE Michaela – Pdl; BOCCHINO Italo – Fli; BOCCIARDO Mariella – Pdl; BONCIANI Alessio - Pdl; BONIVER Margherita – Pdl; CALDERISI Giuseppe – Pdl; CARFAGNA Mara – Pdl; CASINI Pierferdinando – Udc; CASTIELLO Giuseppina – Pdl; CAZZOLA Giuliano – Pdl; CERONI Remigio – Pdl; CICCIOLI Carlo – Pdl; CORSINI Paolo - Pd; CROSETTO Guido – Pdl; D’AMICO Claudio – Lega Nord; D’ANNA VINCENZO – Popolo e Territorio; D’ANTONA Olga – Pd; DELFINO Teresio – Udc; DELL’ELCE Giovanni – Pdl; DELLA VEDOVA Benedetto – Fli; DI BIAGIO Aldo – Fli; DI CATERINA Marcello – Pdl; DI CENTA Manuela – Pdl; DI VIRGIGLIO Domenico – Pdl; EPOSITO Stefano – Pd; FARINA Renato – Pdl; FAVA Giovanni – Lega Nord; FORMICHELLA Nicola – Pdl; FUCCI Benedetto – Pdl; GARASSANO Maurizio – Popolo e Territorio; GERMANA’ Antonio Salvatore – Pdl; GIRLANDA Rocco – Pdl; GOISIS Paola – Lega Nord; GOTTARDO Isidoro – Pdl; GRIMOLDI Paolo – Lega Nord; HOLZMANN Giorgio – Pdl; LA LOGGIA Enrico – Pdl; LAFFRANCO Piero – Pdl; LAINATI Giorgio – Pdl; LANDOLFI Mario – Pdl; LEHNER Giancarlo – Popolo e Territorio; LORENZIN Beatrice – Pdl; MAGGIOLI Marco – Lega Nord; MALGIERI Gennario – Pdl; MANCUSO Gianni – Pdl; MANTINI Pierluigi – Udc; MARINI Giulio – Pdl; MERLO Giorgio – Pd; NAPOLI Osvaldo – Pdl; NASTRI Gaetano – Pdl; NICOLUCCI Massimo –Pdl; NIRENSTIN Fiamma – Pdl; NUCARA Francesco – Pri; ORSINI Andrea – Popolo e Territorio; PAGANO Alessandro – Pdl; PANIZ Maurizio – Pdl; PETRENGA Giovanna – Pdl; PIANETTA Enrico – Pdl; PICCHI Guglielmo – Pdl; PIZZOLANTE Sergio – Pdl; POLLEDRI Massimo – Lega Nord; RAISI Enzo – Fli; RIVOLTA Erica – Lega Nord; ROCCELLA Eugenia – Pdl; SAVINO Elvira – Pdl; CAPAGNINI Umberto – Pdl; SISTO Francesco Paolo – Pdl; SPECIALE Roberto – Pdl; TERRANOVA Giacomo – Pdl; TORAZZI Alberto – Lega Nord; TORRISI Salvatore – Pdl; VENTUCCI Cosimo – Pdl; VERNETTI Gianni – Api; ZACCHERA Marco – Pdl





Senato della Repubblica
ALLEGRINI Laura – Pdl; AMATO Paolo – Pdl; BALBONI – Alberto – Pdl; BALDASSARRI Mario – Fli; BALDINI Massimo – Pdl; BARBIERI Emerenzio – Pdl; BIANCONI Laura – Pdl; BODEGA Lorenzo – Lega Nord; BOLDI Rossana – Lega Nord; CAGNIN Luciano – Lega Nord; CALABRO’ Raffaele – Pdl; CARRARA Valrio – Io Sud; CARUSO Antonio – Pdl; CASELLI Esteban Juan – Pdl; CASOLI Francesco – Pdl; CASTELLI Roberto – Lega Nord; COMPAGNA Luigi – Pdl; COSTA Rosario Giorgio – Pdl; CURSI Cesare – Pdl; D’ALI’ Giampiero – Udc; DE FEO Diana – Pdl; DELOGU Mariano – Pdl; DIGILIO Egidio – III polo; DIVINA Sergio – Lega Nord; ESPSOSITO Giuseppe – Pdl; FLERES Salvo – Coesione Nazionale Forza del Sud; FLUTTERO Andrea – Pdl; FOSSON Antonio – Udc; GALLONE Maria Alessandra – Pdl; GARAVAGLIA Massimo – Lega Nord; GASPARRI Maurizio – Pdl; GERMONTANI Mario Ida – III polo; LATRONICO Cosimo – Pdl; LEONI Giuseppe – Lega Nord; MALAN Lucio – Pdl; MARITATI Alberto – Pd; MASSIDDA Piergiorgio – Pdl; MONTI Cesarino – Lega Nord; MORRA Carmelo – Pdl; MURA Roberto – Lega Nord; NESSA Pasquale – Pdl; OLIVA Vincenzo – gruppo misto; PALMIZIO Elio Massimo – Pdl; PARAVIA Antonio – Pdl; PICCHETTO FRATIN Gilberto – Pdl; PICCIONI Lorenzo – Pdl; PINZGER Manfred – Udc; PISCITELLI Salvatore – Io Sud; PISTORIO Giovanni – gruppo misto; PITTONI Mario – Lega Nord; POSSA Guido – Pdl; QUAGLIARIELLO Gaetano – Pdl; RAMPONI Luigi – Pdl; RIZZI Fabio – Pdl; RIZZOTTI Maria – Pdl; SACCOMANNO Michele – Pdl; SALTAMARTINI Filippo – Pdl; SANTINI Giacomo – Pdl; SCARABOSIO Aldo – Pdl; SCARPA BONAZZA Aldo - Pdl; SERAFINI Gianmarco – Pdl; SPEZIALI Vincenzo – Pdl; STIFFONI Piergiorgio – Lega Nord; THALER AUSSERHOFER Helga – Udc; TOMASSINI Antonio – Pdl; VACCARI Gianvittore – III polo; VALDITARA Giuseppe – Pdl; ZANETTA Valter – Pdl; ZANOLETTI Tomaso – Pdl

2  Ai parlamentari italiani che sono contro il riconoscimento dello stato palestinese   Onorevoli Parlamentari della Repubblica Italiana, Illustrissimo Presidente della Repubblica, 
Abbiamo appreso con disappunto e preoccupazione (vedano: 
http://www.alternativenews.org/italiano/index.php/topics/news/3067-no-allo-stato-di-palestina-firmato-i-parlamentari-italiani) che più di 150 Parlamentari italiani hanno sottoscritto la petizione lanciata dall’Associazione parlamentare di amicizia Italia-Israele contro il riconoscimento dello Stato di Palestina, atteso per il prossimo settembre alle Nazioni Unite. 
Vorremmo qui invitarvi ad esprimervi riguardo a questo drammatico problema, dopo aver compiutamente considerato la realtà della situazione dei rapporti tra Ebrei e Palestinesi Arabi nella terra tra il Giordano ed il Mediterraneo avendo come obbiettivo la pace, che è possibile solo con il render giustizia al popolo Palestinese. Sappiamo che in Israele-Palestina uno Stato moderno, potentemente armato e tecnologicamente avanzatissimo è stato fondato da Ebrei europei immigrati cacciando di casa gli abitanti autoctoni Arabi-Palestinesi. Parecchie migliaia di loro sono stati uccisi dalle armi israeliane o dagli stenti durante quella pulizia etnica; alcuni dei 750mila cacciati sopravvivono, con i loro discendenti (ormai alcuni milioni) in campi profughi nei Paesi circostanti, in condizioni spesso inumane. Quelli di loro rimasti in territorio israeliano, costituiscono oggi circa il 21% della popolazione di Israele, ma sono cittadini discriminati in modo inaccettabile in ogni paese civile. Come tutti ricordate, le Nazioni Unite avevano destinato il territorio dell’ex-Mandato Britannico a due stati, uno per gli Ebrei (il 56% della Terra) ed uno per gli Arabi Palestinesi (il 43%). Entro il 1949, lo stato di Israele ha conquistato con guerra vittoriosa contro gli stati Arabi circostanti (gli Arabi Palestinesi non avevano allora, né hanno oggi, uno stato) il 78% della Palestina. Dopo la conquista del 1967, Israele occupa militarmenteanche quel 22%, la Cisgiordania e la Striscia di Gaza, che erano rimaste ai Palestinesi. Le deliberazioni delle Nazioni Unite che ingiungevano a Israele di consentire il ritorno dei profughi alle loro case e di ritirarsi dalle terre occupate nel 1967 sono sempre state, e sono tuttora, del tutto disattese. Anzi, Israele ha continuamente installato coloni Ebrei nelle terre occupate militarmente, fondandovi colonie permanenti e cacciandone manu militari gli abitanti Palestinesi: questo processo è continuato ininterrottamente, e continua tutt’oggi, intensamente, contro il diritto internazionale ed i principi enunciati nella dichiarazione di indipendenza di Israele. Come certo sapete, Israele non ha una Costituzione (per proclamarla dovrebbe definire il territorio nazionale su cui sia valida, e Israele non lo vuol fare, in attesa di attribuirsi tutta la Terra tra il Giordano ed il Mediterraneo), ma sostiene di avere come documento ispiratore quella dichiarazione. Questo documento è continuamente violato a danno degli Arabi Palestinesi, che non hanno i fondamentali diritti dei cittadini israeliani Ebrei: dal 2003, Israele vieta ai suoi cittadini di convivere con coniuge e figli se hanno sposato Palestinesi (e poiché a sposare Palestinesi, dei cittadini israeliani, sono in assoluta prevalenza non gli Ebrei ma i Palestinesi, la norma è gravemente discriminatoria). Per vivere sotto lo stesso tetto con i famigliari, se questi risiedono nei territori occupati militarmente, i Palestinesi israeliani devono ottenere il permesso delle autorità... israeliane. Neppure il governo fascista era arrivato a tanto con le leggi razziali italiane del 1938. Per non parlare delle quotidiane angherie e violenze che i Palestinesi sono costretti a subire, e che hanno lo scopo di costringerli ad andarsene (dove?), delle migliaia di Palestinesi prigionieri nelle carceri israeliane, senza i diritti alla difesa d’obbligo nei paesi civili, e dell'iniqua distribuzione dell'acqua, fra Palestinesi e coloni, nei territori occupati.Purtroppo, la Comunità Internazionale è gravemente colpevole per l’aver permesso ad Israele di violare gravemente tutte le risoluzioni delle Nazioni Unite per il rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani in Palestina ed Israele, nonostante le conclusioni di numerose commissioni che hanno constatato la gravità dei fatti, compresa la strage di civili compiuta da Israele a Gaza nel 2008-2009. L’opinione pubblica italiana si è pronunziata, in molte circostanze, perché il nostro Paese prenda decisioni atte a instaurare Giustizia e Pace: ricordiamo anche le parole del Presidente Pertini: “Adesso sono partiti i Palestinesi. Ha avuto inizio la loro “diaspora”. Una volta furono gli Ebrei a conoscere la diaspora. Vennero dispersi, cacciati dal Medio Oriente e dispersi per il mondo; adesso sono invece i Palestinesi. Ebbene io affermo ancora una volta che i Palestinesi hanno diritto sacrosanto ad una patria ed a una terra come l’hanno avuta gli Israeliani.”
(dal discorso di fine anno del 31 dicembre 1983)
Vi chiediamo dunque, onorevoli parlamentari, di prendere in considerazione, con urgente priorità, il riconoscimento di uno Stato di Palestina da parte delle Nazioni Unite: molti problemi rimarranno ancora per stabilire giustizia e pace in quella Terra, ma il riconoscimento internazionale darà alcune garanzie ai Palestinesi, di cui oggi non fruiscono. L’Italia non può mancare a questo suo dovere, e ci aspettiamo che il nostro Parlamento si pronunci e si impegni in questo senso.
A nome di Rete-ECO (Rete degli Ebrei contro l'Occupazione), dott. Paola Canarutto 

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