Operazione Colomba: report Luglio 2011 : aumentano le violenze dei settler di Havat Ma’on.


  A luglio, i volontari internazionali di Operazione Colomba e Christian Peacemaker Teams hanno registrato un incremento continuo delle violenze perpetrate dai coloni che vivono nell’insediamento illegale di Havat Ma’on.


Tre sono stati gli attacchi, a cui si sono aggiunti un episodio di danneggiamento da parte di un colono di una proprietà palestinese, una demolizione militare e due casi di vessazione e violenza da parte dei soldati.
 Scorta militare agli alunni da Tuba e Maghayr Al-Abeed. Gli osservatori internazionali hanno potuto notare un miglioramento della scorta militare scolastica. Negli otto giorni in cui i bambini da Tuba e Maghayr Al-Abeed hanno camminato verso la scuola di Tuwani, non si sono verificare violenze da parte dei coloni.

Le vessazioni e le violenze dei coloni. Tre sono stati gli episodi di aggressione perpetrati dai coloni di Havat Ma’on ai danni dei pastori palestinesi nella valle di Meshaha.

13 luglio: Tre giovani coloni di Havat Ma’on sono arrivati dall’insediamento tirando pietre e insultando un pastore palestinese che stava facendo pascolare il gregge in una terra di proprietà palestinese. Il pastore è stato cacciato dall’area.

18 luglio: Tre coloni mascherati sono usciti da Havat Ma’on con sbarre di ferro e hanno aggredito dei pastori palestinesi, costringendoli a lasciare la zona. I coloni allora hanno rivolto la loro attenzione a tre internazionali e li hanno fatti allontanare con pietre e sbarre di ferro.
27 luglio: Un colono in automobile ha avvicinato tre pastori palestinesi mentre portavano le pecore al pascolo, accompagnati da due internazionali. I pastori e gli osservatori hanno velocemente lasciato la zona, ma i coloni, armati di pietre e di una sbarra di ferro, hanno aggredito gli internazionali mentre tentavano di tornare a Tuwani. I coloni hanno colpito uno di loro alla testa con una pietra e la sbarra. L’internazionale ha più tardi ricevuto otto punti alla testa a causa della ferita. Inoltre, i coloni hanno distrutto una telecamera.

Infine, gli osservatori hanno registrato uno scavo in terra palestinese da parte dei coloni.
20 luglio: I coloni hanno utilizzato una ruspa per scavare in un antica pressa per il vino nel villaggio palestinese di Amniyr. Più tardi è arrivato l’esercito che ha chiesto ai coloni il permesso allo scavo e dichiarato l’area zona militare chiusa.

Le vessazioni e le violenze dell’esercito. Il 9 luglio i residenti di At-Tuwani, accompagnati da attivisti internazionali e israeliani, hanno tenuto una dimostrazione nonviolenta per protestare contro l’espansione dell’insediamento di Havat Ma’on. Mentre il gruppo era ancora in terra di proprietà palestinese, l’esercito ha dichiarato l’area zona militare chiusa e ha lanciato bombe sonore e gas lacrimogeni prima che i manifestanti avessero la possibilità di scappare. 

Checkpoint. Nella strada da At-Tuwani a Al-Birqeh, gli internazionali hanno osservato due checkpoint “volanti” durante il mese di luglio. Uno dei due è rimasto per circa un’ora. Il soldati al checkpoint hanno fermato i veicoli diretti a Nord e a Dus, controllando carte di identità e ispezionando i veicoliResistenza nonviolenta palestinese. Il 23 luglio ad At-Tuwani si è tenuto il”Terzo Festival della Nonviolenza” con la partecipazione di alcuni membri dei Comitati Popolari, il delegato di Fatah del distretto di Yatta, Mr. Ali Harb, il sindaco di Yatta, Mr. Zahran Abu Kbetta, il governatore di Hebron, Mr.Kamil Ahmeed, e il ministro dell’Educazione, Mr. Khalid Fahd Qawsmi. Hanno partecipato all’evento anche alcune organizzazioni israeliane e internazionali (come Operazione Colomba, CPT, Ta’ayush, EAPPI e Combatants for Peace).

Delegazioni in visita nell’area. il 19 luglio Sergio Piccolo, membro dell’Ufficio dell’Unione Europea (Cisgiordania, Striscia di Gaza e UNRWA) ha preso parte ad un meeting a Susiya con i palestinesi residenti e le maggiori organizzazioni impegnate nelle South Hebron Hills. Altre quattro delegazioni hanno visitato il villaggio lo scorso mese, tra queste un gruppo di circa cinquanta italiani guidati dall’ex vicepresidente del Parlamento Europeo, Luisa MorgantiniSee more details

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